Giustizia e Diritti fondamentali si adattano all’Agenda europea sulla sicurezza senza essere sacrificati

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Questa la declinazione del “Piano Juncker” nel programma di lavoro della Commissione europea per l’attuale legislatura

A quasi due anni dagli orientamenti politici dettati nell’estate 2015 dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, prosegue la linea di rafforzamento delle frontiere esterne dell’Unione europea, nell’alveo di quanto richiesto dalla tabella di marcia di Bratislava e delle conclusioni del Consiglio europeo di ottobre 2016. In un contesto dove la normalità è stata messa a repentaglio dagli attentati di Parigi, Bruxelles, Nizza, Berlino e quello recente di Londra, la sfida dell’organizzazione continentale sta nel bilanciare il bisogno di sicurezza con il continuare a garantire i diritti fondamentali. Nel mese di ottobre 2016 sono state istituite: la Guardia costiera e di frontiera europea, un nuovo sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) e programmi di sensibilizzazione per contrastare il grave problema della radicalizzazione, in particolare dei più giovani. Inoltre, Parlamento e Consiglio sottolineano l’urgenza di trovare accordi soddisfacenti per la revisione delle direttive sulle armi da fuoco, sulla lotta al terrorismo e l’istituzione di verifiche sugli ingressi da fuori l’Unione.

   Il commissario europeo Julian King

Gli aspetti centrali nella riforma della Giustizia europea saranno funzionali all’Agenda sulla sicurezza e laddove emergerà un’indipendenza della Giustizia fragile, verosimilmente per motivi di interferenza o pressioni da parte di governi, politica o lobby economiche, interverranno le Raccomandazioni. La Giustizia europea dovrà alzare il livello di controllo sull’esecutivo regolandone le modalità di azione; le polizie pertanto saranno maggiormente collaborative e dovranno superare l’idea dell’ingerenza tra Stati. In una visione comunitaria, la questione sicurezza non può essere affrontata a un livello nazionale perché in ambito europeo la stabilità di un Paese si traduce con la sicurezza di tutti gli altri. Va da sé che pure gli affari inerenti a Giustizia e Diritti fondamentali ricadranno in una responsabilità e in un’azione comune. «Offrire ai propri cittadini un ampio spazio di sicurezza e garantire loro protezione», puntualizza Juncker.

Nella lotta al terrorismo, la Commissione ha proposto un pacchetto di iniziative che agiscano per interromperne il finanziamento, inasprendo le pene ad esempio sul riciclaggio di denaro, che è una delle fonti più importanti di afflusso di contanti alle organizzazioni terroristiche. Altra linfa da tenere sotto controllo sono i giovani, facilmente manipolabili e radicalizzabili. Dopo la conferenza ad alto livello della rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) è stata lanciata la piattaforma RAN Young, per sensibilizzare sul reclutamento di terroristi fra i giovani, obiettivo chiave delle cellule fondamentaliste già esistenti. Altro tema del Forum dell’Ue di fine 2016 è il contrasto della propaganda su internet. Per responsabilizzare la società civile è stata inaugurata una piattaforma comune per la segnalazione di attività sospette.

Sotto la lente di ingrandimento dell’Ue c’è anche la mobilità, interna e quella proveniente dall’esterno. La Commissione ha proposto il sistema di informazione e autorizzazione ai viaggi ETIAS, stringendo i controlli di sicurezza su passeggeri esenti dall’obbligo di visto e su tutti quelli che si recano in Europa. Ulteriore novità è l’attuazione della direttiva sul codice di prenotazione PNR, Personal Name Record per tutti i membri entro il maggio del 2018. Per rafforzare i confini esterni invece è richiesto agli Stati un imponente dispiego di personale e attrezzature necessarie per controlli sistematici da aggiungersi alla guardia costiera e di frontiera europea. Per il futuro sono previsti nuovi suggerimenti per aumentare l’efficacia del sistema di informazione Schengen (SIS) e un piano d’azione volto a perfezionare la sicurezza dei documenti di viaggio. Per raggiungere tali obiettivi, la Commissione lavora alla creazione di un’interfaccia unica di ricerca a uso delle autorità competenti su contrasto, frontiere e immigrazione.

Europol ed Eurojust, Intelligence, polizia e autorità giudiziarie affronteranno le minacce ibride e il mercato unico digitale per mezzo di tecnologia di rilevamento, standardizzazione dei sistemi su obiettivi sensibili e spazi pubblici. Si dovrà garantire una maggiore sicurezza per viaggiatori e pendolari e aumentare il controllo sul personale impiegato nel settore dei trasporti. Il programma della Commissione prevede una divulgazione dei nuovi piani di prevenzione sulla sicurezza.

Nella molteplicità e diversità dei fenomeni che ruotano intorno a Giustizia e Diritti fondamentali, il programma in materia è stato articolato in modo tale da essere tanto più rispondente alle questioni di sicurezza e alle potenziali interconnessioni. Le riforme attese per permettere il funzionamento efficace di queste politiche costituiscono una priorità per preparare risposte compatte e reattive contro entità esterne che, per mezzo della minaccia, sfidano l’eclettico sistema legale e giudiziario d’Europa. L’Ue si propone, quindi, di garantire il mantenimento delle libertà fondamentali della cittadinanza europea, della libertà di spostamento e della privacy di ciascuno, mentre non si pregiudicano i diritti dei cittadini di Paesi terzi le cui libertà non potranno essere esposti a priori alla negazione o alla violazione sul suolo comunitario.

 

Elisa Gennaro & Raisa Ambros

Foto © European Union (in apertura Julian King, diplomatico britannico, Commissario europeo per l’unione della sicurezza nella Commissione Juncker dal 19 settembre 2016)

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Raisa Ambros
Giornalista pubblicista specializzata in geopolitica, migrazioni, intercultura e politiche sociali. Vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Sceneggiatrice, autrice televisiva e conduttrice di programmi TV con un’esperienza decennale in televisione, Raisa è stata parte del team di docenti nel corso di giornalismo “Infomigranti” a Piuculture, il settimanale dove ha pubblicato e svolto volontariato di traduzione. Parla cinque lingue e viene spesso invitata nelle conferenze come relatrice sulle politiche di integrazione.

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