Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età

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L’EU-OSHA ha lanciato a metà aprile la campagna paneuropea per il promovimento del lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute fin dalle prime fasi

Da oltre 60 anni adeguati livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano un obiettivo primario per il legislatore dell’Unione europea.

Fin dal 1951 la Comunità del carbone e dell’acciaio aveva dato inizio a tutta una serie di iniziative tese al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori. A partire dagli anni ’70 e, in particolare, con l’emanazione dell’Atto Unico Europeo, il legislatore Ue ha provveduto ad emanare un insieme sistematico di norme finalizzato all’innalzamento dei livelli di sicurezza in tema di sanità e sicurezza sul lavoro.

Marianne Thyssen on launch of the EU-OSHA health and safety at work campaignAl riguardo, come sottolineato dalla Commissione europea nella Comunicazione del 6 giugno 2014 relativa ad un quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020, l’azione dell’Ue nell’ambito dell’H&S law «si è svolta nel corso degli anni nell’ambito di un quadro strategico comprendente due elementi chiave»:  (i) una regolamentazione in merito ai rischi professionali più importanti e la chiara indicazione di definizioni, strutture e prescrizioni comuni che i diversi Stati membri avrebbero dovuto adattare ai loro scenari nazionali;  (ii) una serie di programmi d’azione pluriennali varati nel periodo dal 1978 al 2002 ai quali sono poi seguite le strategie europee relative ai periodo 2002 -2006 e 2007-2012. Dette strategie miravano ad individuare le «priorità e gli obiettivi comuni» e a «fornire un quadro di riferimento per coordinare le politiche nazionali e promuovere un approccio olistico alla cultura della prevenzione». Dopo l’emanazione delle predette Strategie 27 Stati membri approvavano proprie strategie nazionali.

Successivamente all’implementazione delle predette azioni e strategie, la Commissione europea procedeva alla formulazione del quadro strategico in tema di salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2014-2020. Detto documento puntava al perfezionamento delle azioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro anche a seguito del mutato scenario economico finanziario mondiale e, conseguentemente, anche europeo.

Sinteticamente, la Strategia 2014-2020 individuava tre “sfide principali” in materia di salute e sicurezza sul lavoro relative a tutta l’Unione.

La “Prima sfida” consisteva nel migliorare l’attuazione delle disposizioni di legge da parte degli Stati membri. In particolare si puntava a rafforzare la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di adottare misure di prevenzione dei rischi efficaci ed efficienti.

La “Seconda sfida” si concentrava sul miglioramento della prevenzione delle malattie sul lavoro tenendo presente “i rischi attuali, nuovi ed emergenti”.

Infine, la “Terza sfida” contemplava l’adozione di provvedimenti e azioni miranti alla gestione delcambiamento demografico”.

Joint press conference by László Andor and Jukka TakalaDunque, per affrontare con approccio «olistico e interdisciplinare» le predette “sfide” la Commissione europea proponeva l’adozione di una serie di azioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro che si sostanziavano in sette obiettivi strategici: un ulteriore consolidamento delle strategie nazionali; la semplificazione e agevolazione dell’adempimento degli obblighi di legge ad opera delle Pmi; una più efficace applicazione dell’Health & Safety law ad opera degli Stati membri; la semplificazione della legislazione attualmente vigente; l’avviamento di iniziative tese a fare fronte all’invecchiamento della forza lavoro e alla gestione dei nuovi rischi emergenti; il miglioramento delle metodologie di raccolta dei dati statistici e, da ultimo, il miglioramento delle attività di coordinamento tra Unione europea e il restante contesto internazionale al fine di poter negoziare nuovi accordi in materia di Health & Safety.

In merito alla corposa normativa emanata dal legislatore Ue negli ultimi 25 anni è opportuno ricordare la c.d. “Direttiva quadro” del 12 giugno 1989 (89/391/CEE) concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. Sin dalla data della sua emanazione detto documento ha svolto e continua a svolgere, sul piano esegetico, il ruolo di “faro” per tutti gli ordinamenti degli Stati membri chiamati ad implementare il predetto provvedimento di diritto derivato con atti legislativi interni in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

In sintesi, la Direttiva 89/391/CEE contiene al suo interno i «principi generali relativi alla prevenzione dei rischi professionali e alla protezione della sicurezza e della salute, all’eliminazione dei fattori di rischio e di incidente, all’informazione, alla consultazione, alla partecipazione equilibrata conformemente alle legislazioni e/o prassi nazionali, alla formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti» nonché i criteri generali per l’attuazione dei principi enunciati all’interno del documento.

Inoltre, nell’ambito delle numerose attività poste in essere dall’Ue relativamente alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è opportuno ricordare la creazione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (c.d. “EU-OSHA“) tramite l’emanazione del Regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio del 18 luglio 1994.

Press conference by Marianne Thyssen on the launch of the EU-OSHA health and safety at work campaignTale istituzione era creata al fine di migliorare l’ambiente di lavoro «in un contesto di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori». In particolare l’EU-OSHA si proponeva di fornire in modo affidabile, equilibrato e imparziale, agli organi comunitari, agli Stati membri, alle parti sociali e agli ambienti interessati, «le informazioni tecniche, scientifiche ed economiche utili nel campo della sicurezza e della salute sul lavoro». Pertanto, l’Agenzia si concentrava, da subito, sulla implementazione delle predette attività che avrebbero consentito di attivare e sostenere la cooperazione e lo scambio in materia di informazioni e di esperienze tra gli Stati membri nel campo della sicurezza e della salute sul lavoro, «compresa l’informazione sui programmi di formazione».

Tra le più recenti ed efficaci iniziative dell’EU-OSHA vi è il lancio della campagna biennale paneuropea Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” per promuovere il lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute  per tutti. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente a Bruxelles il 15 aprile 2016 in collaborazione con la presidenza olandese dell’Unione europea.

La Commissione ha sottolineato come la campagna si sia concentrata sulle imprese europee pubbliche e private e sulla «necessità di promuovere il lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute  fin dall’inizio della vita lavorativa». Non a caso, la campagna persegue i seguenti obiettivi: il promovimento del lavoro sostenibile e l’invecchiamento in buona salute fin dall’inizio della vita lavorativa; la fondamentale opera di prevenzione dei rischi per l’intera vita lavorativa; il sostegno ai datori di lavoro e ai lavoratori sia in riferimento alle grandi imprese che alle Pmi, mediante informazioni e strumenti per organizzare e pianificare al meglio la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in relazione all’invecchiamento della forza lavoro; l’implementazione di attività che rendano sempre più fluido l’interscambio di informazioni e best practises.

Christa Sedlatschek
Christa Sedlatschek

Secondo la direttrice dell’EU-OSHA Christa Sedlatschek, sul piano commerciale, i temi presi in esame dalla campagna risultano essere particolarmente efficaci posto che  l’obiettivo di creare un lavoro sostenibile lungo tutto l’arco della vita lavorativa non solo fa sì che i lavoratori possano «tutelare meglio la propria salute…» ma anche e, al contempo, che le aziende siano poste in condizione,  a loro volta,  di «…ottenere vantaggi significativi». Continua poi, la dottoressa Sedlatsheck, sottolineando come «i lavoratori in salute sono lavoratori produttivi, e i lavoratori produttivi sono fondamentali per un’azienda che funziona: si tratta di un’opportunità vantaggiosa per tutti».

Di conseguenza, l’azione posta in essere dall’EU-OSHA con il lancio della campagna biennale paneuropea “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età” appare quanto mai opportuna e coerente con i principi ispiratori dell’Unione europea poiché siffatte iniziative contribuiscono alla tanto necessaria ripresa economico finanziaria del mercato unico e dei tanti Paesi extra Ue che con esso interagiscono e, contestualmente, incentivano il  continuo e costante elevamento del livello di prevenzione e protezione dei lavoratori che prestano la loro opera nei predetti territori.

 

Roberto Scavizzi

Foto © European Union 2016

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Roberto Scavizzi
Avvocato e docente universitario a contratto presso università private. L'attività accademica ha ad oggetto la materia dell'Informatica giuridica in ambito internazionale e la materia dei diritti d'autore. Come legale opera principalmente nel settore del diritto dell'impresa e svolge attività formativa professionale nel settore giuridico in ambito pubblico e privato. Inoltre è autore di pubblicazioni di diritto e articoli giornalistici per riviste d'arte e d'attualità.

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