Papa Francesco ricevendo le delegazioni maltese e trentina ha ricevuto doni da parte dei bambini che hanno realizzato le sfere dell’albero
Dopo l’uccisione avvenuta nella notte del 23 a Sesto San Giovanni del terrorista tunisino Anis Amri e la diffusione da parte dell’agenzia di stampa Amiq, vicina all’Isis, di un video nel quale l’attentatore di Berlino invita i fratelli musulmani «ad uccidere i crociati», l’allerta è massima nelle capitali europee. A Roma, in Piazza San Pietro, vigilati discretamente da numerosi poliziotti, centinaia di famiglie con bambini, provenienti da tutta Europa, e in assoluta sicurezza, stanno ammirando il presepe e l’albero che rimarranno illuminati nel pomeriggio e la notte fino a domenica 8 gennaio.
Quest’anno il presepe è stato donato dall’Arcidiocesi e dal Governo di Malta che lo scorso anno hanno indetto un apposito concorso tra artisti locali. La commissione maltese ha scelto il bozzetto dell’artista di Gozo Manwel Grech. L’allestimento scenografico riproduce il paesaggio maltese con l’architettura delle costruzioni vernacolari, flora e fauna locali. I personaggi portano indumenti tipici maltesi con attrezzi e strumenti musicali. Le figure presenti sono 17 e il riempimento delle statue è fatto in cartapesta. Nella scena è presente la tradizionale croce di Malta che in realtà dovrebbe chiamarsi Croce di Amalfi in quanto in origine era della Repubblica Amalfitana. In seguito fu usato come simbolo dell’Ospedale amalfitano a Gerusalemme, fondato nel 1023, tenuto dall’ordine monastico dei Cavalieri di San Giovanni, detto anche degli Ospedalieri. L’ospedale aveva il compito di prestare cura ai pellegrini diretti in Terra Santa. Quando iniziarono le guerre crociate, l’ordine assunse un carattere militare ad esso furono partecipi numerosi sovrani europei. Dopo la riconquista del territorio da parte degli islamici, l’Ordine venne cacciato da Gerusalemme e i Cavalieri si rifugiarono a Rodi e in seguito a Malta. Ritornando alla scenografia del presepe, a sinistra è raffigurato un “luzzu” tipica imbarcazione dell’arcipelago maltese che rappresenta non solamente la pesca, ma anche la realtà dei migranti che proprio in quelle acque navigano su imbarcazioni di fortuna per raggiungere l’Italia.
Accanto al presepe è posizionato l’albero alto 25 metri donato dal Comune di Scurelle – Foreste del Lagorai – Provincia autonoma di Trento, ornato da riproduzioni di sfere in argilla raffiguranti disegni realizzati da bambini in cura presso reparti oncologici di alcuni ospedali italiani. L’illuminazione è garantita da 18.000 lampadine a led di cui 1.400 ad effetto scintilla.
Uno scenario suggestivo che merita una visita per chi viene, nelle festività natalizie, nella Citta Eterna.
Giancarlo Cocco
Foto © Giancarlo Cocco