Nasce colosso del risparmio, big scozzese da 740 miliardi

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Asset management, maxi-fusione Standard Life e Aberdeen, colosso europeo nel settore della gestione degli “attivi” per vincere sfida fondi “passivi”

Arriva al traguardo la fusione tra Standard Life & Aberdeen Asset Management, il raggruppamento di imprese commerciali o finanziarie (merger) scozzese che ha dato vita al più grande gestoreattivodella Gran Bretagna e secondo in Europa, con un patrimonio di 660 miliardi di sterline (al cambio attuale più di 700 miliardi di euro) affidato alle sue cure. Alla base dell’operazione (e dell’unione) una comune filosofia d’investimento, basato sulla ricerca fondamentale, con un orizzonte temporale di lungo termine. Ma anche la necessità di un salto dimensionale per tenere testa ai gestori passivi, quelli che si limitano a replicare gli indici, in grado di sfornare prodotti più economici e spesso anche più performanti di quelli offerti dalle case d’investimento vecchia maniera.

Una pressione che si è fatta sentire anche nel primo semestre dell’anno quando Standard Life ha accusato un deflusso netto di 3,7 miliardi di sterline, a causa di 5,6 miliardi di uscite dal suo prodotto di punta (Global Absolute Return Strategies Fund), penalizzato dai risultatideboli” conseguiti nel 2016. Non a caso quello tra Standard Life e Aberdeen è il secondo merger quest’anno nel settore, dopo quello tra Janus Capital e Henderson che ha dato vita a Janus Capital Henderson. L’operazione, annunciata lo scorso 6 marzo, si è chiusa oggi dopo aver ottenuto l’approvazione plebiscitaria delle assemblee dei soci il 19 giugno e il via libera delle autorità coinvolte (Autorità di concorrenza e mercati del Regno Unito).

Il titolo di Aberdeen (1/3 del capitale totale degli azionisti) è stato rimosso e ad essere quotato resterà solo quello di Standard Life (2/3), ribattezzato Standard Life Aberdeen, oggi in spolvero alla Borsa di Londra (+3,2%). Il nuovo gruppo disporrà di una capitalizzazione di mercato di 12,5 miliardi di sterline (circa 13,7 miliardi di euro), un capitale di oltre 12,8 miliardi di euro, 3,1 miliardi di ricavi aggregati su base pro-forma nel 2016, uffici in 50 città in tutto il mondo, quasi 10mila dipendenti, clienti in 80 Paesi e una forte presenza in Europa, Nord America e Asia. Il presidente (chairman) di Standard Life, sir Gerry Grimstone, resterà tale, quello di Aberdeen, Simon Troughton, sarà il vice. I due amministratori delegati (ad o ceo, Chief Executive Officer), Keith Skeoch e Martin Gilbert (entrambi nelle foto di apertura, a parti invertite), sono invece indicati come co-ad. Entrambi i titoli delle società coinvolte sono in netto rialzo in Borsa alla notizia della fusione.

La fusione permetterà di raggiungere sinergie di costo per 200 milioni di sterline a regime (anche attraverso un taglio di circa 800-900 lavoratori), di ampliare la sua capacità distributiva che già si avvale di partner strategici come Lloyd’s e Mitsubishi Ufj. Il nuovo gruppo, si legge nella nota che annuncia il completamento dell’operazione, sarà «in grado di competere con i brand più forti dell’industria dell’asset management in tutte le aree: clientela istituzionale, wholesale e retail, piattaforme di distribuzione diretta e la possibilità di accedere ad accordi e partnership di lungo termine a livello globale».

 

Eachna O’Byrne

Foto © Financial Times

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