Austria, la conferma di Alexander Van der Bellen. Ue in festa

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L’economista verde e progressista stavolta vince le presidenziali con un discreto margine. Populisti sconfitti, “respirano” i fautori dell’Unione europea

Il voto austriaco, che si era trasformato in una scelta di campo fra europeismo e populismo, in un clima da dentro o fuori Europa (vista dal “cuore”, oltretutto, data la posizione geografica), ha portato alla vittoria del candidato pro-Ue Alexander Van der Bellen. Per Lothar Lockl infatti, a capo della campagna elettorale del nuovo presidente austriaco, il voto era tra chi desiderava l’Austria ancora nell’Unione europea o fautori della “Oexit” (l’uscita dell’Austria – Oesterreich, in tedesco – dall’Ue). Ora l’attenzione si sposta alle prossime tornate elettorali-chiave in Germania, Paesi Bassi e Francia dell’anno prossimo.

csm_banner_1600x800_danke2_1bd3fbee38Si tratta della prima consultazione politica dopo la vittoria di Donald Trump nelle presidenziali americane e soprattutto era l’occasione, per Norbert Hofer, di diventare il primo capo di Stato europeo di estrema destra scelto in libere elezioni dopo la Seconda guerra mondiale. E i sondaggi, anche questa volta, hanno ciccato in pieno il risultato: il candidato del partito nazionalista e populista Fpoe, già protagonista di un testa a testa con l’esponente dei Verdi che da indipendente aveva vinto di strettissima misura (31mila voti, lo 0,7%) il ballottaggio dello scorso 22 maggio, poi annullato in luglio per irregolarità nello scrutinio dei voti per posta, ha perso e ha già riconosciuto la sconfitta.

Per carità, è vero che il test era limitato (riguardava “solo” 6,4 milioni di elettori) e la carica per cui si è votato è prevalentemente onorifica, ma in realtà il presidente eletto giocherà un ruolo molto importante nella formazione del governo, da maggio guidato dal nuovo cancelliere Christian Kern.

lhdrjoerghaider1Ora si vedranno gli strascichi per il Partito della Libertà austriaco (Fpoe, formazione che fino a dieci anni fa era del defunto Joerg Haider), dichiaratamente contro i migranti, profughi e i musulmani che, secondo lo stesso Hofer, non dovrebbero avere lo stesso trattamento degli austriaci. Il candidato presidente sconfitto aveva provato ad ammorbidire la propria posizione negli ultimi giorni, soprattutto Hofer ha avvertito che avrebbe spinto per un referendum di uscita dall’Ue solo se l’Unione diventerà ancor più “centralista” in seguito alla Brexit.

In uno scenario europeo minacciato dall’avanzata dei populisti, per l’Austria si era dunque creata una situazione simile a quella di 16 anni fa quando, a causa dell’entrata del Fpoe di Heider nel governo, l’Ue mise il Paese in una sorta di quarantena diplomatica per sette mesi prima di rinunciare all’idea di sanzioni per non alimentare ulteriormente il nazionalismo. Ma evidentemente Vienna ha preferito esprimersi a favore dell’europeista Van der Bellen, frutto forse anche di una rielaborazione di ciò che era stato il passato nazista, che spesso si rimprovera agli austriaci di essere minore rispetto a quello fatto dai tedeschi.

alexander-van-der-bellen-640x412Si è trattato anche di una vittoria dei media classici, che davano in testa Van der Bellen, rispetto ai nuovi social che vedevano alla guida il candidato Hofer. Questo probabilmente anche per la differenza di età fra i due: la sfida tra il 45enne Hofer e il 72enne Van der Bellen non significa che dovremo far conto di minori cambiamenti o che non viene lanciato alcun segnale nella direzione delle riforme a livello europeo e austriaco. Sicuramente però il nuovo presidente continuerà a credere, come ha sempre detto, nel fatto che gli immigrati sono un’opportunità. E più volte si è definito lui stesso un “figlio di immigrati”, visto che la sua famiglia, originaria olandese (il “Van” non dà adito a dubbi), si trasferì prima in Russia per poi fuggire all’avanzata sovietica prima in Estonia, poi in Germania e infine in Austria. Chissà che non sia questo il vero cambiamento che l’Europa attende.

 

Claudia Lechner

Foto © www.dnevnik.ba, www.norberthofer.at, stockenboi.wordpress.com, webtribune.rs

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