Tumori: l’Ue stabilisce nuovi limiti per 13 sostanze cancerogene

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L’obiettivo è salvare 100 mila morti nei prossimi 50 anni. Thyssen: «La nostra arma migliore contro il cancro è riuscire a stopparlo prima che cominci»

Il cancro rimane la prima causa di morte all’interno dell’Unione europea. Dei decessi connessi al posto di lavoro, ben il 53% sono dovuti a questa terribile malattia. Numeri spaventosi che evidenziano una verità amara: si fa ancora troppo poco per proteggere i lavoratori e per garantire loro di poter svolgere la propria attività lavorativa in ambienti sani.

Ecco perché la Commissione europea ha proposto di rivedere la direttiva sugli agenti cancerogeni. Attualmente, a livello generale, la questione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro é disciplinata dalla direttiva quadro 89/391/CEE. In applicazione di tale fondamentale normativa i rischi per i lavoratori devono essere eliminati o, se ciò non é possibile, ridotti al minimo. In tema di rischi connessi agli agenti mutageni e carcinogeni il legislatore Ue ha varato nel 2004 la Direttiva 2004/37/CE. Ebbene, secondo tale norma, attualmente oggetto di una proposta di modificazione, «i datori di lavoro devono individuare e valutare i rischi per i lavoratori e prevenire l’esposizione. Se possibile, le sostanze cancerogene dovrebbero essere sostituite con prodotti alternativi meno pericolosi».

Proprio in questa prospettiva la Commissione si propone ora di rivedere i valori massimi previsti dalla direttiva vigente, in particolar modo relativamente a 13 sostanze chimiche, la cui esposizione sul posto di lavoro deve essere limitata.
Dopo aver consultato «scienziati, datori di lavoro, rappresentanti degli Stati membri e ispettori del lavoro» sono stati infatti elaborati i valori limite in questione, per queste 13 sostanze contenute in una lista di «agenti individuati come prioritari».

Grazie alla revisione della direttiva è stato stimato che i decessi, nell’arco dei prossimi 50 anni, potrebbero diminuire di ben 100 mila unità e questo soprattutto per i tumori causati da silice cristallina respirabile, cromo VI  e fibre ceramiche refrattarie. La Commissione

Marianne Thyssen
Marianne Thyssen

ha inoltre voluto sottolineare come ogni Stato membro possa a sua volta rendersi ancora più virtuoso rispetto alla direttiva proposta, in quanto ognuno ha la facoltà di «adottare valori limite nazionali più bassi rispetto a quelli dell’Ue, in linea con l’obiettivo ultimo della direttiva che punta a ridurre al minimo l’esposizione».

«La protezione dei lavoratori è al centro dell’impegno della Commissione a favore di un’Europa sociale forte» ha dichiarato Marianne Thyssen, commissaria per l’Occupazione e gli affari sociali. «Non esiste il rischio zero – ha spiegato – ma i lavoratori possono e devono esseri protetti. Il nostro approccio è preventivo, perché la nostra arma migliore contro il cancro è riuscire a stopparlo prima che cominci».

 

Valentina Ferraro
Foto © European Union , 2016

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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