Cinema: European Film Awards, vince Gianfranco Rosi e la sua denuncia

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Alla 29a edizione degli Efa, nella città polacca di Wroclaw, il premio come miglior documentario è andato a “Fuocoammare” del regista italiano sulla tragedia dei migranti

Sono i migranti di “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi e la commedia amara di Maren Aden “Vi presento Toni Erdmann” i vincitori come miglior documentario e film europeo agli European Film Awards (Efa) 2016 quest’anno a Wroclaw, in Polonia. Il cortometraggio del regista italiano ottiene anche altri quattro premi, in tutto cinque riconoscimenti su cinque candidature, assegnate oggi alla 29a edizione dei premi europei cinematografici.

2fuoQueste le parole di un commosso Gianfranco Rosi alla cerimonia del premio, riportate dall’Agenzia Ansa: «Abbiamo costruito un mondo pieno di muri, violenza e intolleranza in cui non vengono riconosciuti i diritti umani. È passato tempo, ma questi migranti continuano a venire dal mare a chiedere il nostro aiuto. Questo premio vuole abbattere queste barriere tra noi e loro. E questo con un’Europa che non fa il suo dovere». Ancora un risultato vincente per il documentario che, dopo l’Orso d’Oro a Berlino, è appena entrato nella shortlist agli Academy Awards con quest’opera che racconta una Lampedusa, frontiera d’Europa, tra immigrazione e solidarietà.

Anche questa edizione dell’Efa è stata segnata da un’anima politica. Oltre a Rosi la protagonista è stata la commedia-amara “Vi presento Toni Erdmann“, della regista tedesca Maren Aden, che a Cannes non aveva ricevuto riconoscimenti invece a Wroclaw ha sbancato come miglior film, regista (Aden), sceneggiatura, miglior attore (Peter Simonischek) e attrice (Sandra Huller). È la storia dell’educazione alla vita da parte di un padre “clown” verso una figlia troppo depressa. Per la categoria miglior attrice era in ballo anche l’italiana Valeria Bruni Tedeschi, protagonista de “La pazza gioia” di Paolo Virzì.

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Andrzej Wajda

Premio onorario (e tanta commozione) per lo scomparso (a ottobre) Andrzej Wajda, presentato da Wim Wenders con queste parole: «Ha fatto film per 65 anni, una prova della sua tenacia. Un premio che non va solo al tuo lavoro» – ha detto Wenders come rivolgendosi a Wajda – «ma per ciò che hai rappresentato, per il tuo senso di responsabilità, per la tua coscienza morale e questo attraverso difficoltà personali e storiche». Miglior film d’animazione europeo è risultato “La mia vita da zucchina” di Claude Barras mentre miglior commedia europea è per il 2016 a “A man called love” di Hannes Holm.

 

Izydor Kozłowski

Foto © Internet Movie Database

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