Casaleggio e la cittadinanza digitale: sì a certificazione esterna

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Il presidente dell’Associazione Rousseau ha relazionato durante un convegno al Parlamento europeo. Presente anche l’Associazione Europea dei Giovani

«Tre problemi da risolvere e che sono alla base della cittadinanza digitale: l’informazione, la possibilità di accesso alla rete in modo libero e gratuito e l’identità digitale». Si esprime così Davide Casaleggio, presidente dell’Associazione Rousseau, nel corso di un incontro sulla cittadinanza digitale tenuto a Bruxelles, presso la sede del Parlamento europeo. Una tematica venuta fuori nelle scorse settimane a seguito delle polemiche in merito alla certificazione dei voti sulla piattaforma.

          Davide Casaleggio dopo l’incontro

A tal proposito, Casaleggio rassicura: «Il sistema di voto è cambiato radicalmente negli ultimi tempi – afferma – permettendo oggi la partecipazione di tutti gli iscritti, senza dover necessariamente registrare i singoli voti. Il nostro punto d’arrivo è però il voto su blockchain, che abbiamo già iniziato a utilizzare perché tutti possano criticarlo e migliorarlo. È un processo in fase di evoluzione – chiude Casaleggio -, ma da una parte verrà garantito il completo anonimato del votante, dall’altra la certificazione distribuita e aperta a tutti coloro che vorranno verificare».

All’incontro era presente anche l’Associazione Europea dei Giovani (AEG), guidata dal presidente Francesco Tabacchino. Una trasferta di tre giorni in terra belga per andare alla scoperta dell’Eurocamera di Bruxelles e capirne il funzionamento, oltre che per assistere da vicino proprio alla relazione di Casaleggio sulle dinamiche della Piattaforma Rousseau.

Ancora una volta gli iscritti dell’AEG hanno potuto cogliere un’importante occasione formativa offerta dall’organizzazione. Con loro, erano presenti Imane Jalmous, in rappresentanza della società cooperativa Diaconia, ente gestore della Diocesi di Frosinone – Veroli – Ferentino, e Natasha Grom, presidente VP culture FIVA. Ad accoglierli il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo. Assieme a lui i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare l’Europarlamento. Una volta lasciato il quartier generale dell’Ue, i membri dell’Associazione hanno potuto prendere meglio contatto con la capitale belga e dell’Europa comunitaria.

     Il gruppo dell’Aeg con una foto della sede del PE a Strasburgo

Un primo approccio, questo, che ha suscitato evidente entusiasmo nei ragazzi, molti dei quali studenti di discipline giuridiche e quindi sensibili in particolare allo studio della storia dell’integrazione eurounitaria. Gli obiettivi dell’associazione mirano infatti a creare “infrastrutture immateriali” in grado di agevolare i membri  nel loro percorso di crescita, anche fuori dall’ambiente accademico. «Sono felice dell’esperienza intrapresa in compagnia degli iscritti dell’Aeg» – commenta Tabacchino – «ringrazio il vicepresidente Castaldo per l’invito. La grande accoglienza che l’associazione sta registrando presso le diverse istituzioni con cui collabora ci rende orgogliosi, ma allo stesso tempo è una molla che ci motiva a fare sempre di più».

 

Domenico Bonaventura

Foto © AEG

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Domenico Bonaventura
Domenico Bonaventura (Avellino, 1984), giornalista, comunicatore e saggista, vive e lavora tra Lacedonia, in Alta Irpinia, dov'è cresciuto, e Roma. Laurea Magistrale in Scienze Politiche – indirizzo Comunicazione politica, economica e istituzionale – presso la LUISS "Guido Carli" di Roma. Giornalista con una passione rovente per il calcio, la politica e le parole, gestisce diversi uffici stampa, collabora dal 2010 con Il Mattino e dal 2016 con Restoalsud.it. Si occupa di comunicazione istituzionale e d'impresa. Mediamente attratto dalle reti sociali, le utilizza soprattutto per ottimizzare il lavoro. È autore di "Parole e crisi politica" (Ilmiolibro.it, 2013), saggio che analizza il mutamento del lessico politico al tempo della crisi, finalista de "Il mio esordio", concorso letterario nazionale organizzato da Ilmiolibro.it.

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