Rapporto 2018 Symbola-Unioncamere: il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone, che rappresentano il 6,1% del totale del Belpaese
Cresce il ruolo della cultura nell’economia italiana, è quanto emerge dal Rapporto 2018 “Io sono cultura– l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche, presentato a Roma presso il Ministero dei Beni e le Attività culturali e del Turismo dal presidente di Symbola Ermete Realacci, dal presidente di Uniocamere Ivan Lo Bello, dal segretario generale di Uniocamere Giuseppe Tripoli, e col coordinamento del segretario generale di Symbola Fabio Renzi. Presente il neo-ministro Alberto Bonisoli originario di Mantova, esperto di design e di Education Management, consulente nel passato di istituzioni pubbliche sia nazionali che europee, insegnante di Innovation Management alla Bocconi, con la passione, come da lui stesso dichiarato di «insegnare l’arte, la moda e il design».
Per quanto riguarda i contenuti della ricerca, risulta che il sistema culturale e creativo italiano produce oltre 92 miliardi di euro di valore aggiunto e ha un effetto moltiplicatore sul resto dell’economia pari a 1,8. Per ogni euro prodotto se ne attivano 1,8 in altri settori, quindi i 92 miliardi e più ne “stimolano” altri 163 per arrivare a 255,5 miliardi complessivamente generati dall’intera filiera culturale. Il 16,6% del valore aggiunto nazionale con il turismo quale principale beneficiario di questo effetto volano. Infatti più di un terzo della spesa turistica nazionale pari al 38,1% è attivata proprio dalla cultura e dalla creatività.
Nell’anno dedicato dalla Commissione europea al Patrimonio culturale, è dovere morale l’obbligo di restaurare e mettere in sicurezza l’enorme patrimonio culturale nelle aree colpite dal terremoto del Centro Italia. È questa l’occasione per creare un distretto in cui valorizzare le tecnologie, nuovi materiali e competenze, grazie anche all’impiego per 10 anni dell’intera quota dell’otto per mille destinato allo Stato per i beni culturali dell’area del cratere. In proposito l’Unione europea ha destinato notevoli risorse aggiuntive per la conservazione e promozione del patrimonio culturale. Sono occupati nella cultura ben 1.520.000 persone e crescono più che nel resto dell’economia italiana (più 1,6% rispetto al più1,1%).
Sono la Lombardia e il Lazio le regioni che producono più ricchezza con la cultura. Al primo posto per occupati è Milano seguita da Arezzo, Roma, Torino, Firenze, Trieste, Monza-Brianza, Bologna, Modena e Aosta.Le industrie culturali producono da sole 33.6 miliardi di euro di valore aggiunto e danno lavoro a 488 mila persone, mentre le industrie creative producono 13,4 miliardi di valore aggiunto e impiegano 261 mila addetti. Il sottosettore del design produce 8,6 miliardi di valore aggiunto mentre quello della comunicazione raggiunge 4.8 miliardi di euro. Nel suo complesso il Sistema Produttivo Culturale e Creativo ha prodotto un valore aggiunto e una significativa occupazione superiore rispetto l’anno precedente. Il presidente di Symbola Realacci, commentando il rapporto ha precisato: «bellezza, cultura e creatività fanno aumentare ricchezza occupazione e il soft-power dell’Italia», mentre il ministro Bonisoli ha dichiarato: «crescita, benessere e cultura devono essere ricomprese in un unico paradigma di sviluppo che possiamo offrire come modello nel mondo».
Giancarlo Cocco
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