Sono 66,5 i milioni di euro erogati in particolare per il Belpaese, oltre a Bulgaria e Romania dopo le gravi alluvioni del 2014
Sono di circa 56 milioni di euro all’Italia, 8,5 alla Romania e 1,98 alla Bulgaria gli aiuti europei che intendono coprire in parte i costi degli interventi di emergenza attivati in seguito alle terribili alluvioni dello scorso anno; contribuiranno in particolare a ripristinare infrastrutture e servizi fondamentali, a rimborsare i costi delle operazioni d’emergenza e di soccorso e a far parzialmente fronte a quelli di bonifica nelle regioni disastrate.
In generale, quest’anno, lo stanziamento annuale complessivo per il Fondo di solidarietà europeo ammonta a 541,2 milioni di euro. Sommando l’avanzo dello stanziamento dell’anno precedente, l’importo totale del Fondo di solidarietà disponibile per il 2015 supera gli 895 milioni di euro. Il contributo finanziario del Fondo è calcolato in base ai danni diretti totali provocati da una catastrofe e l’aiuto può essere utilizzato soltanto per operazioni essenziali di emergenza e di recupero (definite all’articolo 3 dello specifico regolamento).
Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea è stato istituito per aiutare gli Stati membri e i Paesi in via di adesione all’Ue mettendo a disposizione un sostegno finanziario in seguito a gravi catastrofi naturali. Il Fondo è stato costituito dopo le gravi alluvioni dell’estate del 2002 in Europa centrale. Il regolamento riveduto del Fondo di solidarietà è entrato in vigore il 28 giugno 2014 e semplifica le regole esistenti consentendo di versare i contributi con maggiore celerità.
La Commissione ha erogato un aiuto per un valore di 66,5 milioni di euro dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea a favore di Bulgaria, Italia e Romania in seguito alle catastrofi naturali verificatesi nel 2014. In particolare in Italia quelle dell’ottobre e novembre scorsi accadute in cinque regioni (Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana) ripetutamente colpite da forti piogge che hanno causato alluvioni, frane e smottamenti.
Nel febbraio 2015 le autorità italiane hanno chiesto un aiuto finanziario da parte del Fondo di solidarietà, sulla base della recente normativa. La relazione presentata dall’Italia fa il punto del disastro, in particolare in Liguria, dove i fiumi hanno rotto gli argini inondando ponti e strade causando gravi danni ai settori economici e produttivi di molte città, tra cui Genova. La catastrofe ha provocato nel complesso 11 vittime e lo sfollamento di 3.000 persone.
Per quanto riguarda la Romania, poco meno di un anno fa (maggio 2014) è stata colpita da alluvioni che hanno danneggiato i sistemi di trasporto, le reti idriche, energetiche e di comunicazione, abitazioni e aziende agricole. Come la vicina Serbia, che ha già ottenuto un aiuto di solidarietà dell’Ue in seguito alla stessa catastrofe, la Romania ha presentato domanda di aiuto. L’inondazione ha interessato 30 dei 42 distretti della Romania, obbligando a sfollare la popolazione locale e provocando gravi danni in diversi settori dell’economia. Molti agricoltori hanno perso raccolti e bestiame, e le vie d’accesso forestali sono state distrutte dalla rottura delle dighe. Molti ospedali, scuole, edifici pubblici e beni culturali sono stati allagati.
Stesso problema a luglio e agosto, per colpa di forti precipitazioni, alluvioni e frane che hanno colpito più di 126.000 persone in cinque distretti dell’Oltenia, regione sud-occidentale della Romania. Secondo la domanda di aiuto, oltre 2.300 case, 20 scuole, 11 chiese e 9 scuole materne sono state danneggiate, sbarramenti e dighe hanno ceduto, strade, ponti, impianti per il trattamento delle acque e la rete di canalizzazione hanno riportato danni. Molti agricoltori hanno subito enormi danni alla produzione.
Anche la regione bulgara di Severozapaden, uno dei territori meno sviluppati dell’Ue, ha risentito pesantemente delle alluvioni nell’estate del 2014. La domanda di aiuto segnalava che il grosso del danno ha interessato la città di Mizia e il paese di Krushovitsa. Oltre a strade principali e aziende agricole, sono stati colpiti 700 edifici pubblici e abitazioni. Il 2 agosto il sindaco di Mizia ha dichiarato lo stato di emergenza e ha ordinato lo sfollamento di più di 800 persone. Le reti energetica, idrica e dei trasporti, gli edifici pubblici, il patrimonio culturale e le riserve naturali hanno riportato gravi danni.
Corina Crețu, commissaria responsabile per la Politica regionale, ha dichiarato oggi che «il Fondo di solidarietà dell’Ue è uno dei simboli più importanti della nostra solidarietà nei momenti di bisogno. L’aiuto finanziario proposto con la decisione odierna, oltre a dimostrare la solidarietà dell’Unione europea con le 130.000 persone che devono superare le conseguenze di alluvioni devastanti, aiuterà alcune delle regioni meno sviluppate d’Europa a rimettersi in piedi». Molti dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020, infatti, intendono investire nella prevenzione delle alluvioni e nell’attenuamento degli effetti del cambiamento climatico, interventi che rispondono a un bisogno diffuso dei cittadini del Vecchio Continente.
Giovanni De Negri
Foto © European Community 2015