Il nuovo Sovrintendente Michele dall’Ongaro conferma il sodalizio con il direttore Antonio Pappano, il cui contratto prosegue fino al 2019
Una progettualità a lungo termine è elemento indispensabile per garantire la qualità in ambito culturale. Per questa ragione la notizia del prolungamento fino al 2019 del contratto che lega il Maestro Antonio Pappano all’Accademia di S. Cecilia, annunciata durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione concertistica, non può che essere accolta in maniera positiva. Si tratta di una conferma del rapporto di fiducia che lega il direttore britannico alla Fondazione musicale romana e alla sua orchestra, che ha condotto a livelli di eccellenza ormai universalmente riconosciuti.
Concluso invece il lungo ciclo guidato da Bruno Cagli, sostituito dal nuovo Sovrintendente Michele dall’Ongaro, una figura che non ha certo bisogno di presentazioni. Tocca a lui annunciare una programmazione che, accanto ai classici, dedica ampio spazio alla nostra contemporaneità.
Apertura affidata alla Nona di Beethoven (3 ottobre), compositore molto presente nella programmazione, accanto ad una nuova commissione affidata a Luca Francesconi dal titolo Bread, water and salt, su testi di Nelson Mandela. Il genio di Bonn figura poi accanto ai nomi di Spontini e Cherubini, autori sovente colpevolmente trascurati, in due diversi appuntamenti.
Ancora due nuove commissioni a fare da contrappunto alle sinfonie beethoveniane: Ludwig Frames di Giovanni Sollima (24-26-27 ottobre) e un’opera del triestino Fabio Nieder (1-2-3 novembre).
L’attenzione si sposta sulla Francia nel concerto organizzato in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia (21-23-24 novembre), in programma la Symphonie Espagnole di Lalo affidata alla bacchetta di Vasily Petrenko.
Incursioni nel Novecento statunitense caratterizzano gli appuntamenti di metà gennaio, con opere di Bernstein, Barber e Adams dirette da Pappano.
Segnaliamo poi il ritorno di Daniele Gatti, impegnato in un ciclo dedicato all’integrale delle sinfonie di Schumann.
Nutrita come di consueto la presenza di grandi direttori ospiti fissi dell’Accademia, da Temirkanov a Chung, accanto a nuove stelle del podio. Altrettanto nutrita la schiera dei solisti impegnati nella stagione sinfonica o in quella da camera, che annovera fra gli altri i pianisti Radu Lupu, Mikhail Pletnev, Grigory Sokolov e Krystian Zimerman, il violoncellista Mario Brunello, i violinisti Anna Tifu e Gil Shaham.
Musica e cinema si incontreranno a gennaio in Disney Fantasia, con l’orchestra dell’Accademia ad eseguire dal vivo le musiche del film e a maggio in due diverse occasioni: un appuntamento dedicato a Ennio Morricone e un concerto che vedrà Stephane Denéve dirigere musiche di Williams (E.T., Star Wars) e Prokof’ev (Aleksander Nevskij).
Un solo titolo lirico in cartellone (23-27 giugno), Così fan tutte di Mozart, diretto da Semyon Bychkov, interpreti Corinne Winters, Angela Brower, Lawrence Brownlee, Markus Werba e Roberto Tagliavini.
Eccezionale infine l’anticipazione della stagione 2016-17, con il Fidelio inaugurale diretto da Pappano, con Jonas Kaufmann nel ruolo di Florestano.
Riccardo Cenci