Brexit: gli ebrei fuggiti a Londra rivogliono la cittadinanza tedesca

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Durante la Seconda Guerra Mondiale raggiunsero il Regno Unito, oggi preoccupati dai risultati del referendum richiedono documenti Germania. E perfino Farage…

La stampa anglosassone ha dato grande rilievo al fenomeno “di ritorno” da parte delle famiglie di origine ebraica costrette a fuggire dalla Germania nazista prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. I diritti degli ebrei riparati all’estero, nel periodo 1933-1945, come ha riportato nei giorni scorsi l’agenzia Ansa, sono peraltro garantiti dalla carta costituzionale tedesca, attraverso la Legge fondamentale (Grundgesetz): all’articolo 116 si stabilisce che ogni ebreo, e tutti i suoi discendenti, che si è visto revocare la cittadinanza possa riottenerla automaticamente.

imagesIn passato le richieste non sono state molte. Come ha spiegato al Daily Telegraph Michael Newman, a capo dell’Association of Jewish Refugees (Ajr), «non è facile perché per molti resta un ”dilemma profondamente difficile” fare richiesta». Fino allo scorso referendum, che ha visto prevalere i “leavedall’Unione europea. Incredibile ma vero, proprio la Brexit e il timore di perdere una connessione col resto d’Europa ha fatto rompere gli indugi a molti e superare quella diffidenza nei confronti della Germania ancora presente, nonostante i decenni trascorsi.

Certo, il ricordo della Shoah, dei treni piombati e dei campi di sterminio, a cui solo alcune famiglie ebraiche sono sfuggite, spesso dopo lunghe peripezie e lasciando tutto quello che avevano – si calcola che circa 70.000 rifugiati giunsero nel Regno Unito per sfuggire agli orrori del nazismo – era un terribile deterrente per tante di loro. Si calcola che ne siano rimaste in vita, oggi, qui circa cinquemila, insieme alle decine di migliaia tra figli e nipoti.

3304Ora, dunque, gli ebrei rifugiati in Gran Bretagna, vogliono fare il percorso opposto, evitando di subire le conseguenze negative della Brexit. Pare che a centinaia stiano facendo pervenire domande e moduli all’ambasciata tedesca a Londra, per chiedere che sia riconosciuta la cittadinanza nel Paese che li aveva cacciati durante le persecuzioni iniziate dopo la salita al potere di Adolf Hitler e concluse con la fine della Seconda Guerra mondiale.

Sempre secondo il Telegraph, sono già state più di 400 le persone che si sono rivolte alla sede diplomatica nella capitale britannica e 100 già hanno avviato le procedure per avere il doppio passaporto, che permetterebbe loro di restare cittadini dell’Unione europea una volta che sarà concluso l’iter di uscita del Regno Unito dall’Ue. In passato le richieste di questo tipo erano al massimo 20 in un intero anno.

2AF67BEC00000578-0-image-a-27_1443975038142Ma a rendere ancora più incredibile la situazione, secondo un altro autorevole quotidiano londinese, il Guardian online, a presentarsi nei giorni scorsi nella rappresentanza tedesca per ottenere un passaporto “europeo” ci sarebbe stato perfino l’ex leader degli euroscettici (tuttora stipendiato a Bruxelles) Nigel Farage. Già nei giorni scorsi i social media avevano riportato la voce della presenza del capo dell’Ukip (fino a poche ore successive al risultato delle elezioni) che sarebbe stato visto nella rappresentanza diplomatica della Germania a Londra. ”Vuole chiedere la cittadinanza tedesca”, è stato scritto in diversi post, con una chiara ironia sul fatto che Farage nella sua campagna per il divorzio britannico dall’Ue aveva più volte additato il governo di Berlino come causa dei mali europei, pur avendo una moglie tedesca.

 

Klivia Böhm

Foto © Telegraph.co.uk, Gettyimages.com, Theguardian.com, Dailymail.co.uk

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