Gabriel: il nucleo centrale Ue può crescere attorno all’Eurozona

0
333

Per il vicecancelliere tedesco prima si parlava di Unione europea a due velocità, oggi è proprio l’impulso determinato dalla Brexit che può unire

Un nucleo europeo integrato attorno all’Eurozona e un secondo anello con i Paesi legati in maniera più debole. La proposta è quella dichiarata al quotidiano tedesco di economia e finanza Handelsblatt dal vice di Angela Merkel nella Grosse Koalition del governo della Germania, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, per “coprirsi bene” di fronte al freddo gelido del nuovo sistema determinato dall’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d’America.

Un pensiero che vuole rafforzare (una volta tanto) l’Europa. «Un tempo l’avremmo chiamata Unione europea a due velocità», ha spiegato il principale candidato della Spd, maggior indiziato come candidato del suo partito alla premiership del Paese per le politiche del prossimo settembre, «dobbiamo perseguire con serietà tali riflessioni». La Brexit «può dare il giusto impulso, per ora si è affrontato troppo sulla difensiva l’uscita della Gran Bretagna».

Per l’attuale ministro dell’Economia tedesco, che nel seminario della Spd del 29 e 30 gennaio potrebbe essere incoronato candidato socialdemocratico alla Cancelleria. La Brexit «è invece un’opportunità per aumentare la collaborazione di un gruppo nell’Unione europea, soprattutto nell’unione monetaria», ha detto ancora il leader Spd, una soluzione che «ridurrebbe le tensioni all’interno dell’Europa e rafforzerebbe enormemente il suo nucleo centrale».

Donald TrumpPoi Gabriel si è concentrato sul suo Paese. La Germania è un’ancora di stabilità «non solo per se stessa ma anche per molti altri Paesi d’Europa», ha proseguito Gabriel nell’intervista all’Handelsblatt, e di fronte alla sfida di Trump «è tempo di rafforzare l’Europa». La stessa Germania esporta «per appena il 10% negli Usa, per il 60% in Europa» e questo fornisce «il peso dei nostri interessi», ha detto ancora il leader Spd, per il quale bisogna «sviluppare una comune politica estera e di sicurezza, rafforzare gli investimenti, realizzare la migliore infrastruttura digitale del mondo e, soprattutto, costruire un’autonoma strategia verso l’Asia, l’India e la Cina». Per Gabriel «non abbiamo bisogno di piu’ Europa ma di un’altra Europa» perché «se Trump apre una guerra commerciale con Asia e Sud America, apre delle opportunità per noi».

 

Klivia Böhm

Foto © Deutschland.de, Wikicommons

Articolo precedenteIl Consiglio europeo adotta riforme per servizi portuali più efficienti
Articolo successivoSituazione contabile consolidata dell’Eurozona

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui