Fra Italia e Canton Ticino si rischia lo scontro diplomatico

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Il segretario generale della Farnesina Michele Valensise convoca l’ambasciatore della Confederazione svizzera Giancarlo Kessler

Dopo la chiusura della frontiera di Ventimiglia da parte della Francia e il blocco dei richiedenti
asilo da parte dell’Austria, mancava solo la proposta di governo del Canton Ticino di esigere l’estratto del casellario giudiziale e dei carichi penali pendenti ai circa 60.000 frontalieri che provengono dall’Italia.

Michele Valensise, segretario generale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, ha convocato per questo ieri l’ambasciatore della Confederazione svizzera Giancarlo Kessler per esprimergli la viva preoccupazione italiana per le misure introdotte dalle autorità cantonali ticinesi a carico dei lavoratori frontalieri provenienti dal Belpaese.

Michele Valensise
Michele Valensise

Si tratta di misure in violazione dell’accordo europeo sulla libera circolazione delle persone del 1999, palesemente discriminatorie nei confronti dei cittadini italiani e in contraddizione con l’eccellente stato delle relazioni bilaterali. Valensise ha chiesto un sollecito, rinnovato impegno delle autorità di Berna per porre termine a una situazione che suscita profonda insoddisfazione nel Paese.

L’ambasciatore Kessler ha confermato che le autorità federali svizzere considerano tali misure incompatibili con gli obblighi derivanti dall’accordo e ha assicurato che avrebbe tempestivamente informato le sue autorità sul crescente rilievo della questione per l’Italia e sulle aspettative di una sua rapida soluzione. Ha anche ricordato come ci sia già stata opposizione alla presentazione dell’iniziativa, respingendo un atto parlamentare al riguardo, inoltrato da un deputato della Lega dei Ticinesi.

Lega_dei_Ticinesi_poster_CdS_Locarno_120415Dal canto suo il presidente leghista dell’esecutivo ticinese, Norman Gobbi, non è nuovo a queste iniziative. Si accodò subito alle posizioni francesi e austriache degli scorsi mesi, proponendo anche la chiusura dei confini ai migranti. Come riportato in un’intervista pubblicata dal domenicale
elvetico Nzz am Sonntag e citata dall’agenzia di stampa svizzera Ats Gobbi chiese anche più guardie di confine, «per fermare i clandestini alla frontiera sud per rispedirli indietro».

Sophia Ballarin

Foto © Creative Commons

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