L’Europa deve ancora risolvere il problema degli appalti pubblici

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Per la Corte dei conti resta molto da fare nel modo in cui le autorità pubbliche in tutta l’UE appaltano i lavori. Tra il 2007 e il 2013 errori in quasi il 40% dei progetti

Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, permangono problemi diffusi nel modo in cui le autorità pubbliche in tutta l’Unione europea appaltano i lavori. Anche se la Commissione e gli Stati membri hanno iniziato ad affrontare il problema, secondo gli auditor della Corte la strada da percorrere è ancora lunga. Se la situazione non sarà migliorata entro la fine del prossimo anno (2016), essi raccomandano di sospendere i pagamenti 2014-2020 agli Stati membri interessati.

Contact Committee discussing the EFSI Regulation, Riga 18 June 2015Tra il 2007 e il 2013 sono stati stanziati 349 miliardi di euro per spese nell’ambito della politica regionale attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione e il Fondo sociale europeo. Una parte significativa di questi fondi è spesa attraverso appalti pubblici. La Corte ha riscontrato errori in quasi il 40% dei progetti controllati nel quadro degli audit sugli appalti pubblici svolti ai fini delle relazioni annuali della Corte per gli esercizi dal 2009 al 2013. Gravi errori hanno limitato una effettiva concorrenza e hanno condotto all’aggiudicazione degli appalti a soggetti che non avevano presentato le offerte migliori. Gli auditor della Corte hanno valutato se la Commissione e gli Stati membri abbiano adottato azioni efficaci per affrontare il problema.

Vitor Caldeira, Lazaros S. LazarouHanno effettuato visite in Repubblica Ceca, Spagna, Italia e Regno Unito, alcuni degli Stati membri in cui la Corte aveva rilevato un numero elevato di errori riguardanti gli appalti pubblici nel periodo 2009-2013. Dai controlli è emerso che la Commissione e gli Stati membri avevano iniziato ad affrontare il problema, ma che la strada da percorrere è ancora lunga, sia sotto il profilo dell’analisi del problema che dell’adozione di azioni efficaci. Ad esempio, l’analisi sistematica è molto limitata e mancano, sia a livello della Commissione che degli Stati membri, dati sufficientemente dettagliati, fondati e coerenti sulla natura e l’entità degli errori.

Phil Wynn Owen
Phil Wynn Owen

«La Commissione e gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi per affrontare il gran numero di errori relativi agli appalti pubblici che si verifica ogni anno nelle spese dell’Ue» ha dichiarato Phil Wynn Owen, membro della Corte responsabile della relazione. Gli auditor suggeriscono di istituire un gruppo di alto livello che svolga un ruolo guida nella ricerca di una soluzione al problema degli errori riguardanti gli appalti pubblici, nonché di promuovere una semplificazione. Inoltre, il piano di azione della Commissione dovrebbe essere pubblicato e i progressi dovrebbero essere comunicati annualmente. Raccomandano inoltre alla Commissione e agli Stati membri di analizzare in maniera approfondita la frequenza, la gravità e le cause degli errori riguardanti gli appalti pubblici nel settore della politica di coesione.

CaldeiraGli auditor hanno rilevato alcuni esempi di buone pratiche in cui gli Stati membri hanno iniziato a raccogliere sistematicamente le informazioni sugli errori riguardanti gli appalti pubblici. Inoltre, nel 2013 la Commissione ha istituto un gruppo di lavoro tecnico incaricato di affrontare la questione e ha elaborato un piano di azione interno. Tuttavia, la maggior parte delle azioni del piano non è ancora stata del tutto attuata.

I membri della Corte hanno osservato che, agli inizi del 2015, la Commissione aveva riscontrato che alcuni Stati membri non avevano ancora soddisfatto le condizioni stabilite per l’uso dei Fondi strutturali e di investimento europei nell’ambito degli appalti pubblici per il periodo di spesa 2014-2020. Tali condizioni sono considerate un prerequisito necessario per un uso efficace ed efficiente del sostegno dell’Ue. Gli auditor raccomandano che, qualora tali condizioni non siano soddisfatte entro la fine del 2016, la Commissione sospenda i pagamenti agli Stati membri interessati, fino a quando gli stessi non avranno ovviato alle carenze.

 

 

Elena Boschi

Foto © European Court of Auditors 2015

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Elena Boschi
Aretina, classe '81. Laureata in giurisprudenza e storia, si avvicina all'attività multimediale dopo un master e anni di pratica pubblicistica, occupandosi principalmente di politica e cronaca nazionale. Ultimamente la sua attenzione e passione si cimenta con l'attualità europea, grazie anche alla collaborazione con una importante associazione internazionale.

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