L’Estonia promuove ricerca e sostenibilità nell’agenda comunitaria

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Giovedì 27 luglio il semestre di presidenza del Paese baltico è stato presentato a Roma presso la sede della Federazione banche assicurazioni e finanza

I riflettori sono puntati su Tallinn: in questa seconda parte del 2017 per la guida semestrale dell’Unione europea è il turno dell’Estonia. Nell’incontro svoltosi a Roma il 27 luglio alla sede della Febaf (Federazione banche assicurazioni e finanza) l’ambasciatrice estone in Italia, Celia Kuningas-Saagpakk, ha rilanciato il carattere imprenditoriale del piccolo Stato: «la parola commercialista non esiste in Estonia, gestire on-line le pratiche fiscali è semplice» – ha affermato – aggiungendo che «un’impresa italiana al giorno chiede cittadinanza a Tallinn».

   Jean-Claude Juncker

Oggi lo Stato baltico si addentra nella presidenza dell’Unione in un contesto molto diverso da come poteva essere immaginato poco meno di un decennio fa, le sfide inedite vanno dall’atteggiamento della Turchia verso l’area occidentale alla crisi dei rifugiati. Dopo l’adesione all’Ue nel maggio del 2004 l’Estonia ebbe l’opportunità di scegliere tra 2008 e 2018 (quest’ultima data è stata anticipata dalla Brexit: Londra avrebbe dovuto guidare l’Ue nel semestre attualmente in corso, ma vi ha rinunciato a seguito del risultato del referendum 2016). Ricoprire il ruolo un decennio prima avrebbe comportato dei vantaggi, ma il governo di Tallinn ha preferito arrivare all’appuntamento preparato, trattandosi all’epoca di un componente dell’Unione europea di recente ingresso.

Oggi in Europa il sostegno all’integrazione è crescente rispetto a quanto si registrava un anno fa e l’Estonia è tra gli Stati che considerano una prospettiva comune quella dei 28 (incluso il Regno Unito, di cui Tallinn rispetta le decisioni, ma tenendo conto di esigenze di collaborazione di cui anche a Londra si va rinnovando la consapevolezza). Il Mercato comune dell’energia è una priorità. Altro tema al centro è l’Ambiente, la cui tutela favorisce una economia più equilibrata.

Le linee guida della presidenza estone fanno riferimento ai punti di forza del Paese baltico: innovazione, agenda digitale, inclusione, sicurezza, sostenibilità.  L’europeismo in Estonia deve molto all’apertura delle frontiere di cui Tallinn ha potuto godere con l’ingresso nell’Ue. E l’Unione europea, con l’entrata di Lituania, Lettonia, Estonia, ha conquistato nuove opportunità di lavorare con l’area orientale, in particolare con la Federazione russa.

L’ambasciatrice ha sottolineato che – oltre le dinamiche politiche globali nel cui contesto i maggiori autori delle scelte evidenziano motivi di attrito – permane la necessità, per piccoli Paesi confinanti con potenze regionali, di lavorare assieme agli Stati vicini, anche quando forti ragioni di disaccordo lo rendono difficile: l’Estonia ha bisogno di cooperare sia con la Ue che con la Russia. A Tallinn si considera che a Bruxelles e Strasburgo non si possa ipotizzare di chiudere rapporti fondamentali, soprattutto quando l’economia europea si rafforza sì, ma con ritardi non trascurabili.

 

Aldo Ciummo

Foto © European Union

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Aldo Ciummo
Giornalista e fotografo specializzato in questioni del Nord Europa e dell’Unione europea, ha vissuto a lungo in Irlanda. Da free lance viaggia spesso nei Paesi scandinavi e scrive in inglese su testate internazionali, tra le quali “Eastwest”, o in italiano per "Eurocomunicazione" e “Startupitalia". In seguito alla laurea in Scienze della Comunicazione presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha studiato Relazioni Internazionali alla Fondazione Lelio e Lisli Basso e Fotografia all’ISFCI a Roma.

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