Massimo Bottura e La Pergola sul podio dei ristoranti d’Italia

0
500

«L’ingrediente più importante del cuoco del futuro sarà la cultura. Siamo in un momento magico per la cucina italiana». 29 premiati con il massimo riconoscimento delle Tre Forchette

E’ stata presentata a Roma la guida “Ristoranti d’Italia 2017 Gambero Rosso”, giunta alla 27a edizione con il Gambero Rosso (30 anni) che ha segnato il cammino della gastronomia italiana. Quasi contemporaneamente la guida de L’Espresso 2017. Denominatore comune Massimo Bottura, lo chef più premiato e famoso al mondo dell’Osteria Francescana di Modena, è riescito a mettere d’accordo anche i responsabili delle principali guide dei ristoranti d’Italia (e non solo).

Per la guida de L’Espresso 2017 con Bottura ci sono Massimiliano Alajmo, Enrico Crippa, Niko Romito, Mauro Uliassi tra i migliori chef d’Italia, cinque grandi chef al primo posto premiati con “5 Cappelli”. Per la guida “Ristoranti d’Italia 2017 Gambero Rosso” Bottura divide il podio con La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri di Heinz Beck con il punteggio di 95/100. Il fattore B della cucina italiana. Il massimo riconoscimento delle Tre Forchette è andato a 29 ristoranti (tre in più del 2016), attribuendo a Massimo Bottura 57/60 il podio come migliore chef d’Italia come punteggio di cucina. Heinz Beck ha ricevuto 55/60.

La nuova guida annovera 2420 indirizzi, quasi 300 nuovi ingressi, 20 cartine, una per regione, per i tour enogastronomici. Novità dell’anno al D’O (Cornaredo, Milano), fresco di trasferimento in una sede all’avanguardia concepita su misura dal suo chef e patron Davide Oldani; premio “Ristoratore dell’anno” a Peppino Tinari di Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti). Ci sono poi le trattorie, i wine bar, le birrerie e gli etnici; in evidenza il fenomeno bistrot. In Italia cresce il livello qualitativo della cucina con giovani chef che avanzano a passi veloci.

img_4242
Massimo Bottura

Massimo Bottura è al culmine della sua vita tumultuosa, meditativa, in un tempo in cui lo studio di nuove proposte lo pongono al vertice, un po’ come lo era Luigi Veronelli. «L’ingrediente più importante del cuoco del futuro sarà la cultura, perché la cultura genera conoscenza, apre la coscienza e dalla coscienza il senso di responsabilità il passo è breve ha sottolineato Bottura nel suo intervento alla presentazione della guida -. Il cuoco del futuro, nelle sue piccole botteghe che per me sono rinascimentali, farà cultura e formazione. Sono locali che creano un nuovo turismo, che è il turismo gastronomico, ma coinvolgerà un altro settore che è quello sociale. Passo dopo passo, anno dopo anno, siamo riusciti a capire che nelle cose che facciamo, nei gesti che compiamo ogni giorno, dobbiamo aiutare gli altri. Soprattutto in un momento come questo, perché è un momento magico per la cucina italiana. Noi cuochi contemporanei abbiamo cominciato a riflettere, a condividere invece di nasconderci dentro le nostre cucine. Questo è quello che il cuoco del futuro deve avere, un grande rispetto, una grande etica. Abbiamo fatto questa piccola associazione dove sfruttiamo la mia immagine per raccogliere fondi. Un progetto culturale, il Refettorio, dove usiamo la nostra conoscenza per poter trasmettere ai volontari che a loro volta insegneranno e faranno da mangiare per le persone che non hanno niente. La nostra conoscenza fa sì che lavorando con le nostre tradizioni possiamo evolverci». Questo il Bottura-pensiero per la cucina italiana e per i cuochi che verranno.

«La cucina è come l’arte, deve essere contemporanea. E’ la passione per il bello che ha creato il buono in questo paese – ha dichiarato Paolo Cuccia, presidente del Gambero Rosso -. A novembre si celebra un evento straordinario, la settimana della cucina italiana nel mondo, con migliaia di eventi, fatto con zero euro e organizzata coinvolgendo tutte le ambasciate del mondo. La lingua italiana è la quarta lingua più studiata al mondo è c’è moltissima richiesta di Italia e di stile italiano. Sta a noi rispondere al meglio a questa domanda, e voglio dire grazie a questo Governo che finalmente se ne è accorto» ha concluso Cuccia.

 

Enzo Di Giacomo

Foto © Enzo Di Giacomo

Articolo precedenteL’Unione europea aiuta i Pvs nella lotta al cambiamento climatico
Articolo successivoBilancio Ue 2017: il Consiglio non accoglie gli emendamenti del Pe
Enzo Di Giacomo
Svolge attività giornalistica da molti anni. Ha lavorato presso Ufficio Stampa Alitalia e si è occupato anche di turismo. Collabora a diverse testate italiane di settore. E’ iscritto al GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ed è specializzato in turismo, enogastronomia, cultura, trasporto aereo. E’ stato Consigliere dell’Ordine Giornalisti Lazio e Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Revisore dei Conti Ordine Giornalisti Lazio, Consiglio Disciplina Ordine Giornalisti Lazio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui