Brexit, la Banca d’Inghilterra si prepara allo scenario peggiore

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La Banca Centrale predispone una task force sui possibili contraccolpi di un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea

La possibilità che Londra esca dall’Ue non viene scartata a priori dalla Banca d’Inghilterra, che sembra anzi abbia già allestito un gruppo d’azione top-secret per valutare i contraccolpi finanziari del Brexit, ipotesi che potrebbe realizzarsi concretamente in caso di vittoria dei “Si” al referendum che il premier David Cameron, fresco di trionfo elettorale, ha promesso di indire entro il 2017.

La notizia è stata diffusa venerdì dal Guardian, secondo il quale il piano segreto sarebbe venuto alla luce a causa di un’e-mail del Capo ufficio stampa della Banca Centrale britannica, erroneamente inviata ad un giornale. Se l’errore sia stato voluto non è chiaro: ovviamente la Bank of England, attraverso una successiva nota pubblicata sul suo sito web, parla di «sfortunate circostanze che hanno reso pubblica la notizia», giustificando l’esistenza della task force come «uno dei compiti della Banca valutare questioni economiche e finanziarie che le competono».

Junker e CameronLa scorsa settimana il Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney aveva dichiarato che sarebbe opportuno indire il referendum sulla adesione della Gran Bretagna all’Unione europea prima del 2017, dal momento che l’ipotesi di un Brexit crea incertezza per le aziende britanniche e ciò potrebbe avere conseguenze negative sull’economia. Riferimento non velato all’annuncio della Deutsche Bank, che ha informato Londra di aver pronto anch’essa un piano d’emergenza da far scattare in caso di uscita del Regno Unito dall’Ue: la banca tedesca infatti avrebbe già avviato le procedure preliminari per trasferire fuori dalla City una parte delle sue attività.

Alessandro Ronga

Foto © Wikicommons / European Community 2014

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Alessandro Ronga
Giornalista e blogger, si occupa di Russia e dei Paesi dell'ex Urss. Scrive per il quotidiano "L'Opinione" e per la rivista online di geopolitica "Affari Internazionali". Ha collaborato per il settimanale "Il Punto". Nel 2007 ha pubblicato un saggio storico sull’Unione Sovietica del dopo-Stalin.

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