AstroSamantha: «La sensazione più forte è di vivere tutti la stessa esperienza umana»

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Dopo 199 giorni di missione, torna sulla Terra e continua ad emozionare con i racconti della sua straordinaria avventura

L’abbiamo vista mangiare, tagliarsi i capelli, leggere storie di Gianni Rodari. Abbiamo ascoltato i suoi racconti, letto i suoi tweet, conquistati dal suo sorriso colmo di soddisfazione. Lei nello spazio, astronauta Esa, nonché prima donna italiana a volare sulla Stazione spaziale internazionale; noi quaggiù, sulla Terra, semplici spettatori.

Non c’è quasi bisogno di aggiungere che stiamo parlando di Samantha Cristoforetti, da poco tornata dalla missione Futura, dopo quasi sette mesi a bordo. Dopo 199 giorni di missione Sam è infatti tornata a Houston, allo Space Center.
Il rientro in Europa, invece, più precisamente in Germania, nel centro Esa di Colonia, è previsto per la fine dell’estate. Ad ottobre poi, come ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), la Cristoforetti inizierà «il post fly tour» con il quale arriverà finalmente in Italia.

Già dalla sua prima videoconferenza, attraverso la quale si è collegata con l’Agenzia spaziale italiana, AstroSamantha ha spiegato quanto eccezionale sia stata questa esperienza per lei: «Mi mancherà di più fluttuare e la sensazione di leggerezza – ha dichiarato –  ma anche avere una finestra speciale per guardare la Terra da lassù. Porterò come ricordo la vita extraterrestre».

Già durante la discesa l’astronauta sapeva che avrebbe dovuto fissare quanti più ricordi possibili, motivo per cui, proprio in quella fase, ha confessato di aver tentato di «cogliere le ultime immagini della Terra dallo Spazio, come l’ultima alba».

Soyuz_TMA-15MSono dichiarazioni come questa che, nel corso della missione, hanno reso AstroSamantha così speciale per noi “terrestri” che la seguivamo. Perché, all’improvviso, lo spazio ci è sembrato estremamente vicino, non più materia “oscura” riservata alla comprensione di pochi esperti. Samantha Cristoforetti ha raccontato la sua straordinaria esperienza con un linguaggio semplice e accessibile a tutti e, soprattutto, è stata capace di trasmettere le sue emozioni, avvolgendo la sua missione di un’inaspettata aura poetica.

Lo confermano le sue parole quando, in occasione di un’intervista rilasciata all’Ansa, racconta: «Da lì in pochi minuti fai il giro del mondo, ti rendi conto di quante storie e di quante vicende umane stanno accadendo là sotto. Allora cominci ad osservare le cose umane con un senso di grande comunanza».
«Grazie a questa esperienza – ha spiegato – adesso mi sento più tranquilla e meno propensa a cercare litigi. Si relativizzano i confini e i problemi e la sensazione più forte è quella di vivere tutti la stessa esperienza umana».

Valentina Ferraro
Foto ©  ESA/NASA

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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