La “festa dei libri e delle rose”, opportunità di coesione per l’Europa e per la comunità internazionale. Iniziative in 195 Stati di tutto il pianeta
E’ il 23 aprile la data in cui l’Unesco ha fissato nel 1995 la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, estendendo la tradizione della “festa dei libri e delle rose” a tutti i Paesi membri dell’agenzia specializzata dell’Onu (ben 195 Stati in tutto il mondo). La data del 23 di aprile rappresenta infatti il felice incrocio di ricorrenze, eventi, tradizioni, miti e leggende di vario genere che, fondendosi e armonizzandosi tra di loro, generano una vera esplosione di creatività e di bellezza. Spirito, tradizione, letteratura, cultura, romanticismo, solidarietà … tutto questo è il 23 di aprile.
Innanzitutto in questa data si celebra da sempre la festività religiosa in onore di San Giorgio Martire, il cui culto è diffuso in molti Paesi europei e in numerose città italiane, in specie nei comuni (oltre cento) dei quali il Santo è patrono. Tra le tante leggende collegate a questa figura, certamente una è quella che viene in considerazione: la leggenda del drago e delle rose. Si dice infatti che San Giorgio, all‘atto di uccidere il drago (simbolo del male che affliggeva e minacciava il regno) e nel tentativo di liberare la principessa prigioniera, vide sgorgare dal sangue del drago trafitto dalla lancia. Dal sangue, fiorì una rosa rossa, che il giovane donò alla principessa in segno di onore e reverenza. La principessa, a sua volta, in segno di riconoscenza, donò al cavaliere un libro: da quì l’usanza di scambiarsi rose e libri in questa ricorrenza.
Il 23 di aprile è inoltre, la data nella quale ricadono le commemorazioni in onore di numerosi esponenti del panorama letterario mondiale, le cui vite sono indissolubilmente legate a questo giorno, in quanto data della loro nascita o scomparsa: William Shakespeare, Inca Garcilaso de la Vega, Maurice Druon, Miguel de Cervantes, Vladimir Nabokov, Manuel Mejía Vallejo, Halldór Laxness, Josep Pla.
E ancora: a Barcellona, nel 1926, lo scrittore ed editore valenziano Vincent Clavel Andrés si fece promotore di una giornata nazionale di celebrazione del libro; con decreto reale del 6 febbraio 1926 il re Alfonso XIII istituì la Giornata del Libro spagnolo, che dal 1931 è celebrata nella data del 23 di aprile. Si segnala che San Giorgio è patrono anche della città di Barcellona e della Catalogna.
E’ proprio questa tradizione che l’Unesco, l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la promozione della cultura, scienza ed educazione, ha deciso di estendere a tutti i Paesi membri dell’organizzazione. Una tradizione propositiva e partecipativa che va diffondendosi a macchia d’olio in Italia da Nord a Sud e che oggi vede numerose città impegnate nella celebrazione della Libro e della letteratura, tutto questo in un momento di grande difficoltà materiale data la persistenza, seppur con lievi segnali di ripresa, degli effetti indesiderati di una crisi economica internazionale ancora influente: ma crisi significa, anche, opportunità di rinascita e rivoluzione. Crisi, significa molto spesso cambiamento. E il cambiamento è il presupposto necessario e indefettibile per la ripresa culturale e sociale, e poi economica e materiale, che l’Italia e l’Europa, desiderano e perseguono, nonostante tutto.
Francesca Agostino
Foto © Miriana Giovinazzo
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