Eurobarometro del Pe: i risultati del Parlametro 2016, realizzato nei 28 Stati membri dell’Ue, indicano un chiaro crollo dell’immagine comunitaria nel Belpaese
Per sei italiani su dieci ciò che unisce i cittadini europei resta più importante di ciò che li divide, ma solo uno su cinque pensa di poter far sentire la propria voce in Europa, uno su quattro in Italia, un crollo senza precedenti. Queste alcune delle conclusioni che emergono dall’ultimo Eurobarometro del Parlamento europeo, che rivela come il 68% degli italiani pensa che le cose stiano andando nella direzione sbagliata nel proprio Paese e il 56% in Europa.
A livello di tutta l’Unione europea, sono ben il 71% degli intervistati è convinto che le cose che uniscono i cittadini europei siano più importanti di quelle che li dividono, mentre nel Belpaese siamo al 60%, dieci punti in meno rispetto al 2015, e il 33% che essere membri dell’Ue sia una cosa positiva per il proprio Paese (in tutta l’Europa comunitaria il 53%). L’Eurobarometro 2016 del Parlamento europeo (il cosiddetto “Parlametro” o “Parlameter” nella versione inglese), è stato condotto nei ventotto Stati membri fra il 24 ottobre e il 3 novembre 2016 con interviste faccia a faccia a un campione di 27.768 persone dai quindici anni in sù e ha dato risultati molto diversi Paese per Paese.
Non finiscono qui le cattive notizie per gli europeisti dello Stivale: più della metà (51%) degli italiani intervistati ritiene che il Paese non abbia tratto benefici dall’Unione europea, mentre appena il 38% sostiene il contrario. In assoluto il dato peggiore dell’Ue, dove la media è del 60%, comunque inferiore di ben 6 punti rispetto allo scorso anno. Gli indicatori riguardanti il sostegno dei cittadini al progetto europeo restano pressoché invariati dal 2009 a oggi grazie al forte contributo dell’80% di cittadini polacchi, estoni, lituani e irlandesi (stra)convinti di aver avuto benefici dall’essere membri dell’Unione europea. In controtendenza, assieme agli italiani, gli spagnoli (55%).
In calo anche la considerazione verso le istituzioni come lo stesso Parlamento Ue: il 34% degli italiani ha un’immagine “neutra” (la media Ue è del 44%), il 32% “totalmente negativa” (nei Ventotto 28%), il 30% “totalmente positiva” (in Ue 25%). Fra gli elementi chiave per definire l’identità europea, il 50% degli intervistati cita la democrazia e la libertà, mentre solo il 33% indica l’Euro (nel 2015 era il 39%). Per quasi la metà degli intervistati a livello Ue (il 46%) avere un sistema di welfare armonizzato per tutti gli Stati membri contribuirebbe a rafforzare il sentimento di cittadinanza europea.
Fiasha Van Dijk
Foto © European Union (EP)