Ora sarà l’Ecofin a decidere su eventuali sanzioni. Dombrovskis: «Bisogna tener conto che siamo nel dopo crisi economica e finanziaria»
La Commissione ha aperto una procedura contro Spagna e Portogallo per non aver rispettato i parametri previsti dal Patto di stabilità e crescita. I due Paesi non sono infatti riusciti a ridurre sufficientemente il proprio deficit: nel 2015 al Governo di Madrid era stato già concesso un anno in più per far scendere il Pil sotto la soglia prevista del 3,0%, ma i dati disponibili per l’anno in corso dimostrano che sarà impossibile per la Spagna raggiungere tale obiettivo. Il Portogallo avrebbe invece già dovuto raggiungere il 3,0% nel 2015 ma anche in questo caso il parametro non è stato rispettato.
Fino a questo momento la Commissione si era limitata a procedere soltanto con dei richiami, per cui, nel caso in cui si procedesse con le
sanzioni per i due Paesi iberici, si tratterebbe della prima volta da quando è stato firmato il Patto di stabilità. La procedura, tuttavia, è ancora piuttosto lunga: la proposta di sanzioni passerà ora all’Ecofin che si riunirà martedì prossimo. Se i 28 ministri delle Finanze daranno il via libera, da quel momento la Commissione avrà 20 giorni di tempo per elaborare e presentare la propria proposta.
La norma di riferimento contenuta all’interno del trattato sul funzionamento dell’Ue, prevede tuttavia che «sulle basi di circostanze economiche eccezionali» e «in seguito a una richiesta da parte dello Stato membro coinvolto», le sanzioni possano essere ridotte o addirittura cancellate. Eventualità che sembra non essere così remota, considerando il delicato momento che l’Unione europea si trova a vivere, ora che deve gestire le conseguenze del post-Brexit, nonché i fragili equilibri politici dei due Paesi interessati (con la Spagna che è tornata alle urne per la seconda volta in sei mesi).
Bruxelles sembrerebbe spingere in questa direzione: il commissario agli affari monetari, Pierre Moscovici, ha infatti spiegato che «la Commissione ha sempre agito, agisce e continuerà ad agire nell’ambito delle regole del Patto» regole che ha definito «complesse ma intelligenti e che devono essere applicate in modo intelligente da parte della Commissione e del Consiglio».
Da parte sua, il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha voluto sottolineare che gli sforzi dei due Paesi «non devono essere sottostimati» e che «il Patto di stabilità e crescita va applicato con buon senso». Dombrovskis ha infine dichiarato apertamente che la multa potrebbe venir «ridotta a zero» visto che «le sanzioni devono tenere conto che siamo nel dopo crisi economica e finanziaria».
Valentina Ferraro
Foto © European Union