Continua la “Protesta Nera” contro la proposta di legge che vuole vietare l’interruzione di gravidanza per le donne polacche. Cortei anche in diverse città europee
Sarà un “Black Monday” oggi in Polonia. Dopo le proteste di sabato che hanno visto sfilare a Varsavia migliaia di donne e uomini contro il possibile divieto d’aborto che il Parlamento si appresta a varare, le manifestazioni di dissenso continuano anche oggi. Sarà un lunedì di sciopero generale: tutte le donne sono infatti state invitate a disertare il proprio posto di lavoro o il luogo di studio, a tralasciare le faccende domestiche e delegare le cure dei figli agli uomini, prendendo a modello lo sciopero indetto dalle donne islandesi nel 1975, che portò il Paese a fermarsi per un giorno intero.
L’obiettivo è quello di mostrare quanto sia fondamentale l’apporto delle donne nella vita produttiva, sociale e familiare del Paese e come sia dunque necessario tener conto del loro parere, soprattutto quando si parla di una questione che le riguarda in prima persona come il diritto all’aborto.
Qualche giorno fa, infatti, il Parlamento di Varsavia non soltanto ha respinto la proposta del gruppo di Barbara Nowacka (tra le organizzatrici della protesta) sulla liberalizzazione dell’interruzione di gravidanza, ma ha accelerato i lavori delle commissioni parlamentari relativamente a una proposta diametralmente opposta, che vuole vietare del tutto il diritto all’aborto.
La legge attualmente in vigore in Polonia risale al 1993 e prevede che l’interruzione di gravidanza sia consentita soltanto in casi di malformazione del feto, o quando la gravidanza mette a rischio la vita della madre o, infine, in caso di stupro, ma solo entro la 12° settimana.
La nuova proposta di legge, avanzata dal gruppo Ordo Iuris, prevede invece di equiparare il feto a una persona, vietando dunque del tutto l’interruzione di gravidanza e prevedendo pene fino a cinque anni di carcere per le donne che ricorrono all’aborto.
La proposta potrebbe diventare legge grazie alla maggioranza assoluta del Pis, il partito conservatore di “Diritto e giustizia” guidato da Jaroslaw Kaczynski.
Per scongiurare questa eventualità è stata organizzata la cosiddetta “Protesta Nera”, #CzarnyProtest. Grazie ai social network la protesta delle donne polacche ha fatto il giro del web, arrivando anche in Europa, tanto che in diverse città sono stati organizzati per oggi cortei a sostegno del diritto all’aborto.
Valentina Ferraro
Foto © Wikicommons