Nei primi mesi dell’anno i dati relativi al settore turistico registrano un trend in crescita: più 10% negli arrivi e 13% nei pernottamenti
A due anni dall’entrata nell’Unione Europea (1° luglio 2013), la Croazia registra risultati positivi. «La Croazia è qualcosa di nuovo. È un Paese che ha soltanto 25 anni, ma questi ultimi due anni dall’entrata nella Ue hanno portato risultati positivi» dichiara a Eurocomunicazione Branko Curic, Direttore Ente Nazionale Croato per il Turismo.
Il turismo è il volano dell’economia croata, incide per il 17% sul Pil nazionale e proprio sul settore turismo, concentrato sopratutto lungo la costa adriatica e sulle isole, si appuntano gli sforzi del Governo per incrementare il numero di turisti che ogni anno visitano la Croazia. Che nei primi 5 mesi di quest’anno ha fatto registrare un increment0 del 10% negli arrivi e 13% nei pernottamenti. Nel 2014 gli arrivi sono stati 13,6 milioni, mentre i pernottamenti sono stati 74,5 milioni, generando un fatturato di 7,4 miliardi di euro. Un trend di crescita che spinge il Governo a investire nel turismo.
A febbraio 2013 il Governo croato ha varato la “Strategia di Sviluppo del Turismo della Repubblica di Croazia fino all’anno 2020”, i cui obiettivi sono il miglioramento della configurazione e della qualità delle strutture ricettive; nuovi posti di lavoro con aumento dell’occupazione; investimenti per 7 miliardi di euro nell’arco di sette anni; aumento degli introiti dal turismo per arrivare a 14,3 miliardi di euro (dagli attuali poco più di sette miliardi). Nel 2014 la Croazia ha registrato 1 milione di arrivi con 4,7 milioni di pernottamenti dal mercato Italia, che occupa il quarto posto, dopo tedeschi, sloveni, austriaci.
«Siamo molto vicini all’Italia anche culturalmente e stiamo facendo investimenti per portare sempre più turisti in Croazia – prosegue Curic – Sono ottimista e ritengo che in poco tempo riusciremo a superare il milione di arrivi registrato l’anno passato. Abbiamo fatto una ricerca sul mercato italiano ed è emerso che gli italiani non hanno ancora chiara l’identità della Croazia. Stiamo creando un nuovo brand che inizierà a settembre». Quali gli obiettivi? «Uno degli obiettivi principali è la destagionalizzazione, perché la Croazia offre turismo tutto l’anno e per questo abbiamo creato “Croazia 365”. È un serio progetto di sviluppo con investimenti soprattutto nella filiera alberghiera: oggi sono più numerosi gli alberghi a 4 stelle che a 3 con una offerta qualitativa più alta». ha concluso Branko Curic.
Tra le numerose manifestazioni presentate e in programma a Roma, città strategica per road show regionali, la Croazia ha presentato la Dalmazia e con essa tre città: Spalato, Zara, Sebenico. Positivi anche i risultati per la Dalmazia sia per gli arrivi, che sono stati 6 milioni; mentre i pernottamenti hanno superato i 35 milioni.
Spalato, propaggine moderna della romana Salona, ha avuto un evo romano e veneziano. Per secoli Spalato ha subito il fascino di Roma, ne ha respirato la cultura, quello che lo spalatino giornalista e scrittore Enzo Bettiza chiama il “complesso di Diocleziano”, imperatore romano che a Spalato ha lasciato la residenza fatta costruire al termine della sua vita. Diocleziano, ricordato come il persecutore dei cristiani, soltanto nel XVIII secolo, il secolo dell’Illuminismo, è stato riconosciuto come un grande imperatore, le cui riforme continuate da Costantino consentirono all’Impero Romano d’Occidente di sopravvivere ancora per due secoli. La più famosa costruzione di Diocleziano è la reggia fatta edificare ad Aspalathos, a pochi chilometri dalla più conosciuta Salona. Il palazzo dell’Imperatore è inserito nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale dell’Unesco.
Poi la città cresciuta e crocevia di culture diverse è passata sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797, i cui risvolti culturali ed architettonici sono ben visibili ancora oggi. «Il fascino di Spalato consiste proprio nello spirito eccentrico, cinico e fiabesco con cui è riuscita a contrastare la storia che ha murate in se stesse le altre città della Dalmazia. La sua straordinaria vitalità ha qualcosa, come la sua struttura a strati, di calcareo, di madreporico, di perpetuo» (Enzo Bettiza).
Zara (Zadar in croato) è una città moderna con alle spalle tremila anni di storia da esibire come biglietto da visita. Resti di fortificazioni e di monumenti sacri, ma anche del Parco Nazionale della Paklenica, canyon di struggente bellezza; di Telascica, parco naturale con una insenatura più grande dell’Adriatico.
E Sebenico? È tutta da scoprire e da visitare unitamente ai 240 isolotti che ti proiettano in una dimensione che George Bernard Shaw ha definito quasi divina. Con il Parco Nazionale delle Kornati a fare da vetrina e da anteprima di un mare cristallino non facile da trovare.
Enzo Di Giacomo
Foto © Enzo Di Giacomo