Anche la Germania si trova improvvisamente a dover fronteggiare l’incubo terrorismo

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Gli errori dell’Europa e la conseguente minaccia dell’estremismo islamico rischiano di minare le nostre democrazie

I recenti attacchi subiti dalla Germania, che li si voglia definire terroristici oppure espressione di lupi solitari psicologicamente destabilizzati, è indubbiamente opera di soggetti provenienti dall’area siriana, devastata da un conflitto che non accenna a terminare. Una guerra che, non dobbiamo mai dimenticarlo, abbiamo perduto. Non vi è dubbio infatti che gli Stati Uniti, e dunque anche l’Europa, abbiano brigato per la caduta di Assad. Si è chiuso più di un occhio sui jihadisti che, regolarmente e senza che nessuno facesse nulla almeno per identificarli, facevano la spola fra Europa e Siria attraverso la Turchia. Soldati di Allah che oggi, frustrati nelle loro aspirazioni, tornano dalle nostre parti a seminare terrore. Si voleva colpire Mosca, da sempre alleata del dittatore siriano, sfruttando il denaro dei sauditi e l’appoggio della Turchia. Dove tutto questo ci ha portati è ora di pubblico dominio.

Noti sono i disastri provocati dalla politica francese, pronta a far cadere Gheddafi senza valutare a pieno le conseguenze di tale condotta. Ancora si voleva adottare la medesima strategia con Assad. Se errare è umano, perseverare è diabolico. Se non che alla fine si è giunti persino a ribaltare completamente il punto di vista, chiedendo aiuto alla Siria contro l’Isis.

P032209000202-583796.jpgEsemplare infine l’atteggiamento verso la Turchia. dapprima si sono fatte enormi concessioni, purché il governo di Ankara tenesse nei propri confini milioni di profughi siriani, senza tener conto dei risvolti umani della questione. Ad esempio a lungo si è taciuto riguardo le violenze perpetrate nei confronti della minoranza curda, pur impegnata nel conflitto contro l’Isis. Ora, dopo il fallito e misterioso golpe, Erdogan fa la voce grossa, persino nei confronti dell’alleato statunitense.

Una situazione le cui conseguenze sono enormi e pericolosissime per il futuro di una Ue, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ancora profondamente divisa nelle faccende di politica estera. Il governo tedesco, pur dicendosi sconvolto dai fatti recenti, cerca di rassicurare l’opinione pubblica riguardo vicende certamente diverse fra loro. Eppure il tutto non può non creare una sensazione di ansia e di paura nella popolazione. Gli episodi sono stati troppo drammatici e ravvicinati. La percezione riguardo i fenomeni migratori ha subito un duro colpo. Il numero dei rifugiati sospettati di terrorismo, per quanto esiguo rispetto alla massa dei profughi, desta comunque allarmismi non facilmente fugabili dalle rassicurazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel. A causa della nostra politica dissennata, rischiamo di alimentare gli estremismi di destra, minando alla base le nostre democrazie.

La convivenza fra europei e musulmani, fino ad oggi più o meno pacifica, è entrata in una fase di crisi gravissima. Sempre più facile risulta per i jihadisti reclutare combattenti, estremisti religiosi convinti o semplici squilibrati. In questi scenari la lettura dei singoli episodi appare perlomenno ardua. La confusione generata è ormai al parossismo.

Se l’Europa era nata per scongiurare i conflitti e garantire stabilità, oggi sembra stia arretrando pericolosamente riguardo i propri obiettivi. Il danno è ormai fatto, ma si potrebbe comunque cercare di porvi rimedio. Premesso che nessuno ha ricette dall’efficacia immediata, una maggiore consapevolezza riguardo gli errori commessi potrebbe aiutare a comprendere una situazione ormai ai limiti dell’ingovernabilità.

Riccardo Cenci

Foto © European Union , 2016

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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