Il giallo di una tavoletta sumera di 5 mila anni fa

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L’astrofisica dell’antico popolo forse spiega un cataclisma avvenuto tra le Alpi austriache dell’XI a.C. Almeno per due ingegneri britannici. Ma molte cose non coincidono

Come ogni “giallo” che si rispetti, anche questo che raccontiamo ha degli elementi che potrebbero sembrare fuorvianti, ma, in realtà, hanno la loro ragione d’essere come in un filo che tiene unita tutta la trama di un thriller. Gli elementi sono due: un disastroso evento accaduto circa 11 mila anni fa, secondo i dati del carbonio 14, e una tavoletta d’argilla sumera di appena 14 centimetri scritta con le lettere cuneiformi circa 5 mila anni fa.

Andiamo allora con ordine e ci rechiamo con la immaginazione sulla catena delle Alpi austriache al confine italiano vicino al luogo della scoperta del famoso uomo di Similaun. Qui avvenne, come accennato, in epoca assai lontana un cataclisma geologico che per un impatto ancora da definire, spostò una massa spessa almeno 500 metri lungo una dorsale di oltre 5 chilometri. Un evento disastroso che cambiò per sempre la morfologia del territorio.

converted PNM fileIl perché avvenne questo disastro non è facile a chiarire, ci sono sull’argomento numerosi studi scientifici, ma tutti, almeno per ora, rimangono solo ipotesi più o meno credibili. La più plausibile, a nostro modesto avviso tra le tante, rimane l’impatto sulla Terra di un asteroide di almeno 1300 metri di diametro, ipotesi convalidata dai i resti di un cratere ancora visibili del diametro di 1,5 Km nei pressi della vicina cittadina di Köfels. Un piccolo asteroide, tutto sommato, che inizialmente orbitava intorno al Sole e che per motivi inspiegabili si è staccato dall’orbita e ha pensato bene di venirci a trovare anche se in modo un po’ brusco.

Le conseguenze di questo tremendo impatto furono, come accennato, catastrofiche sia per il luogo dell’impatto e sia per altri territori circostanti addirittura a centinaia di chilometri di distanza perché per il calore originato dall’esplosione e dall’onda d’urto si propagò nell’atmosfera come un enorme onda sismica. Altri scienziati non condividono questa teoria, ma avvallano la possibilità che la roccia fusa sia il risultato del calore generato dall’attrito opposto dalla parete montuosa all’avanzata della frana divenendo, quest’ultima, non più l’effetto, ma causa del catastrofe.

Wegener_Expedition-1930_20Certo non ci sono documenti scritti del tempo per poter affermare una teoria rispetto ad un altra, tuttavia due ingegneri britannici Alan Bond e Mark Hempsell hanno pubblicato nel loro libro “Una osservazione sumera di evento di delle Köfels” la teoria che il cataclisma non solo fu determinato da un meteorite, ma addirittura il drammatico evento ha ispirato numerosi miti nelle culture antiche come: la distruzione di Sodoma e Gomorra e quella del mito greco di Fetonte, il figlio di Apollo, il Sole, che montato sul carro del padre, prese fuoco schiantandosi al suolo e alti vari miti, ma da qui inizia il “giallo”.

Gli autori affermano che l’evento sia stato registrato nientemeno che su un’antica tavoletta d’argilla sumerica ritrovata sulle rive del fiume Eufrate e catalogato come K8538. Una teoria affascinante, solo con un discrepanza non proprio irrilevante. Come abbiamo già sottolineato, la datazione dell’evento alpino fu calcolato attraverso il radiocarbonio 14, e precisamente su alcuni tronchi d’albero pietrificati dalla frana, definendo un’età di circa 9800 anni, dunque ben 4 mila anni prima che la tavoletta sumera venisse scritta.

Le possibili soluzioni a questa discrepanza cronologica possono essere così sintetizzate: la teoria dei due ingegneri britannici è errata e in realtà la tavoletta sumera annota un avvenimento diverso e non ancora conosciuto. Altra ipotesi e che le conclusioni al radiocarbonio potrebbero essere stati viziati, come a volte capita, da difetti nei campioni oppure i sumeri conoscevano il rovinoso impatto accaduto 4 mila anni prima, e vollero tramandarlo ai posteri sulla tavoletta prodotta nel 3123 a.C.. Ma le sorprese non finiscono qui.

Sledge_runner_from_Lapland,_radiocarbon_dated_to_4060_to_3950_BC_-_National_Museum_of_Finland_-_DSC04170É stata trovata ed accertata la descrizione sulla parte della tavoletta leggibile, di un oggetto abbastanza grande da farsi notare. L’osservazione suggerisce che possa trattarsi di un asteroide facente parte del gruppo di quelli vicino alla Terra del quale però non abbiamo altra indicazione e ne sappiamo dove sia caduto, anche se dal volume dell’oggetto doveva essere stato anche questo un evento drammatico. Oltre la questione di una eventuale registrazione dell’evento di Köfels, ciò che rimane è il dato incontrovertibile della capacità di conoscere, da parte di antichi popoli come i sumeri, tutte le nozioni in maniera perfetta della volta celeste, con dati confermati anche dai moderni strumenti solo pochi decenni fa.

Potremmo discutere a lungo sull’argomento dibattuto ormai da decenni in sede scientifica, ma fino a quando non ci saranno dati più certi tutto è nel mondo della teoria ed anche se i presupposti delle teoria di Alan Bond e Mark Hempsell siano in gran parte accettati, rimane pur sempre, come notato, il dubbio sulla discrepanza cronologica tra il planisfero sumero e del sito di Köfels. La soluzione di queste due storie legate ad un nostro lontano passato terrestre e non è solo una questione di curiosità scientifica, ma potrebbe rivelare agli studiosi sorprendenti conclusioni per la storia della civiltà e , dunque, anche la storia di tutti noi.

 

Antonello Cannarozzo

Foto © Wiki e Creativecommons

 

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Antonello Cannarozzo
Giornalista professionista dal 1982. Nasce come consulente pubblicitario, in seguito entra nella redazione del quotidiano Il Popolo, dove diviene vaticanista ed in seguito redattore capo. Dal 1995 è libero professionista e collabora con diverse testate su argomenti di carattere sociale. In questi anni si occupa anche di pubbliche relazioni e di uffici stampa. La sua passione rimane, però, la storia e in particolar modo quella meno conosciuta e curiosa. Attualmente, è nella direzione del giornale on line Italiani.net, rivolto ai nostri connazionali in America Latina, e collabora con Wall street international magazine con articoli di storia.

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