Arrivano gli aiuti di Cina, Cuba, Russia e anche dagli altri Paesi Ue

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Mascherine, medici e infermieri subito dislocati nella regione più bisognosa, la Lombardia. La solidarietà internazionale determinante per superare l’emergenza

«Ci servono 90 milioni di mascherine al mese. È un numero straordinario, ma abbiamo attivato tutti i canali per rifornirci. Purtroppo si producono in posti lontani dal nostro e su questo materiale si combatte una guerra commerciale». Lo ha detto Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, al programma “Mezz’ora in più” su Rai 3. «Fino a 5 giorni fa» – ha ricordato Arcuri – «distribuivamo un milione di mascherine al giorno; ieri sono state il triplo e nella prossima settimana contiamo di incrementare maggiormente la dotazione. Noi siamo in guerra e io devo trovare le munizioni per combatterla. Le guerre si vincono con i propri eserciti e con i propri alleati. La Francia ci ha regalato un milione di mascherine, la Germania alcune decine di ventilatori. In queste ore dalla Russia arriveranno medici e altro materiale».

«Tra oggi e domani arriveranno oltre 10 milioni di mascherine in Italia. Da mercoledì invece inizieranno ad arrivare 100 milioni di mascherine dalla Cina, così come comunicato nei giorni scorsi. Partirà un primo lotto da sei milioni e poi venti milioni di mascherine ogni settimana. Questo dimostra che l’Italia non è sola e che coltivare amicizie con altri Stati è fondamentale» il commento su Facebook del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Materiale purtroppo bloccato alle dogane, ma che finalmente è stato sbloccato. E che fa seguito all’arrivo nei giorni scorsi dei primi specialisti cinesi, che hanno subito contribuito a portare la propria competenza ed esperienza all’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

Intanto il personale sanitario cubano, composto da medici e infermieri dell’isola caraibica, sono arrivati a Malpensa e da lì si sono spostati a Crema per aiutare gli operatori sanitari degli ospedali locali a gestire un ospedale da campo. Un aiuto di specialisti da parte del governo cubano apprezzato da tutto il mondo politico, dal vicepresidente (di Forza Italia) del Consiglio regionale del Lazio Cangemi al presidente della regione Lombardia Fontana (Lega), oltre ai rappresentanti governati di Pd e MoVimento 5 Stelle.

Arrivata anche la cavalleria russa. L’accordo col Cremlino per aiutare le zone italiane più colpite dal coronavirus ha permesso di far giungere nel Belpaese ben nove aerei (due già arrivati) da trasporto militare IL-76 pieni zeppi di uomini e mezzi. Velivoli e attrezzature segnati da un adesivo su cui campeggia un cuore e una scritta in tre lingue: “Dalla Russia con Amore“. L’aiuto russo è scattato dopo una telefonata, giunta su iniziativa russa, tra Vladimir Putin e il premier Giuseppe Conte, a cui è seguito il coordinamento tra i due ministeri della Difesa, nelle persone di Serghei Shoigu e Lorenzo Guerini. Ci saranno anche otto brigate mediche, in tutto circa 120 uomini, tra medici ed esperti virologi, specialisti di eccezione, famosi per «aver partecipato direttamente alla liquidazione dei focolai di peste suina africana, ulcera siberiana ed elaborato il vaccino contro la febbre Ebola».

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Oltre agli uomini, i mezzi: camion Kamaz per la disinfezione e, stando a fonti bene informate, ospedali modulari da campo, circa 100 ventilatori polmonari e 500mila mascherine mediche. In pratica quello che serve con più urgenza. Ogni due ore atterreranno anche i restanti aerei nell’aeroporto di Pratica di Mare.

 

Lena Huber

Foto e video © News18, Eurocomunicazione

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