Progetto SETI: caccia alla vita extraterrestre

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Localizzato un segnale anomalo proveniente da una stella a 95 anni luce dal nostro pianeta. Interferenza elettromagnetica causata dai satelliti o qualche forma di essere vivente?

C’è grande fermento tra gli astronomi europei e mondiali perché un gruppo di ricercatori dell’Accademia russa delle Scienze, che monitoravano il cielo con il radiotelescopio Ratan 600 di Zelenchukskaya nel Caucaso, hanno individuato un segnale anomalo proveniente da una stella che si trova a 95 anni luce da noi e di dimensioni pari a quella del Sole.

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Claudio Maccone

Si trova nella costellazione di Ercole e nella sua orbita ha un pianeta delle dimensioni di Nettuno. Il segnale è stato raccolto nel maggio del 2015 ma reso noto, solo di recente, a livello internazionale, dall’astrofisico italiano, Claudio Maccone, dell’Istituto nazionale di astrofisica e presidente del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) all’interno dell’Accademia internazionale di astrofisica.

I ricercatori del programma SETI dovranno ora capire se si tratta di un segnale alieno o se piuttosto si sia trattato di un falso allarme, generato da un’interferenza elettromagnetica terrestre, ad esempio uno dei tanti satelliti che orbitano intorno alla Terra, molti dei quali peraltro europei. Dal 2014, al programma SETI, lavorano scienziati russi.

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China FAST radio-telescope

Anche gli americani hanno puntato i loro radiotelescopi verso quella stella ed è auspicabile che vi sia una vera collaborazione tra scienziati statunitensi e russi nella ricerca di intelligenze extraterrestri. Dal 21 settembre 2016 è operativo il più grande e potente radiotelescopio mai costruito, il Fast, realizzato dai cinesi, esteso come 30 campi di calcio.

Coinvolgere Pechino nel progetto SETI è il prossimo passo. Molti astrofisici sono convinti che nel segnale captato vi sia una spiegazione naturale e che si tratti di un’interferenza terrestre ma è giusto esplorare tutte le possibilità compresa quella di una civiltà aliena.

fast_radio_853x480-minC’è un’altra notizia pubblicata mercoledì 4 gennaio dall’Istituto nazionale di Astrofisica che c’informa come sia stato localizzato l’origine di un misterioso “lampo radio”. I FRB (Fast Radio Burst) sono dei rari lampi radio di brevissima durata la cui natura è ancora un mistero. La regione dell’universo di provenienza del FRB è situata a 3 miliardi di anni luce dalla Terra nella quale alberga una piccola galassia.

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Steven Tingay

L’annuncio è stato dato al meeting invernale dell’American Astronomical Society in corso a Grapevine (Texas – Stati Uniti). La nuova scoperta è stata realizzata grazie alla partecipazione dei radiotelescopi che abbiamo in Italia e sottolinea Steven Tingay, australiano responsabile dell’Unità scientifica per la radioastronomia dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) italiano «è motivo di grande eccitazione perché fornisce una informazione nuova per comprendere la fisica di questo fenomeno individuando la distanza d’origine in una remota galassia».

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Arecibo observatory

Il primo riscontro per rilevare gli FRB è avvenuto il 12 novembre 2012 con l’antenna di Arecibo ma sono state messe in campo anche le antenne della rete europea VLBI. Il Joint Institute di VLBI olandese ha permesso di individuare eventi di appena un miliardesimo di secondo con una precisione di puntamento di circa 10 milliarcosecondi equivalenti alla dimensione apparente che avrebbe, vista dai Paesi Bassi, una palla da tennis situata a New York.

Per localizzare con precisione l’origine degli FRB non basta un radiotelescopio ne occorrono molti sparsi sia in Europa che nel mondo e a grande distanza l’uno dall’altro. Cogliere un segnale FRB è però una sfida perché è raro intercettarli, ad oggi se ne conoscono soltanto 18 soprattutto per la loro brevissima durata: una manciata di millisecondi.

 

Giancarlo Cocco

Foto © The Atlantic, Maccone, Space.com, Cmu.edu, Inaf,

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Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

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