Agosto dolce viaggiare. Dal Giappone all’Australia, passando per Brasile e Sudafrica, chiudendo con un soggiorno ecologico nell’Alta Badia

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Un’estate in giro per il mondo. Natura e storia, arte e tanto divertimento a spasso per il globo

C’era una volta una famiglia unita, uno o tutti e due i genitori con un lavoro sicuro, matrimonio e figli arrivati al momento giusto, e le sospirate vacanze organizzate da mesi… Quanti, oggi, si trovano in queste condizioni? No, non vogliamo fare una disquisizione sui tempi che sono (ahimé…oppure no?) cambiati, bensì essere utili ai nostri lettori, soli, in coppia, con figli o genitori al seguito che – secondo sorprendenti statistiche – per una buona parte devono ancora decidere se partire e dove andare. O anche solo aiutarli a sognare! E sì, perché questa volta voleremo molto, proponendo luoghi in ogni parte del pianeta… Dunque allacciate le cinture, perché si parte!

Come ogni buon giro del mondo che si rispetti, il primo viaggio deve già portarci lontani. Che ne dite del Giappone? Ovviamente il pensiero corre a Tokio. I viali alberati dei ciliegi in fiore, i giardini imperiali e la pace di chi fa yoga, ma anche la vita frenetica, i treni superveloci e i marciapiedi affollati regolati dal senso di marcia… La megalopoli orientale, fra le più popolate al mondo, ha una realtà poliedrica: conserva un’antica e fiera tradizione imperiale, così come le sue umili origini di villaggio di pescatori, o ancora di ultramoderna metropoli, quale centro economico e fulcro delle alte tecnologie.

Da non perdere i numerosi templi buddisti, Senso-ji con la grande pagoda di 5 piani, nell’area di Asakusa, zona che incarna più di tutte il vecchio Giappone. Poi il Santuario Meiji, dedicato alle anime dell’omonimo imperatore, con il suo immenso parco in pieno centro. Caratteristico, nei tempi scintoisti, sarà varcare il Torii, l’arco di legno, o sentire l’o-daiko, il grande tamburo. Vedere i giardini zen, con la combinazione acqua, piante e pietre. Il Palazzo Imperiale immerso nel parco Higashi Gyoen. Ginza, il quartiere commerciale, dove boutique e gallerie d’arte fanno scoprire ai turisti il gusto giapponese per la moda, l’arte e la cucina d’alto livello, non solo sushi. Shibuya, luogo di ritrovo della vivace gioventù della capitale. L’iper-tecnologica Akihabara, non a caso ribattezzata “Città elettrica”. Shinjuku, parte più moderna della città, dove svettano i possenti grattacieli avveniristici e il Palazzo del Governo della città di Tokio, progettati da Kenzo Tange. Infine la cima più alta del Giappone, il monte Fuji, ricorrente in tanti film e cartoni animati. Una sola accortezza: agosto è il mese delle “notti tropicali” quando la temperatura spesso non scende al di sotto dei 25 gradi…non a caso l’evento più importante della capitale nipponica in questo mese è il carnevale di samba di Asakusa, ispirato a quello di Rio de Janeiro, da cui provengono numerosi ballerini. Una media di 400.000 spettatori si radunano ai lati delle strade, intrattenuti da una parata di ballerini con i loro sgargianti costumi e copricapi. Si svolge l’ultimo sabato di agosto e vi partecipano, oltre a numerosi turisti, giapponesi provenienti dalle comunità brasiliane (molto numerosa in Giappone) che in questo giorno danno un tocco di colore e allegria a Tokyo.

Rio de Janeiro Aéreas
Rio de Janeiro – Foto © Embratur

 

Stuzzicati dai ballerini carioca perché non riaccompagnarli a casa? Ironia del caso passiamo dal torrido caldo giapponese al mite agosto di Rio! Ci troviamo nell’emisfero meridionale, quindi è inverno. Ma è il clima ideale per andare in spiaggia e difficilmente si potrà sentir freddo (non solo per la temperatura…). Rio de Janeiro non è più (dal 1960) capitale politica del Brasile, ma è sicuramente la più conosciuta dal punto di vista turistico e culturale. Dominata dalla celebre statua del Cristo Redentore a braccia aperte, posta sulla cima del Corcovado, di cui è caratteristica la funicolare, così come la teleferica del Pan di Zucchero, è costituita da quartieri storici che danno il nome alle popolari squadre di calcio della città come Flamenco e Botafogo, dal Maracanà, uno degli stadi più grandi del mondo, dalla stupenda baia di Guanabara punteggiata da isole e penisole e dalle famose spiaggie di Ipanema e Copacabana. Nella zona settentrionale si trovano le favelas (baraccopoli) dove i più vivono in condizioni di miseria e dove alto è il tasso di criminalità.

Da non perdere: il Giardino Botanico, dove si trova la palma mater, la prima palma imperiale del periodo della fondazione; il Centro Culturale Banco do Brasil, adibito all’allestimento di mostre, proiezioni di film e concerti; la Biblioteca Nazionale, il più importante centro archivistico dell’America Latina; il Museo Nazionale delle Belle Arti, ospita rarità che compongono la più grande collezione di arte brasiliana del secolo XIX; il Parco nazionale della Tijuca, la più grande foresta tropicale in area urbana del mondo, dal 1991 Patrimonio dell’Umanità e Riserva della Biosfera da parte dell’UNESCO. Eventi principali di agosto: la mezza maratona il 22, giunta alla quattordicesima edizione, e il Carnevale della Cultura dal 20 al 29. Qualsiasi cosa riporta la mente, in tutto il Brasile, al calcio. Già si contano i giorni che ci separano dal prossimo mondiale, che si terrà qui fra quattro anni, e la mente non può che ritornare a quelli appena conclusi. Vi ha incuriosito il Sudafrica, primo Paese africano a organizzare i campionati del mondo? E allora è giunta l’ora (scusate il gioco di parole) di ripartire!

Sudafrica - Panorami e animali - MEDIA BIT 2010
Cape Town – Foto © South African Tourism

 

La Città Madre, come la chiamano i sudafricani, è una delle destinazioni turistiche più popolari oltre ad essere il centro più antico d’insediamento olandese: stiamo parlando di Città del Capo – Cape Town – considerata la “perla” del Paese. Affacciata sull’Oceano, cuore cosmopolita del Western Cape, offre bellezze paesaggistiche, vita notturna, ristoranti di ogni tipo, chilometri di vigneti, sport avventurosi, spiagge dei sobborghi e ogni genere di divertimenti. Da non perdere: il panorama dalla sommità della Montagna della Tavola, icona più rappresentativa della città, la Garden Route, la West Coast con il parco nazionale e il parco dei fossili, il semideserto del Karoo. Se noleggiate una macchina prendete la Chapman’s Peak Drive, capolavoro d’ingegneria stradale tutta curve tra alte pareti rocciose a picco sul mare tempestoso… Se volete immergervi nella storia di questo Paese dovete assolutamente raggiungere Robben Island, dove Nelson Mandela e altri prigionieri furono condannati ai lavori forzati alla cava di calcare. E’ anche possibile la guida di un ex carcerato nella prigione di massima sicurezza e nella cella del suo detenuto più illustre, vittima dell’apartheid.

Appuntamenti: fino al 29 agosto stagione invernale (siamo sempre nell’emisfero meridionale del globo) dei concerti dell’Orchestra Filarmonica del Capo; se avete anticipato rispetto ai nostri piani, e siete amanti di sport estremi, potreste assistere al Festival dell’Avventura, dal 13 al 15 agosto; grande concerto musicale per giovani il 21 con il Western Cape Youth Music Festival; infine dal 26 fino al primo giorno di settembre potete visitare la mostra dei fiori selvatici di Clanwilliam. Se poi riusciste a fermarvi più tempo, o decideste di raggiungere Città del Capo a cavallo fra estate e autunno non perdetevi fra il 24 e il 28 settembre il festival delle balene nella cittadina di Hermanus, lungo la Garden Route, molto vicino a Cape Town.

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Foto © Tourism Australia

 

Poniamo che il nostro giro del mondo sia troppo normale. Cercate qualcosa di veramente particolare? Allora partite per l’Australia, recatevi a Darwin e poi nell’Arnhem Land! Il primo, maggiore centro dei territori del nord, prese il nome non dal famoso teorico dell’evoluzione Charles – come si potrebbe pensare – bensì dal primo ministro dell’epoca in cui fu fondata (1869). Importante centro portuale e turistico è la città australiana con la più alta percentuale di giovani provenienti da tutto il Paese nonché da un consistente numero di aborigeni e rilevanti minoranze etniche provenienti dal sud-est asiatico (l’Indonesia, in linea d’aria, è molto vicina). Naturalmente questa mescolanza di culture ed etnie le conferisce un’atmosfera particolarmente dinamica e coinvolgente. Il clima è caldo tutto l’anno (32 gradi la media), ed è particolarmente piacevole in questo periodo. Unico centro australiano ad essere attaccato durante la seconda guerra mondiale (dai giapponesi, nel 1942), la città ha un piccolo centro cittadino con tanti piccoli negozi e caffetterie. Da non perdere: gite in barca sul porto al tramonto, passando accanto ai coccodrilli; passeggiare nel bush attraversando la foresta monsonica; rinfrescarsi nelle acque cristalline delle piscine naturali del parco nazionale di Litchfield; visitare le isole tropicali Tiwi; partecipare ai Mindil Beach Sunset Markets. Sbrigatevi ad arrivare a Darwin: dovete assolutamente assistere al “Darwin Beer Can Regatta”, gara fra imbarcazioni costruite con lattine di birra e bibite. Questa competizione, a cavallo tra il serio e il faceto, nacque come idea originale per utilizzare tutti i resti della ricostruzione a seguito del passaggio del ciclone Tracy. Oggi le imbarcazioni raggiungono i 12 metri e trasportano “artiglieria pesante”, come bombe di farina e pistole ad acqua… Non lasciatevi sfuggire, poi, il Garma Festival che si tiene, fino al 10 agosto, nel nord-est dell’Arnhem Land, a meno di un’ora da Darwin: una vivace celebrazione della cultura Yolngu, a Gulkula in cui tribù locali e gruppi aborigeni confinanti si riuniscono per unirsi in canti tradizionali e danze cerimoniali, nei motivi tribali, nella preparazione delle lance e per la caccia. I visitatori sono benvenuti e possono partecipare a questo ricco scambio culturale aborigeno. Potrete ammirare l’arte e la cultura indigena, imparare a conoscere il cibo e le medicine dalle donne oppure a realizzare le lance e a lanciarle insieme agli uomini. Ogni pratica racconta l’antica storia Yolngu di questo luogo sacro, dove l’antenato Ganbulabula del Dreamtime ha scoperto il suono del didgeridoo, strumento a fiato dal nome onomatopeico (dato dagli occidentali).

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Alta Badia – Foto © Pizzinini Scolari ComunicAzione

 

Amate tantissimo la natura ma anche questo viaggio è lontano dalle vostre mete (o, più semplicemente, dai vostri attuali “mezzi”)? E allora non andate lontano: rimanete nel continente, anzi nella nostra amata Italia. L’esempio di una vacanza comunque “eco”? L’Alta Badia propone durante tutto il corso dell’estate un premio a chi non userà la macchina (se non per raggiungerla). Grazie al mountain pass, che consente di usufruire dei mezzi pubblici e di tutti gli impianti di risalita, chi si recherà nella nota località, nel cuore delle Dolomiti, lasciando la propria autovettura ferma per tutto il periodo del soggiorno, consegnando le chiavi, riceverà non solo una cassetta di prodotti tipici biologici, ma anche il rimborso dello stesso mountain pass. La vettura sarà sigillata con un adesivo biodegradabile con la scritta “ stop ma con gusto” e il vostro animo ecologico (oltre, ovviamente, alle vostre tasche…) sarà gratificato!

 

Giovanni De Negri (dal settimanale nazionale Il Punto n° speciale 32-35/2010, versione cartacea qui: 82_85)

Foto apertura © Tokio Convention & Visitors Bureau

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Giovanni De Negri
Giornalista professionista ed esperto di comunicazione ha iniziato come conduttore in alcune emittenti televisive locali per poi passare a ogni altro genere di media: quotidiani, periodici, radio, web. Ha alternato l’intensa attività giornalistica con quella di amministratore di società e di docente, a contratto titolare di insegnamento o come cultore della materia, presso Università pubbliche e private, italiane e straniere, per l’Esercito e per la Scuola superiore dell’economia e delle finanze. Ha inoltre lavorato presso Uffici stampa della P.A. (Palazzo Chigi, Regione Lazio e Comune di Roma) e realizzato eventi/convegni presso la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL)

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