Si vuole minare la stabilità europea, innescando una spirale di odio

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L’attacco di Londra contro la moschea di Finsbury Park testimonia un clima teso. Si rischia un periodo di disordini sociali per colpa del jihadismo e delle vendette

La violenza dell’ideologia jihadista rischia di innescare conflitti sociali di portata inimmaginabile. Lo testimonia il recente attacco di Londra contro la moschea di Finsbury Park. Molto dipenderà dalla risposta dei governi, dalla loro capacità di arginare l’ideologia della vendetta, fornendo risposte concrete al bisogno di sicurezza manifestato dall’opinione pubblica.

Dopo il rogo del grattacielo londinese, la premier Theresa May  si trova in crescente difficoltà. Ritenuta inadeguata da molti, viene ora chiamata a gestire eventi particolarmente delicati, dalla Brexit al terrorismo internazionale. Se sarà in grado di farlo saranno i prossimi mesi a dirlo.

   Emmanuel Macron

Dal canto suo Emmanuel Macron, vincitore delle consultazioni elettorali francesi, si trova a fare i conti con il primo attentato della sua fase politica. Nel mirino jihadista ancora gli Champs-Elysées, luogo simbolo di Parigi. L’attentatore è stato ucciso, ma la tensione resta altissima.

Tornando a Londra, occorre evidenziare come l’attacco ai fedeli della moschea di Finsbury Park abbia un valore simbolico. Il luogo, a partire dagli anni novanta, è noto per aver ospitato numerosi predicatori radicali. Molti giovani sono stati arruolati qui per supportare i musulmani in Bosnia durante la guerra nell’ex Yugoslavia, molti hanno intrapreso il loro percorso jihadista proprio in questa moschea. Figura di spicco dell’estremismo islamista nei primi anni duemila è stato Abu Hamza, predicatore arrestato e in seguito estradato negli Stati Uniti. Un luogo di culto dalle vicende controverse, nato come simbolo di integrazione, poi trasformato nel rifugio di pericolosi estremisti. Si narra che al suo interno, negli anni bui, si tenessero addirittura corsi per l’uso delle armi. Chiusa nel 2003 per tali vicende, la moschea è stata riaperta nel 2005 grazie agli sforzi dell’Associazione musulmani britannici, sotto la guida di imam moderati.

Londra è anche una città capace di grandi gesti solidaristici. Lo abbiamo visto dopo il rogo del grattacielo. Lo abbiamo percepito dopo l’elezione del sindaco Sadiq Khan. La multiculturalità qui è ancora un valore da difendere.

Riccardo Cenci

Foto © European Union

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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