Alla scoperta della comunità italiana lungo “La Via di Arad”, una terra dai tanti confini

0
474

Con la collaborazione di Radio Rai, Radio Vaticana e Radio Romania, ha preso il via venerdì 28 agosto il progetto di cammino storico-culturale

In terra di Romania è iniziato da due giorni il progetto “La Via di Arad – un cammino in una terra di confine”, ovvero un percorso storico-culturale concepito selezionando il tema – quello della frontiera e dell’italiano di frontiera – scelto dalla Comunità radiotelevisiva italofona internazionale nel 2015, per celebrare i 30 anni dalla sua fondazione. Il progetto è stato anche citato come esempio di “diplomazia culturale” in occasione della recente visita del ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni a Bucarest.

A1_Arad-Timisoara_-_01Il cammino si svilupperà lungo l’area a più alta concentrazione imprenditoriale degli italiani in Romania, la zona di Arad-Timișoara. Tale percorso si soffermerà sull’importanza di quest’area per i nativi dello Stivale e sulla sua stratificazione storica, etnica e religiosa. Il progetto – che si concluderà il 4 settembre – è organizzato in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità radiotelevisiva italofona, e con il sostegno del comune di Arad, del Centro nazionale di informazione e promozione turistica di Arad e del Consolato onorario d’Italia ad Arad.

Timisoara_Cathedral_at_night
La Cattedrale ortodossa di Timișoara

I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana racconteranno agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana. Nel loro cammino, i giornalisti saranno accompagnati da un funzionario dell’ambasciata d’Italia e dal direttore dell’Istituto italiano di Cultura di Bucarest.

 

Andreea Vlahuţă

Foto © WikiCommons

Articolo precedenteRassegna “Autunno dei film polacchi” a EXPO Milano 2015
Articolo successivoTedeschi (e non solo) che non pagano il pedaggio nelle autostrade italiane

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui