Castello di Albola, alle radici del vino nel cuore del Chianti

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A Radda, uno dei comuni storici che fanno parte del Consorzio, la produzione del vino Classico esportato in tutto il mondo, espressione di un territorio magico

Siamo nel cuore del Chianti, un territorio che si estende tra Firenze e Siena, per caratterizzare un luogo magico dove il vino affonda le sue radici al tempo degli Etruschi.

A Radda in Chianti, uno dei comuni storici che fanno parte del Consorzio Vino Chianti Classico, c’è il Castello di Albola che risale al Medioevo con le diverse proprietà che si sono succedute nel corso dei secoli: dagli Acciaiuoli ai Samminiati, dai Pazzi ai Ginori Conti sino ad arrivare nel 1979 alla Famiglia Zonin.

Ancora storia in questi luoghi, tanto da far scrivere che «nel Chianti si vive un presente fatto di storia». Nel 1716 il Granduca di Toscana, Cosimo III, promulgò un editto che anticipava in qualche modo il disciplinare di produzione del Chianti con la definizione dei limiti territoriale e le sotto-denominazioni.

img_4674A Radda in Chianti, che già nel XIII secolo faceva parte con Gaiole e Castellina della “Lega del Chianti”, nel 1924 è stato costituito il “Consorzio Vino Chianti Classico” con la nascita quasi di una entità territoriale come “la regione del Chianti”.

La Famiglia Zonin si è inserita in questo contesto storico enologico quando ha acquistato Castello di Albola nel 1979, ampliando i terreni e la fattoria che si estende per 900 ettari, 150 dei quali coltivati a vite.

I vigneti di Selvole, Capaccia, Madonnino, Ellere, Marangole, Mondeggi, Sant’Ilario e Acciaiolo sono disposti tra i 350 metri e i 550 metri; mentre il vigneto simbolo dell’azienda vitivinicola, Solatio, si inerpica su un terreno di sasso tra i 350/580 metri di altezza.

Sangiovese, fortissimamente Sangiovese a Castello di Albola, che si estende per il 90% della superficie vitata. Poi in misura minore Cabernet Sauvignon, Canaiolo, Chardonnay e Malvasia del Chianti.

Questo breve quadro storico-economico-enologico è necessario per capire la portata del Chianti Classico Riserva di Castello di Albola presentato in 8 annate (1999-2003-2004-2006-2007-2009-2010-2012) nella sede dell’Associazione italiana sommelier (Ais) – Delegazione di Roma con il suo delegato, Danilo Jesus Giglio, e con la presenza di Angelica Mosetti, presidente Ais Lazio.

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Alessandro Gallo

Una verticale di conoscenza, di approfondimento, meditativa, con il contributo di Alessandro Gallo, enologo piemontese di nascita e dal 2004 direttore di Castello di Albola, e di Leonardo Taddei, responsabile Ais Toscana. “Raccontare” un vino attraverso la sue evoluzione negli anni, un viaggio temporale per capire lo stile di un vino, di un territorio. «Quando un vino è giovane è rappresentanza del vitigno, dell’enologo, della fermentazione e ancora non rappresentanza del territorio – spiega Alessandro Gallo -. Soltanto quando passa il tempo si liberano questi effetti della mano, del vitigno e davvero il vino diventa rappresentanza del territorio. Oggi l’obiettivo che un enologo può avere nel fare un vino – continua Gallo – è quello di farlo il più possibile legato al vigneto, a quella collina, a quel territorio».

Quanto sottolineato da Gallo è stato riscontrato nella degustazione delle annate del Sangiovese di Castello di Albola, in quelle colline molto alte cosparse di sassi che conferiscono al vino finezza, eleganza, acidità e che per alcuni versi è difficile da degustare da solo senza mangiarci. E le annate del 2004 e 2007 sono risultate ancora con una forza, con un equilibrio difficilmente raggiunte dalle altre. È in sintesi il Sangiovese che matura lentamente, del Chianti Classico, di Castello di Albola.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

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Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

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