Celebrato a Roma il 65° anniversario della Convenzione europea dei diritti dell’uomo

0
356

Il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini-Dragoni è intervenuta insieme al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella

Per celebrare il 65° anniversario della firma della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali si è tenuto martedì 1 dicembre a Roma, nello stesso Salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini dove si tenne la cerimonia il 4 novembre 1950, una conferenza intitolata “La coscienza dell’Europa. Il ruolo della Corte di Strasburgo nella tutela dei diritti umani” organizzata dalla delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa.

Alla presenza del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, la vicesegretario generale del Consiglio d’Europa Gabriella Battaini-Dragoni ha aperto i lavori insieme al presidente del Senato Pietro Grasso, 45798_03alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e del presidente della delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa Michele Nicoletti. Sono intervenuti al convegno anche il presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo Guido Raimondi, il segretario di Stato agli Affari europei Sandro Gozi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, gli ex giudici italiani della Corte europea dei diritti dell’uomo Benedetto Conforti e Vladimiro Zagrebelsky e il direttore onorario del Servizio giuridico del Consiglio dell’Unione europea Jean-Paul Jacqué.

«La Convenzione europea dei diritti dell’uomo è diventata un collante che unisce il nostro continente, nonostante le numerose differenze e le rivalità storiche e politiche tra i nostri Stati. 45780_08È diventata la base per uno spazio giuridico europeo comune, costruita su standard condivisi. Cosa ancora più importante, è stata una pietra miliare nel diritto internazionale», ha affermato in apertura la vicesegretario generale del Consiglio d’Europa. La Battaini-Dragoni ha ricordato come nella sede della conferenza fu firmata la Convenzione il 4 novembre 1950 e l’importanza di celebrarne l’anniversario. «L’adozione di questo Trattato ha rappresentato l’impegno assunto dall’Europa per garantire le libertà politiche e civili sancite due anni prima nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (…) fondamento delle libertà, della giustizia e della pace».

45548_28Nel corso di questi ultimi 65 anni «la Convenzione ha conseguito notevoli risultati. Ci ha permesso di abolire la pena di morte e ha bandito la tortura. Ha consentito di incorporare le libertà fondamentali negli ordinamenti giuridici di 47 Paesi. Libertà e diritti quali la libertà di espressione, di riunione, di pensiero e di religione, nonché il diritto al rispetto della vita privata, a un equo processo e all’uguaglianza di fronte alla legge». Diritti conferiti a ben 820 milioni di cittadini europei: «chiunque ritenga di aver subito una violazione dei propri diritti può rivolgersi alla Corte di Strasburgo, per ottenere riparazione, non soltanto per sé, ma anche per altre vittime della stessa violazione».

Nei giorni drammatici che stiamo vivendo la vicesegretario generale del Consiglio d’Europa chiede che la «scelta non sia tra sicurezza e libertà». Scegliere la prima a scapito della seconda «è una falsa opzione» secondo la Battaini-Dragoni.45833_12 «Si evita di cadere in tale tranello vigilando affinché le misure adottate dai governi siano conformi alla Convenzione e alla giurisprudenza della Corte. Le disposizioni della Convenzione rappresentano una guida pratica per i legislatori, i politici, i funzionari di ogni ordine e grado e contribuiscono a garantire che le nostre risposte alle minacce poste alla sicurezza siano fondate sui principi del rispetto e della proporzionalità. Ci impediscono di cedere alla tentazione di abbandonare i principi su cui poggia la legittimità e di impegnarci in ritorsioni pericolose e senza fine». Concetti che la Battaini-Dragoni ripeterà anche il giorno successivo (ieri, mercoledì 2 dicembre) a Venezia in occasione del primo modulo di formazione in materia di diritti dell’uomo e di democrazia per i Paesi del Sud del Mediterraneo.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento degli altri partecipanti alla conferenza di Palazzo Barberini. Per il presidente del Senato Pietro Grasso «in questo momento difficile dobbiamo garantire in ogni momento e ovunque in Europa i diritti fondamentali e la libertà di credo di tutte le persone, siano cittadini, residenti, ospiti, migranti e profughi». Per la presidente della Camera Laura Boldrini «sarebbe un paradosso sospendere i diritti per tutelarli. 45548_25Sono infatti proprio questi diritti, questo sistema di tutele, ad essere oggi sotto attacco». Per il presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Michele Nicoletti «dobbiamo riaffermare che lo strumento più forte di tutela della libertà e della giustizia è il primato dei diritti umani, la sovranità della legge e gli strumenti anche internazionali a sua tutela». Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Sandro Gozi «il diritto alla vita e alla sicurezza devono andare di pari passo con una sicurezza dei diritti, altrimenti la daremo vinta a questi psicopatici». Infine per il ministro della Giustizia Andrea Orlando «l’Europa non ha solo “nemici esterni” ma anche “interni”: il nazionalismo, la xenofobia, il populismo. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo non deve rimanere sentinella solitaria».

 

Giovanni De Negri

Foto © 2015 Consiglio d’Europa (Nella foto d’apertura Benedetto Conforti, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo dal 1998 al 2001, Gabriella Battaini-Dragoni e Michele Nicoletti, presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa)

Articolo precedenteCommercio in Italia: dopo sette anni un Natale con il segno più
Articolo successivoCittadini europei ancora esposti ai pericoli dell’inquinamento atmosferico
Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui