Bce, banche europee: bene stress test sui tassi

0
415

Risultati positivi nella prova richiesta da Francoforte, anche se le borse sono state contrastate. Per la maggior parte dei 110 istituti di credito «il rischio è ben gestito»

È cominciata stamani una settimana importante per il sistema bancario europeo. Con gli attesi risultati positivi degli stress test consolidati per Paese, condotti dalla Banca centrale europea (Bce) su 110 istituti europei vigilati, la “prova” ha permesso di misurare il rischio legato ai tassi d’interesse degli istituti di credito comunitari, ma è stata anche priva di veri e propri parametri da rispettare e ha lasciato un velo di riserbo sulle indicazioni che l’Eurotower darà poi a ciascun istituto.

                          Antonio Patuelli

L’appuntamento non ha creato ulteriori problemi alle banche italiane dopo «il macigno» – come lo ha definito il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – piovuto questa settimana su di loro con la stesura dell’addendum messo in consultazione da Francoforte per inasprire ancora di più le norme destinate a gestire le sofferenze bancarie. Per cercare di sbloccare il dossier Unione bancaria, e di far avanzare l’ultimo pilastro (il terzo, dopo il Meccanismo di vigilanza unico “SSM” e il Meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie “SRM”, ndr), ovvero lo schema comune di assicurazione sui depositi (EDIS, dall’acronimo inglese European Deposit Insurance Scheme), la Commissione europea ha deciso invece di modificare la sua iniziale proposta del 2015, andando di conseguenza incontro alle esigenze di chi, come la Germania, non vuole una condivisione dei rischi prima della loro consistente riduzione.

Per questo Bruxelles, salvo sorprese dell’ultima ora, mercoledì prossimo annuncerà una revisione dell’EDIS che rinvia soltanto ad un secondo momento la messa in comune dei rischi. E soltanto dopo che una revisione della qualità degli attivi (AQR, dall’acronimo inglese Asset Quality Review) avrà certificato la riduzione, ad esempio, degli stock di crediti deteriorati. Il nuovo testo, che prenderebbe il posto di quello del 2015, hanno spiegato fonti dell’Unione europea all’Agenzia Ansa, arriva dopo le elezioni tedesche, con la speranza di sfruttare lo slancio del nuovo governo di Berlino. Anche perché la sua principale resistenza, cioé la mutualizzazione del rischio, sarebbe in questo modo affrontata e superata.

       Salvatore Rossi

L’EDIS è una forma di “condivisione” di risorse, quelle degli attuali fondi nazionali di tutela dei depositi, che progressivamente finiranno in un unico salvadanaio entro il 2024 pronto a intervenire quando una banca fallisce e occorra rimborsare i depositi sotto i 100mila euro. Il fondo sarà neutrale per gli istituti, perché si riempirà usando una parte del contributo versato nei fondi nazionali di tutela dei depositi, aggiustato al “rischio” di ogni banca. Ovvero: le banche con più rischi verseranno di più. Il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, ha annunciato che Via Nazionale farà «dialetticamente la sua parte» per far correggere il tiro alla Bce in quanto «c’è tempo e spazio anche per banchieri, privati e cittadini di tutta Europa, di valutare ed eventualmente criticare queste nuove norme».

Del resto la Bce ha già colpito duro sugli Npl, con ripercussioni in Borsa soprattutto per le banche italiane, mentre quelle spagnole erano alle prese con gli effetti del referendum in Catalogna. L’ondata di vendite che è scattata nelle ultime 5 sedute in Piazza Affari prima della riapertura odierna (ma l’andamento è rimasto in linea pure oggi) ha colpito soprattutto Banco Bpm (-8,57%), Bper (-6,71%), e Ubi (-5,93%). Meno coinvolte Unicredit (-3,82%) e Intesa (-2%). In controtendenza Mediobanca (+0,77%), che, secondo gli analisti di Equita, «beneficerà delle nuove linee guida della Bce sulle esposizioni non performing», avendo già una copertura del 95% degli Npl. Minori invece le difficoltà previste con l’arrivo del pacchetto di Basilea 4. In questo caso le banche italiane e quelle spagnole sembrano essere più avvantaggiate delle altre in quanto, secondo gli analisti di Bloomberg, hanno già anticipato in parte la revisione del calcolo dell’incidenza delle “Attività Ponderate per il Rischio” (Raw) nei loro portafogli.

 

Angie Hughes

Foto © Express, PinkItalia, Euromoney

Articolo precedente“Itinerari culturali europei” simbolo dell’interscambio fra i popoli
Articolo successivoCon il 76,9% l’Italia è prima in Europa per il riciclo dei rifiuti
Angie Hughes
Scrivere in italiano per me è una prova e una conquista, dopo aver studiato tanti anni la lingua di Dante. Proverò ad ammorbidire il punto di vista della City nei confronti dell'Europa e delle Istituzioni comunitarie, magari proprio sugli argomenti più prossimi al mio mondo, quello delle banche.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui