Il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano

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La manifestazione, giunta alla quarantunesima edizione, si propone come modello di dialogo e integrazione. Tema scelto quest’anno: natura e tecnologia

«La musica contro ogni forma di oppressione», così Sonia Mazzini, presidentessa della Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, sintetizza la filosofia che guida questa manifestazione, giunta alla sua quarantunesima edizione. Un festival guidato dalle idee di integrazione, dialogo e fratellanza, valori sui quali oggi più che mai occorre insistere. Il Cantiere lo fa da lungo tempo, secondo la formula ideata da Hans Werner Henze, suo indimenticabile fondatore. Musicisti provenienti da tutto il mondo lavorano accanto alle maestranze locali, guidati esclusivamente dalla passione per la musica. Nessun compenso economico li attrae, solo la sete di cultura, l’idea utopica di incidere in qualche maniera sulla realtà contemporanea.

Manifesto-41°-CIDA-2016_ORIGINALE Max Frezzato.jpgIn questo contesto si inserisce il tema scelto per questa edizione: natura e tecnologia. Secondo il direttore artistico e musicale Roland Böer è necessario interrogarci riguardo i rischi non più evitabili di un mondo in frenetica evoluzione. Chi siamo? Dove ci troviamo? Come siamo cambiati? Cosa possiamo fare per riappropriarci della nostra perduta umanità? Questi i quesiti ineludibili per l’uomo contemporaneo, sempre più schiavo della dittatura imposta dalla macchina. Non è questione di pessimismo. Semplicemente si vuole prendere atto di una situazione, cercando di proporre alcune soluzioni praticabili. L’arte diviene dunque un momento di riflessione necessario e,si auspica, fecondo.

In quest’ottica si inserisce ad esempio l’interessante mostra di Gianni Fanello, scultore la cui opera si fonda sul riciclo dei materiali. Da quanto viene scartato, a volte in maniera troppo frettolosa, l’artista modella nuove forme, simboli di rigenerazione. Non a caso il titolo dell’esposizione è “Reincarnazioni”, a suggerire un’idea nuova di evento estetico. Le opere verranno dislocate nel centro di Montepulciano, per creare un’interazione fra i passanti, gli edifici storici e la modernità.

Veniamo ora al dato prettamente musicale. Tre gli appuntamenti operistici di rilievo. Si apre il 15 luglio (replica il giorno seguente) con la prima assoluta di Icarus, di David Blake e Keith Warner, un lavoro complesso del quale poco è stato anticipato in sede di presentazione. Il mito offre solo lo spunto per una vicenda che tocca numerose tematiche della contemporaneità, dal terrorismo all’informazione, incentrata sul dissidio inconciliabile fra realtà e apparenza.

Secondo titolo in programma Dido and Aeneas di Purcell, che verrà allestito il 22 luglio nel tempio di San Biagio. Lo spettacolo pensato dal regista Michael Kerstan vuole sfruttare le architetture dello spazio ecclesiale, piuttosto che imporre scenografie invasive. Parte musicale affidata al Modus Ensemble Roma diretto da Mauro Marchetti.

Roland Boeer_direttore artistico_musicale.jpgTerzo appuntamento con Pollicino (29-30-31 luglio), l’opera per bambini che Henze creò nel lontano 1980 appositamente per questo festival. «Pollicino appartiene a Montepulciano», afferma la regista Marina Bianchi, «per questo ho pensato a uno spettacolo che appaia come un happening collettivo, costruito con materiali semplici e privo di eccessive sovrastrutture», il che coincide con la concezione artigianale di Henze. «L’opera drammatizza il rapporto figli genitori», prosegue la Bianchi. L’assenza di cibo, sulla quale si basa la fiaba, assume un valore simbolico. E’ il materializzarsi dell’incomunicabilità fra due mondi. Alla fine vincono i bambini, la loro libertà opposta al cinismo degli adulti.

Quarantaquattro gli appuntamenti in programma dal 15 al 31 luglio, dislocati in tutto il territorio, fra Montepulciano, Cetona, Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda. Nell’ambito di un programma molto ricco, impossibile da sintetizzare in questa sede, spiccano l’esecuzione del Requiem di Cherubini (27 luglio), autore molto stimato da Beethoven, il galà di danza del 23 luglio nel quale spicca il balletto di Henze L’usignolo dell’imperatore, quasi un concerto per flauto solista caratterizzato da una scrittura di grande virtuosismo.

Segnaliamo inoltre la riscoperta di un compositore locale, Venceslao Fumi, del quale verrà eseguito il bozzetto orientale All’ombra dei palmizi. Il concerto conclusivo del 31 luglio affiancherà infine la Pastorale di Beethoven ad alcuni brano novecenteschi; Pacific 231 di Honegger, il poema sinfonico Al Piemonte di Carlo Alberto Pizzini e Short ride in a fast machine di John Adams.

Il festival è sostenuto dal Comune di Montepulciano oltre che dal Consorzio del vino nobile, che quest’anno festeggia i cinquanta anni dal riconoscimento della denominazione.

Riccardo Cenci

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Riccardo Cenci
Riccardo Cenci. Laureato in Lingue e letterature straniere moderne ed in Lettere presso l’Università La Sapienza. Giornalista pubblicista, ha iniziato come critico nel campo della musica classica, per estendere in seguito la propria attività all’intero ambito culturale. Ha collaborato con numerosi quotidiani, periodici, radio e siti web. All’intensa attività giornalistica ha affiancato quella di docente e di scrittore. Ha pubblicato vari libri (raccolte di racconti e romanzi). Attualmente lavora come Dirigente presso l’Enpam.

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