Biotecnologie agricole: dare voce ai piccoli agricoltori

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Dibattito e condivisione di conoscenze al simposio ospitato dalla FAO a Roma sulle esigenze e preoccupazioni delle famiglie contadine

La FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite, «ha preso l’impegno di portare il dibattito sulle biotecnologie agricole alle regioni e alle famiglie contadine di tutto il mondo per migliorare la conoscenza, costruire la fiducia e raggiungere un certo livello di consenso», come ha dichiarato oggi il direttore generale, José Graziano da Silva, nel suo intervento di chiusura dei lavori del Simposio internazionale sulle biotecnologie agricole ospitato nella sede principale romana dell’agenzia Onu.

fb7adadc78Nel simposio di tre giorni si è discusso del potenziale delle nuove biotecnologie – a bassa e alta tecnologia – di far beneficiare le famiglie contadine, in particolare quelle dei Paesi in via di sviluppo. «Rispondere alle sfide urgenti e di varia natura del XXI secolo, richiede un insieme di risposte» – ha contribuito dal palco Graziano da Silva – «nessun singolo strumento, tecnologia o approccio potrà fornire una soluzione completa». E, continua il dg Fao, «abbiamo dato il via alla discussione e all’analisi di come l’agro-ecologia e le biotecnologie possono vivere insieme ed essere usate come opzioni complementari l’una con l’altra». «Questo» – ha affermato Graziano da Silva nel suo intervento – «è un risultato eccezionale, si apre una grande opportunità per lo sviluppo di nuove tecnologie che potrebbero rendere i settori agricoli più sostenibili. Abbiamo anche convenuto che gli strumenti e gli approcci devono essere utili e accessibili a tutti gli agricoltori».

25060875526_2bde06e3cf_m«Adesso la FAO deve andare avanti. Intendiamo dare al dibattito una prospettiva regionale.  Vogliamo sentire dai contadini di tutto il mondo quali sono le loro necessità e le loro preoccupazioni». Il dg dell’agenzia Onu continua «Ho anche preso nota delle preoccupazioni per quanto riguarda i diritti di proprietà intellettuale e dei brevetti (…) questa è una questione chiave anche per la nostra organizzazione, queste preoccupazioni sono legittime». Il direttore generale ha poi annunciato che tali questioni saranno discusse presso la FAO nelle prossime conferenze regionali.

Hanno partecipato al simposio circa 500 scienziati, rappresentanti di governo, della società civile, del settore privato, del mondo accademico, di associazioni e cooperative agricole, che hanno discusso delle biotecnologie agricole, tema molto più esteso degli organismi geneticamente modificati.

24719533039_fb77fabe53_mLe biotecnologie agricole comprendono una serie di tecniche che possono far incrementare le rese, migliorare le qualità nutrizionali e fare ottenere una maggiore produttività delle colture, della zootecnia, della pesca e del settore forestale a vantaggio delle famiglie rurali e dei loro sistemi alimentari, aiutando a trasformare i sistemi alimentari, in modo che essi richiedano un minor numero di fattori produttivi e abbiano un impatto ambientale meno negativo. Esse comprendono, ad esempio, i processi di fermentazione, i bio-fertilizzanti, l’inseminazione artificiale, la produzione di vaccini, la diagnostica delle malattie, lo sviluppo di bio-pesticidi e l’uso di marcatori molecolari per lo sviluppo di nuove varietà e razze. Nel corso dell’evento vi sono stati anche un segmento ministeriale ai alto livello e una sessione speciale interattiva con studenti di diverse università di tutto il mondo.

 

Elena Boschi

Foto © FAO

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Elena Boschi
Aretina, classe '81. Laureata in giurisprudenza e storia, si avvicina all'attività multimediale dopo un master e anni di pratica pubblicistica, occupandosi principalmente di politica e cronaca nazionale. Ultimamente la sua attenzione e passione si cimenta con l'attualità europea, grazie anche alla collaborazione con una importante associazione internazionale.

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