Caso Orlandi: le tombe sono vuote. Il mistero si infittisce

0
1427

Nuovo colpo di scena nel piccolo e unico cimitero all’interno della Città del Vaticano. «Non sono stati rinvenuti resti umani» nei sarcofagi delle principesse indicati

Si sono concluse alle 11,15 di giovedì 11 luglio, le operazioni al Campo Santo dei Teutonici e dei Fiamminghi , all’interno del Vaticano per ritrovare le spoglie di Emanuela Orlandi, che una missiva recapitata l’estate scorsa alla famiglia indicava come sepoltura dei resti della ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. L’accurata ispezione, riferisce un comunicato del direttore “ad interim” Alessandro Gisotti, ha dato esito negativo.

Nella tomba della principessa Sophie von Hohenlohe non sono stati trovati resti umani ma ha riportato alla luce «un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70 completamente vuoto». «Successivamente» – prosegue il comunicato – «si sono svolte le operazioni della seconda tomba sarcofago, quella della principessa Carlotta Federica di Meclemburgo. Al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due principesse sono stati informati dell’esito delle ricerche». Che fino hanno fatto i resti delle due principesse? Il mistero si infittisce.

In proposito c’è da dire che sono state aperte due tombe nel cimitero teutonico in quanto ambedue, peraltro attigue, hanno scolpito un angelo. In maniera intelligente il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, per non avere dubbi, ha dato disposizione di aprirle entrambe. Per la famiglia Orlandi, oltre l’avvocato Laura Sgrò, erano presenti il fratello di Emanuela, Pietro, il Promotore di Giustizia Milano con il suo aggiunto Alessandro Diddi e il Comandante della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani.

L’avvocato Laura Sgrò ha manifestato ai giornalisti la sua delusione: «si trattava di una pista credibile, visto che da anni qualcuno sembra si recasse a portare fiori e candele su quella tomba». Nell’opinione pubblica rimane la sensazione, anzi la certezza che il responsabile della scomparsa di Emanuela, si celi all’interno del Vaticano. Tra i tanti che hanno atteso sin dalle prime ore dell’alba fuori del cancello del Petriano, uno degli ingressi vicino il colonnato di San Pietro, alcuni inalberavano cartelli come “Giustizia per Emanuela”. C’era anche un appello al Santo Padre: «Hai detto che è in cielo, ma il suo corpo dov’è?». Giorgio Portera, perito di parte della famiglia, racconta ai giornalisti di essere sceso nella stanza sottostante la tomba e rivela: «si tratta di un ambiente abbastanza recente di certo incompatibile con una sepoltura dell’Ottocento. Mi sembra strano che non esista qualche documento che dica se c’era un corpo all’interno o si trattava di una sepoltura in ricordo della principessa».

Carlotta Federica di Meclemburgo

Il portavoce Vaticano ha poi dichiarato che sono in corso verifiche strutturali per accertare interventi nell’Area del Campo Teutonico, che sarebbero avvenuti alla fine dell’Ottocento e più di recente negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Dal punto di vista storico, delle due principesse, si sa poco di Sophie von Hohenlohe mentre Carlotta Federica di Meclemburgo sposò il 21 giugno 1806 il principe Cristiano VIII di Danimarca da questa unione nacque un figlio Federico VII. La coppia risiedette principalmente a Amalienborg ma la vita matrimoniale si incrinò per la frivolezza e la capricciosità di Carlotta, che ebbe una relazione con il musicista Jean Baptiste Edouard Du Puy, per cui il 31 marzo 1810 Cristiano ottenne il divorzio e proibì all’ex moglie di vedere il figlio. Nel 1829 Carlotta si trasferì dalla Danimarca a Karlsbad e l’anno dopo si stabilì a Roma ove si convertì alla fede cattolica. Il 13 luglio del 1840 venne seppellita nel Campo Santo dei Teutonici e dei Fiamminghi. Una storia travagliata quella di Carlotta, come quella toccata in sorte alla famiglia Orlandi. Anche in questo caso i discendenti non potranno posare sulla tomba dei fiori, visto che il corpo della principessa è scomparso.

 

Giancarlo Cocco

Foto © Ostsee Zeitung, Vatican News, Vatican Media, Wikipedia

Articolo precedenteUnione europea d’accordo con Amazon e strutture affini
Articolo successivoFiumicino è il miglior aeroporto d’Europa per il secondo anno
Giancarlo Cocco
Laureato in Scienze Sociali ad indirizzo psicologico opera da oltre trenta anni come operatore della comunicazione. Ha iniziato la sua attività giornalistica presso l’area Comunicazione di Telecom Italia monitorando i summit europei, vanta collaborazioni con articoli sul mensile di Esperienza organo dell’associazione Seniores d’Azienda, è inserito nella redazione di News Continuare insieme dei Seniores di Telecom Italia ed è titolare della rubrica “Europa”, collabora con il mensile 50ePiù ed è accreditato per conto di questa rivista presso la Sala stampa Vaticana, l’ufficio stampa del Parlamento europeo e l’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. Dal 2010 è corrispondente da Roma del quotidiano on-line delle Marche Picusonline.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui