Sorprendenti epifanie del genio caravaggesco

0
769

Venti opere del pittore lombardo in mostra al Palazzo Reale di Milano, svelate dalle più recenti acquisizioni scientifiche senza rinunciare all’emozione

Inesauribile appare l’esperienza estetica di Caravaggio, sconvolgente nelle sue aspirazioni libertarie, foriera di ulteriori inattese scoperte. Per ciò quella che potrebbe apparire come un’ennesima esposizione sul genio del Merisi, trascende invece i ristretti limiti dell’operazione di marketing per indagare nelle pieghe più recondite della sua opera. Dentro Caravaggio è il titolo, mai così pregnante e significativo, della mostra allestita nelle sale del Palazzo Reale, coprodotta dal Comune di Milano in collaborazione con MondoMostre Skira. È la stessa curatrice Rossella Vodret a sottolineare l’eccezionalità dell’evento, frutto di una lunga e approfondita campagna di ricerca.

Il primo dato che salta all’occhio è l’impostazione scientifica dell’allestimento (la strumentazione diagnostica è stata messa a disposizione dal Gruppo Bracco). Nella penombra delle sale spiccano le tele, illuminate in maniera eccellente, vere e proprie epifanie del genio caravaggesco. Dietro ogni opera uno schermo, che mostra e spiega i risultati delle più recenti indagini tecniche. Sottili tratti di disegno emersi in alcune opere giovanili sfatano il mito di un artista refrattario a qualsiasi preparazione. Si vede inoltre che il Merisi era solito incidere la superficie, per fissare alcuni elementi della composizione, abitudine che con il trascorrere del tempo si fa sempre più rara, quasi a indicare un progressivo prevalere dell’istinto. Mutamenti nell’impaginazione dei dipinti, correzioni che venivano effettuate anche in corso d’opera, vengono svelate in maniera esaustiva. In questo modo il visitatore ha l’impressione di varcare la soglia dello studio dell’artista, cogliendone i procedimenti più intimi,  entrando nella genesi di ogni singolo capolavoro.

Nel Sacrificio di Isacco (1603), ad esempio, il pittore si scrolla di dosso ogni retaggio classicheggiante rinunciando all’ara sacrificale, sostituendola con una semplice pietra. Nella Buona Ventura dei Capitolini (1597), Caravaggio usa una tela sulla quale aveva in precedenza tratteggiato una Madonna a mani giunte. Dettagli, rivelazioni illuminanti tanto per lo studioso quanto per il profano. In Maria e Maria Maddalena di Detroit (1598/1599), tela dall’autografia a lungo controversa, la conversione della peccatrice è resa tangibile dalla luce che la illumina. Gli elementi iconografici tradizionali attribuiti alla Maddalena trovano una probabile corrispondenza con un oggetto appartenuto al pittore lombardo, lo specchio convesso che viene citato nell’inventario del 1605.

Il punto di vista scientifico arricchisce l’esperienza, senza smorzare nella maniera più assoluta la scossa emotiva che l’opera di Caravaggio è in grado di trasmettere. La mostra, forte di venti opere, espone le tele più celebri provenienti dagli Uffizi, da Palazzo Barberini, dalla Galleria Doria Pamphili e dal Museo di Capodimonte, unitamente ai lavori di più rara fruizione conservati nelle collezioni della banca Popolare di Vicenza o di Intesa Sanpaolo. Di eccezionale valore poi i numerosi prestiti dall’estero, dalla Salomè della National Gallery ( 1607 o 1610) alla Sacra famiglia del Metropolitan di New York (1604 circa).

Insieme ai dipinti i documenti, che tratteggiano la vita burrascosa dell’artista. Atti processuali, testimonianze che alimentano il mito dell’uomo ribelle, refrattario a qualsiasi convenzione. E ancora un inventario dei beni sequestrati in casa per l’affitto non pagato.

Nel prezioso avvicendarsi delle sale, segnaliamo l’impressione fortissima provata nel vedere il San Giovanni di Kansas City (1604 circa) accanto alla declinazione del medesimo soggetto conservata nella Galleria Nazionale d’arte antica di Roma, vicino al San Gerolamo penitente di Montserrat (1605/1606). Impressionante in particolare, per il colorismo acceso e la concentrazione emotiva, la tela americana. La figura del Santo, in bilico fra la riflessione ieratica e l’azione possibile, emana un’energia sovrumana. Caravaggio innova l’iconografia religiosa con una forza che non ha precedenti.

Nel Riposo nella fuga in Egitto (1597), il meraviglioso trova spazio all’interno del reale grazie a un luminismo terso e intriso di poesia. Il contrasto fra la figura vissuta e segnata di Giuseppe e quelle armoniose dell’Angelo, della Vergine e del Bambino, viene risolto con ammirevole equilibrio. Con il trascorrere del tempo la drammaturgia caravaggesca si farà più intensa e scabra. Di grande tragicità ad esempio la Flagellazione napoletana (1607), vergata quando l’artista è già un fuggiasco, braccato per l’omicidio commesso. Eppure anche qui la solitudine e il dolore trovano sollievo nella luce, sempre straordinaria, che emana dal corpo del Cristo.

Una redenzione che sembra assente dal Supplizio di Sant’Orsola (1610), forse la sua ultima opera, percorsa da un colorismo scabro, dove le forme appena escono dalla tenebra che minaccia di inghiottirle. Il linguaggio si riduce a un sussulto, a un estremo fremito prima della fine.

 

Riccardo Cenci

***

Titolo                                        Dentro Caravaggio 

Curatore:                                Rossella Vodret

Mostra promossa

e prodotta da:                        Comune di Milano

                                                    Palazzo Reale

                                                    MondoMostre Skira 

In collaborazione con:     MIBACT

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Main Sponsor:                        Intesa Sanpaolo 

Partner:                                    Gruppo Bracco 

Catalogo:                                   Skira Editore

Sede:   Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12

Date della mostra:   29 settembre 2017 > 28 gennaio 2018

 Orari: Lunedì 14.30 – 22.30

 Martedì, mercoledì e domenica 9.30 – 20.00

 Giovedì, venerdì e sabato 9.30 – 22.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Lunedì 8:30 – 14:30 (riservato scuole)

Biglietti (audioguida inclusa):Intero € 13,00                                             

Ridotto € 11,00

Visitatori dai 6 ai 26 anni, over 65, portatori di handicap, gruppi (minimo 15 massimo 25 persone) e convenzioni

Informazioni online:       www.palazzorealemilano.it

www.caravaggiomilano.it

***

Immagini

In evidenza:

Michelangelo Merisi da Caravaggio

La Buona Ventura, 1597

Olio su tela, 115 x 150 cm

Musei Capitolini-Pinacoteca Capitolina, Roma

Roma, Musei Capitolini – Pinacoteca Capitolina

© Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Foto Giuseppe Schiavinotto, Roma

In alto:

Michelangelo Merisi da Caravaggio

San Giovanni Battista, 1604 circa

Olio su tela, 172,72 x 132,08 cm

The Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City, Missouri

Photo: Jamison Miller, © The Nelson-AtkinsMuseum of Art

Al centro:

Michelangelo Merisi da Caravaggio

Sacrificio di Isacco, 1603

Radiografia

In basso:

Michelangelo Merisi da Caravaggio

Flagellazione, 1607

Olio su tela, 266 x 213 cm

Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli

Archivio e Laboratorio Fotografico della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, proprietà FEC, Ministero dell’Interno

 

Articolo precedentePapa Francesco agli astronauti «voi siete un piccolo Palazzo di vetro»
Articolo successivoMaurizio Molinari al Business Club Italia a Londra
Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui