La scelta ellenica d’indire un referendum provoca la chiusura della trattativa e il proseguimento della riunione senza il ministro delle Finanze Varoufakis
Dal 20 febbraio 2015 un accordo fra i Paesi dell’Eurozona sulla proroga del regime di assistenza finanziaria alla Grecia, intensi negoziati hanno avuto luogo tra le istituzioni europee e le autorità greche per raggiungere una conclusione positiva del riesame della situazione di crisi del Paese ellenico. Data la situazione di stallo prolungato dei negoziati e l’urgenza della situazione, le istituzioni europee hanno presentato una proposta globale sulla politica di condizionalità, sfruttando la flessibilità data dall’attuale assetto.
Purtroppo, nonostante gli sforzi a tutti i livelli e il supporto completo dell’Eurogruppo, la proposta è stata respinta dalle autorità greche, che hanno interrotto le trattative, programmate straordinariamente ieri, unilateralmente. E proposto una proroga delle attuali condizioni in attesa di un referendum popolare. I Paesi dell’Eurozona hanno ricordato i notevoli e significativi trasferimenti finanziari oltre al supporto fornito alla Grecia nel corso degli ultimi anni. L’Eurogruppo ha provato fino all’ultimo di sostenere ulteriormente il popolo greco attraverso un programma orientato alla crescita continua.
Ma a rendere il clima più nervoso e ostile la presa d’atto da parte degli altri Paesi della decisione dell’esecutivo ellenico di presentare una proposta per chiedere, appunto, un referendum, che dovrebbe aver luogo domenica 5 luglio, successivamente alla scadenza degli aiuti programmati. L’assistenza finanziaria nei confronti della Grecia scadrà, infatti, il prossimo 30 giugno, così come tutti gli accordi relativi al programma d’aiuti in corso, tra cui il trasferimento da parte degli Stati membri dell’area euro di SMP (Securities Markets Programme, titoli previsti per il mercato finanziario) e ANFA (Agreement on Net Financial Assets, accordo sulle attività finanziarie nette).
Le autorità dell’Eurozona sono pronte a fare «tutto il necessario per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro». Il programma di aiuti, come ha commentato in maniera netta il presidente Jeroen Dijsselbloem, «per quanto triste si concluderà martedì sera». A seguire si è tenuta una riunione tra tutti i membri dell’Eurogruppo, tranne il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.
Ajkuna Çela
Foto © 2015 Consiglio dell’Unione europea