Prigioni CIA nell’Ue, il Pe: «Assicurare alla giustizia i responsabili»

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Nel testo un riferimento all’Italia: Roma rinunci al segreto di Stato per i membri del Servizio segreto militare coinvolti nel caso Abu Omar

In una risoluzione non vincolante approvata l’8 giugno, il Parlamento europeo ha espresso serie preoccupazioni su «l’apatia mostrata dagli Stati membri e le istituzioni dell’Ue» per quanto riguarda il riconoscimento di «molteplici violazioni dei diritti fondamentali e dei casi di tortura» che si sono verificate in territorio europeo tra il 2001 e il 2006. Nel documento, approvato con 329 voti favorevoli, 299 contrari e 49 astensioni, i deputati invitano gli Stati membri dell’Ue a «condurre indagini, assicurando la piena trasparenza, sulla presunta esistenza, sul loro territorio, di prigioni segrete che avrebbero ospitato detenuti nell’ambito del programma della CIA», mostrando preoccupazione del fatto che «l’indebita classificazione dei documenti» conduca «di fatto all’impunità degli autori delle violazioni dei diritti umani».

La risoluzione segue quella dell’11 febbraio 2015 sul rapporto del Senato americano sull’uso della tortura da parte della CIA. Il Parlamento ha discusso il 7 giugno lo stato di avanzamento delle indagini sulla base delle interrogazioni orali a Consiglio e Commissione.

2007_07_16_parlament_europejski_bruksela_26Per quanto riguarda l’Italia, il testo sottolinea che la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 23 febbraio 2016 nella causa Nasr e Ghali stabilisce che le autorità italiane erano a conoscenza delle torture perpetrate ai danni dell’imam egiziano Abu Omar e chiede all’Italia di rinunciare al segreto di Stato per l’ex capo del SISMI Nicolò Pollari, e il suo vice Gustavo Pignero, nonché per Raffaele Di Troia, Luciano Di Gregori e Giuseppe Ciorra, tre ex membri del SISMI coinvolti nel caso , «al fine di garantire che la giustizia proceda senza ostacoli».

Il Parlamento europeo chiede anche di organizzare una quantità maggiore di missioni d’informazione negli Stati membri che, nel rapporto del Senato USA sul programma di detenzione e interrogatori della CIA, figurano come complici di tale programma, come la Lituania, la Polonia, l’Italia e il Regno Unito. Gli eurodeputati esprimono rammarico per il fatto che più di un anno dopo la pubblicazione dello studio del Senato USA in relazione al programma della CIA, nessuno dei responsabili sia stato chiamato a rispondere delle proprie azioni e che il governo degli Stati Uniti non abbia collaborato con gli Stati membri dell’Ue.

European flag and French flag at half-mast in the European Parliament in Brussels following yesterday's attacks in Paris.I deputati deplorano anche la mancata chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e chiedono alle autorità statunitensi di garantire processi equi, proibire il ricorso alla tortura, i maltrattamenti e le detenzioni a tempo indeterminato in qualsiasi circostanza. Gli Stati membri dell’Ue dovrebbero concedere asilo ai detenuti che hanno ufficialmente ottenuto l’autorizzazione al rilascio.
I deputati hanno quindi invitato la Commissione e il Consiglio a riferire al Parlamento, prima della fine di giugno 2016, sui risultati delle indagini e delle azioni penali condotte negli Stati membri.

Alessandro Ronga
Foto © Wikicommons

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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