Al Festival d’Europa a Firenze nuove sfide digitali

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Il 9 maggio la tavola rotonda “La tutela dei minori online e in tv: sfide e pericoli dell’ecosistema digitale”, a cura di TIA Formazione e con il patrocinio di AGCOM

Per incontrarsi e per incontrare, per promuovere l’integrazione e la cittadinanza europea: questo è lo spirito che anima la terza edizione del Festival d’Europa. Cinque intensi giorni, dal 6 al 10 maggio, dedicati a mostre, spettacoli, concerti, dibattiti, workshop, installazioni per un totale di 120 eventi dislocati in 40 location di Firenze.

Sviluppo e Cooperazione – in linea con il tema dell’anno europeo 2015 – Surveillance e Sicurezza dei cittadini europei e l’Europa nelle relazioni internazionali sono le materie affrontate.

All’interno del ricco programma, sabato 9 maggio, dalle ore 10.30 alle 13, in Sala dei Gigli (Piazza di Parte Guelfa), si terrà la tavola rotonda “La tutela dei minori online e in tv: sfide e pericoli dell’ecosistema digitale”, a cura di TIA Formazione (nostro media partner) e con il patrocinio di AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e di Eurocomunicazione. A discutere e intervenire ci saranno: Cosimo Ferri, sottosegretario al Ministero della Giustizia; Silvia Costa, europarlamentare presidente Commissione Cultura; Antonio Preto, commissario AGCOM; Daniela Esposito Vezzoler, Commissione europea – DG Connect Rappresentante Parlamento europeo (TBC); Raffaella Milano, Save the Children, responsabile progetti Italia-Europa; modera Dario Carella (TGR RAI).

La necessità di dibattere su un argomento tanto delicato e attuale nasce dalla constatazione che Internet è diventato preponderante nelle nostre vite, quasi pervasivo. Non possiamo considerarlo un mero strumento, poiché arriva a condizionare i nostri ritmi quotidiani, assieme alla televisione (che fin dalla sua comparsa si attesta essere il principale medium di informazione e di intrattenimento) scandisce le nostre giornate e ci supporta anche nei più piccoli gesti.

La reale possibilità di accesso e di fruizione dei mezzi di comunicazione è da sempre un chiaro segnale di democrazia e di eguaglianza a sostegno della libera formazione di un’opinione pubblica informata e cosciente. Ecco, allora, che diventa fondamentale l’utilizzo consapevole di questi media e la loro giusta collocazione all’interno dei contesti della vita. Diventa fondamentale, altresì, guidare e condurre a questa consapevolezza le persone più giovani, più inesperte, più vulnerabili e suscettibili di errori: sono chiamati “nativi  digitali” i più piccoli e “technofan” i più competenti, generalmente tra i 14 e i 24 anni d’età (secondo la definizione dell’Osservatorio Permanente sui Contenuti Digitali).

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali e dei diversi devices, sono proprio i giovani i motori dell’evoluzione, portatori della loro diffusione e utilizzo. Aspetto discutibilmente positivo, però, a seconda del grado di socializzazione allo strumento di questi stessi ragazzi. Sono molti e possibili i pericoli, causati da fenomeni come cyber-bullismo, pedopornografia, molestie, sviluppo fuorviante e precoce della sessualità. Non a caso sono altrettanto numerose le ricerche effettuate per indagare le modalità e le caratteristiche dell’uso di Internet e gli eventuali rischi connessi. Già dal 2010 i dati raccolti sollecitavano l’attenzione di quanti erano (e sono) sensibili al tema.

Preoccupanti, secondo Save the Children Italia, erano gli elementi messi in luce dalla ricerca EU Kids Online promossa dalla London School of Economics and Political Science, condotta in 25 Paesi europei su un campione di 23.420 minori tra i 9 e i 16 anni di età, nata come risposta all’esigenza di sviluppare politiche adeguate sulla sicurezza online. I maggiori rischi oggetto di indagine sono stati: pornografia, bullismo, messaggi sessuali, contatti con persone non conosciute faccia a faccia, incontri offline con persone conosciute online, il potenziale pericoloso dei contenuti generati dagli utenti e i dati personali.

Un aspetto rilevante emerso con forza è l’età di accesso a Internet: tendenza generalizzata è l’uso precoce delle nuove tecnologie, ancorché differenziata su base geografica/nazionale. L’abbassamento dell’età di accesso costituisce un esito probabilmente atteso, ma sembra destinato a radicalizzare il dibattito in corso sugli ambiti da tutelare, a cominciare dalla privacy, sugli interventi possibili in una rete globale senza regole internazionali, sui comportamenti individuali e collettivi da assumere, sul ruolo delle agenzie di socializzazione e di educazione primaria. Queste ultime, infatti, rappresentano i referenti strategici di ogni politica volta ad arginare i rischi derivanti da comportamenti illeciti o comunque pericolosi.

Allarmanti anche le modalità di fruizione dei media (che nella maggior parte dei casi avviene in solitudine in assenza di adulti) e la penetrazione di tablet e smartphone anche tra i più piccoli internauti. In tutti i Paesi europei Internet è parte integrante della vita dei minori che svolgono online numerose attività: fanno i compiti; giocano; guardano video su YouTube; accedono ai social networks, ormai prepotentemente radicati nelle loro abitudini quotidiane. Si riscontra che alcuni giovani hanno più profili su più siti contemporaneamente (Facebook, MSN Messenger, Skype, MySpace, Badoo, Twitter) e che, sebbene l’età minima per usufruire di tali servizi sia 13 anni, la quota di bambini tra i 9 e i 10 anni che vi accedono indebitamente è in aumento.

Dato sconfortante, relativo all’Italia, riguarda la scarsa socializzazione informatica e telematica dei giovani. Questa carenza viene ricondotta al modesto livello di alfabetizzazione digitale dell’intera nazione. Sorge, dunque, spontanea l’esigenza di maggior controllo e di una migliore gestione di Internet e delle situazioni potenzialmente problematiche, specialmente per i minori di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, più vulnerabili perché non supportati da un livello di competenza d’uso adeguato.

Nonostante siano stati fatti passi avanti anche nel settore normativo e regolamentare (è bene ricordare: la risoluzione sulla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento dei minori online proposta dal Parlamento europeo e approvata lo scorso marzo; il regolamento sulle misure tecniche, il c.d. parental control, per i servizi di video on demand dirette a impedire che i minori accedano a programmi gravemente nocivi e l’istituzione dell’Osservatorio permanente delle garanzie per i minori e dei diritti fondamentali della persona in Internet da parte dell’AGCOM) il dibattito è più vivo e aperto che mai. Un dialogo proficuo non sarà che un ulteriore apporto di consapevolezza e conoscenza
diffusa.

Video promo: https://m.youtube.com/watch?v=E4VFXEPP6zg&feature=youtu.be

Per seguire l’evento:
hashtag edizione 2015 #FDE2015
Twitter account organizzazioni
@AGCOMunica
@festivaldeuropa
@tiaformazione

Maggiori info:www.tiaformazione.org  NICE TO MEET EU!  www.festivaldeuropa.eu

 

Piera Feduzi

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Piera Feduzi
Nata a Roma, classe 1989. Formazione classica, poi una laurea triennale in Comunicazione pubblica e d'impresa presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza. Iscritta alla magistrale in Professioni dell'editoria e del giornalismo, prosegue il percorso di studi per approfondire quella che è da sempre la sua passione, scrivere. Attualmente internship in Tia Formazione (www.tiaformazione.org). Segue tematiche legate alle politiche europee e all'imprenditorialità.

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