Eroi d’Italia, c’è anche la “Madre dell’Erasmus”

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Premiata Sofia Corradi, ha dovuto combattere vent’anni per il suo progetto studi. Consulente alla Conferenza dei Rettori, le sue idee portarono alla realizzazione del programma

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, quaranta onorificenze al merito a donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza. Fra questi, la professoressa Sofia Corradi, «per il fondamentale contributo offerto alla formazione di una comune coscienza europea attraverso l’ideazione del progetto Erasmus».

77Nel 1958, studentessa di Giurisprudenza, la Corradi vinse una borsa di studio Fullbright e per un anno frequentò la Columbia University di New York. Al suo ritorno si vide negare il riconoscimento degli studi all’estero dalla segreteria del suo ateneo, La Sapienza. «Mi fecero una solenne ramanzina, mi dissero che credevo di divertirmi all’estero e poi pretendere la laurea. Fu allora che cominciò la mia battaglia», racconta all’Agenzia Ansa la stessa professoressa. Da allora è cominciata la sua battaglia per quello che diventerà poi il progetto Erasmus.

Oltre 40 anni dopo, infatti, la docente romana per quella sua battaglia è diventata la madre del progetto. Un suo appunto, che rappresentava una prima bozza del programma Erasmus, fu adottato dall’allora ministro della Pubblica Istruzione, Ferrari Aggradi, diventando la base per un disegno di legge approvato anni dopo. Infatti nel 1976 la Comunità economica europea approvava un documento che incoraggia gli scambi tra le università di diversi Paesi e i viaggi degli studenti. E, proprio per aver dato il là a un progetto che coinvolge 300 mila studenti l’anno la professoressa Corradi è stata insignita dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella per il suo atto di “eroismo civile”. Già nel maggio di quest’anno la docente ha ricevuto il Premio europeo Carlos V alla presenza del Re spagnolo Filippo VI, del presidente del Parlamento europeo Martin Schultz e della ministra dell’Istruzione italiana Stefania Giannini.

88A lei è stato riconosciuto il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. «Tutto pensavo tranne che di diventare commendatore ma sono contenta e Mattarella mi è sempre stato simpatico», afferma sempre all’Ansa la oggi 82enne Corradi, che ricorda perfettamente quel litigio nell’ufficio della segreteria della sua facoltà. «Ero mortificatissima anche perché dietro di me si era fatta una fila di colleghi». Diventata poi consulente presso la Conferenza dei Rettori italiani, da lì è partita la sua battaglia. «Chiedevo una cosa che mi sembrava ovvia ma che ovvia non era. Sono stati 20 anni di sconfitte dovute, per la gran parte, agli ostacoli di una vetero-burocrazia», spiega. Poi nel 1987, finalmente, nacque il Progetto Erasmus, grazie al quale «quello che in passato era un privilegio riservato ai ragazzi di famiglie abbienti è diventata un’opportunità a disposizione di molti».

Oggi l’Erasmus è “un pilastrodi un’Europa in crisi. «È la sola cosa che va a gonfie vele. Nel 2014 è stato potenziato con un finanziamento incrementato del 45% e Juncker», di recente, «ha deciso di attribuirgli altri 300 milioni», rimarca la Corradi osservando i vantaggi dell’Erasmus (e del suo satellite per i tirocinanti, l’Erasmus Placement) nel curriculum ma anche nella vita. «La lingua è un fatto secondario, si tratta di una full immersion in una cultura diversa. Parti da adolescente e torni da cittadino del mondo», spiega, ricordando le 10 borse di studio – intitolate a lei – messe in campo per i dottorati europei quest’anno.

 

Sophia Ballarin

Foto © Quirinale

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