Rafforzare la cooperazione riguardo alla crisi migratoria e dei rifugiati

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Nella notte a Bruxelles la dichiarazione dei leader dell’Unione europea in seguito all’incontro con la Turchia per smantellare il traffico di esseri umani tra le coste dell’Egeo

Stanotte i capi di Stato o di governo dell’Unione europea hanno tenuto una riunione a Bruxelles con la Turchia per rafforzare la cooperazione riguardo alla crisi migratoria e dei rifugiati. L’ha presieduta il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, mentre la Turchia era rappresentata dal primo ministro turco Ahmet Davutoğlu.

A seguito del vertice i membri del Consiglio europeo hanno rilasciato una dichiarazione comune agli organi di informazione. In particolare i leader dell’Unione hanno discusso dell’attuazione del piano d’azione comune Ue-Turchia. Benché siano stati registrati progressi soddisfacenti su una serie di misure, il numero di ingressi illegali dalla Turchia in Grecia resta di gran lunga troppo elevato. Per questo i rappresentanti degli Stati membri hanno convenuto con il primo ministro Davutoğlu di rafforzare la cooperazione al fine di conseguire risultati concreti sul terreno.

I leader Ue hanno accolto con favore l’impegno della Turchia di accettare il rapido ritorno di tutti i migranti non bisognosi di protezione internazionale che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alla Grecia. Attendono inoltre con interesse l’avvio dell’attività della NATO nel mar Egeo (di cui avevamo scritto qui) destinata a contenere le traversate dei migranti.

Tusk, Juncker and Schulz with Turkish PM Davutoğlu
Tusk, Juncker e Schulz con il primo ministro turco Davutoğlu

Durante la riunione sono state anche discusse alcune nuove proposte pionieristiche volte ad affrontare la crisi migratoria. Al presidente Tusk è stato assegnato il compito di definirne i dettagli prima del prossimo Consiglio europeo. Tali proposte includono: il ritorno di tutti i nuovi migranti irregolari che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alle isole greche, come già scritto;l’accelerazione dell’attuazione della tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti; la decisione di accelerare l’erogazione dei 3 miliardi di euro e di prendere una decisione in merito a un ulteriore finanziamento destinato allo strumento per i rifugiati siriani; i preparativi per la decisione di aprire nuovi capitoli dei negoziati di adesione; la valutazione della possibilità di istituire zone umanitarie sicure in Siria; il reinsediamento, per ogni siriano che la Turchia riammette dalle isole greche, di un altro siriano dalla Turchia all’Unione europea.

Per il presidente del Consiglio europeo Tusk, «in definitiva, il meccanismo di ritorno dovrebbe smantellare il modello di attività dei trafficanti di esseri umani». I leader dell’Unione europea hanno anche discusso con il primo ministro Davutoğlu della situazione dei media in Turchia e dell’importanza della libertà di parola e di espressione.

I capi di Stato o di governo dell’Ue, dopo la colazione di lavoro con il primo ministro Davutoğlu, hanno convenuto di tornare alla piena applicazione del codice frontiere Schengen allo scopo di porre fine ai flussi migratori irregolari lungo la rotta dei Balcani occidentali, rafforzare l’assistenza umanitaria ai rifugiati in Grecia e sostenere quest’ultima nella gestione delle sue frontiere esterne.

 

Fiasha Van Dijk

Foto © Consiglio dell’Unione europea

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Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

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