Focus Puglia-Montenegro: rafforzate le relazioni istituzionali ed economiche

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Nuova piattaforma comune con soggetti pubblici e privati. Accordi e opportunità con lo Stato che ha già adottato l’euro in attesa di entrare nella Ue e nella Nato

Nonostante formalmente non sia nell’Eurozona, il Montenegro ha unilateralmente adottato la moneta unica nel 2002, conseguenza dell’essersi agganciati al Marco Tedesco nel 1999. I negoziati con l’Unione europea sono già in uno stadio avanzato, iniziati il 29 giugno 2012, ma l’iter era già stato avviato con la firma dell’Accordo di stabilizzazione e associazione (Asa) nell’ottobre 2007 e la successiva domanda di adesione del dicembre 2008, riconosciuta e accolta dal Consiglio europeo che nel dicembre 2010 ha conferito al Montenegro lo status di candidato ufficiale.

I maggiori sforzi del Governo di Podgorica si dovranno concentrare sui capitoli 23 e 24 dei negoziati, in materia rispettivamente di magistratura e diritti fondamentali e giustizia, libertà e sicurezza. Più «facili», tra i nuovi, i capitoli 25 su scienza e ricerca e 26 su educazione e cultura, si lavora anche sui temi di appalti pubblici (capitolo 5), diritto societario (cap. 6), impresa e politica industriale (cap. 20). Questi i nodi dove l’Ue attende riforme per l’adeguamento del Montenegro agli standard comunitari.

MONTENEGRO,PODGORICA: EU European neighborhood policy and enlargement negotiations commissioner Johannes Hahn speaks on November 21, 2014 at a press conference with Montenegrian Prime Minister Milo Djukanovic (R) after their meeting inPodgorica .
Il commissario Johannes Hahn parla a una conferenza stampa con il primo ministro montenegrino Milo Djukanovic dopo il loro incontro a Podgorica

Sul fronte del Patto Atlantico, invece, si tratta dal crollo dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, un po’ come è successo in quasi tutti i Paesi dell’est. Da dicembre 2009 il Montenegro è nel Piano d’azione per l’adesione, ultimo ostacolo all’ingresso definitivo. La risposta potrebbe arrivare già a fine anno, quando si riuniranno i ministri degli Esteri dell’Alleanza. I principali intoppi rischiano di essere la Russia, che vedrebbe l’allargamento della Nato nei Balcani come una minaccia e una sfida nell’ambito della crisi ucraina, e le solite riforme, dato che preoccupano gli alti livelli di corruzione e la difficoltosa redistribuzione della ricchezza fra i vari strati sociali.

Fondamentale in questo momento può essere il Patto territoriale nord barese ofantino, che ha consentito di compiere «passi da gigante», per sfruttare al meglio le «enormi potenzialità» degli accordi che scaturiranno dall’inclusione del Montenegro nel mercato e nelle politiche dell’Unione europea e della Nato. Dare vita a «uno strumento associativo giuridico, con all’interno soggettività pubbliche e private pugliesi e montenegrine per la promozione di una piattaforma comune che ci aiuti ad affrontare i mercati esteri». Francesco Spina, presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani esprime così la sua ricetta per aumentare la cooperazione tra la regione Puglia e il Montenegro nel corso del meeting “Focus Puglia-Montenegro: opportunità e relazioni istituzionali ed economiche“, svoltosi lunedì 29 giugno ad Andria presso la sala consiliare della Provincia. L’incontro è stato promosso dall’associazione culturale di amicizia Puglia – Montenegro, presieduta da Riccardo Di Matteo.

Montenegro-mapDavanti a privati ed esponenti delle istituzioni dello Stato balcanico – tra cui il viceministro dell’Economia Boris Rebic, il rappresentante del ministero dello Sviluppo industriale per gli investimenti esteri Milica Popovic e gli head manager Drago Djekovic e Blazic Drazen – si è parlato di come «raccordare il tessuto produttivo locale, le associazioni e le istituzioni in un progetto comune che punti al rilancio economico del territorio» sia un «obiettivo prioritario». Perché «l’internazionalizzazione è la chiave di volta per sconfiggere la crisi economica contingente», aprire a «nuove opportunità occupazionali», dare «nuova linfa alle nostre imprese» ma anche «far proseguire quel processo virtuoso di valorizzazione delle nostre peculiarità», come ha sottolineato lo stesso Francesco Spina.

 

Raisa Ambros

Foto © 2015 European Union and Wikimedia commons

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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