Bilancio di genere per le pubbliche amministrazioni, il progetto GERPA

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Presentati nella sala monumentale della presidenza del Consiglio dei Ministri i modelli operativi per un’equa partecipazione di donne e uomini

L’indispensabilità di elaborare nuovi strumenti e modelli operativi, per la diffusione del bilancio di genere all’interno di regioni, appartenenti all’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Questo è il fine del progetto GERPA presentato nella sala monumentale della presidenza del Consiglio dei Ministri nel pomeriggio di mercoledì 28 ottobre.

L’evento, introdotto dalla Consigliera della Presidenza del Consiglio dei Ministri Giovanna Martelli, ha preso l’avvio con le parole della professoressa Cristiana Fioravanti che ha illustrato la struttura e le finalità del progetto. Quest’ultimo è un processo circolare di programmazione e controllo dove è utile soffermarsi sull’analisi del contesto, degli organi di parità, sui piani di azioni positive e quelle rivolte al personale interno. Gli approfondimenti alle componenti del progetto vengono effettuate dalla professoressa Emidia Vagnoni di economia aziendale dall’Università degli studi di Ferrara. In particolare, vengono esaminati gli indicatori per il monitoraggio della situazione di genere, suddivisi in una prospettiva interna rivolta alle università e società controllate (indicatori della proporzione dei laureati in corso, personale in servizio, richiedenti dei fondi di ricerca) e quella esterna che dà valore alla regione.GERPA1 La stessa ripartizione viene applicata agli organi di governo, riferito alla composizione del Consiglio regionale e comunale, che vede l’appartenenza alla categoria esterna delle caratteristiche sociodemografiche, tasso di povertà e alla categoria interna dei bisogni dei cittadini in materia di salute, disagio e povertà. Il dibattito viene condotto in modo più mirato dalla dottoressa Monica Andriolo che raffigura attraverso un grafico la normativa sul bilancio di genere alle regioni delle province autonome, includendo anche quelle che pur non avendo il bilancio di genere sono attente ugualmente a tale tematica. Poi evidenzia la finalità del bilancio attento alle risorse umane in quanto fruitrici delle risorse economiche, il miglioramento della governance e la politica delle pari opportunità. L’intervento successivo è quello di Valeria Vaccaro direttore del personale, Ministero dell’Economia e delle Finanze la quale focalizza l’attenzione sulla capacità del bilancio di diffondere una cultura di genere finalizzata al contributo di azioni di gender mainstreaming. Dopodiché sintetizza le politiche di gender equality indirizzate alla piena partecipazione dei processi lavorativi, tenendo conto di vari aspetti quali l’accrescimento del senso di appartenenza dei dipendenti dell’Amministrazione, incentivazione di condotte ritenute meritorie, insieme alle iniziative a favore del personale MINI, MIDI, MEF (asilo nido, contributi scolastici, di trasporto).GERPA2 Da tale quadro emerge l’utilità di presentare gli approcci di ricostruzione degli impatti (analisi di genere, valutazione partecipativa, differenze culturali) chiarite dalla professoressa Mita Marra del dipartimento di Scienze politiche, sociali e della comunicazione dell’università di Salerno. La professoressa, relativamente all’argomento, ha affermato: «Credo sia un passo avanti parlare di bilancio di genere imparando a conciliare esigenze diverse di cura della famiglia e amministrazioni statali. I processi di solidarietà possono affermarsi in diversi ambiti. Focalizzare la nostra lente sul processo di conciliazione è un processo di ricerca». Successivi sono stati i brevi i interventi di Caterina Balotta, Valetia Vaccaro, Lucia Picone mentre la parte finale è stata affidata al consigliere Monica Parrella che ha dichiarato: «Si tratta di un progetto che può avere importanza per iniziare a tracciare una strada. Sul tema generale del perché ci si occupi di tali temi è giusto un riferimento a una valutazione di impatto che manca. Occorre capire a cosa il prodotto è servito». Dunque, ci troviamo di fronte a uno strumento versatile di occupazioni e cognizioni, indirizzato alla programmazione, valutazione delle pubbliche amministrazioni, modelli operativi di specifiche regioni, comuni e un’equa partecipazione di donne e uomini a tutti i livelli degli organi della governance. Efficienza, equità ed efficacia. Le qualità del progetto GERPA.

 

Benedicta Felice

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