Eccesso di zuccheri negli alimenti per bambini: il Pe dice No

0
369

Respinto il provvedimento che permetteva di mettere in commercio alimenti destinati ai più piccoli con quantità di tre volte superiori ai limiti raccomandati dall’OMS


La maggioranza del Parlamento europeo si è espressa con voto contrario relativamente al provvedimento della Commissione che permetteva di mettere in commercio alimenti per bambini con quantità di zucchero fino a tre volte superiori a quanto raccomandato dall’OMS.

Il voto ha diviso l’aula: 393 parlamentari si sono espressi a favore, 305 contrari mentre gli astenuti sono stati 12. Una spaccatura che fa riflettere sul ruolo che le lobby ricoprono in una questione di questo tipo, attorno alla quale, è evidente, ruotano molteplici interessi.

Keith Taylor
Keith Taylor

Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità indicano il limite di assunzione di zuccheri a meno del 10% dell’apporto calorico totale. Il provvedimento della Commissione prevedeva invece che questo consumo potesse aumentare fino a ricoprire il 30% del consumo di energia.

«L’introduzione – ha commentato il relatore Keith Taylor – di tali livelli elevati di zucchero negli alimenti, e specialmente in così tenera età, avrebbe contribuito all’incremento dell’obesità infantile e potrebbe influenzare le preferenze di alimentari dei bambini. In particolare per i neonati e i bambini piccoli – ha sottolineato –  i livelli di zucchero aggiunto dovrebbero essere ridotti al minimo».

Del resto è noto come non soltanto l’Oms, ma anche i principali comitati scientifici europei raccomandino di ridurre l’apporto di zucchero nei bambini e nei lattanti per salvaguardarli dal rischio di obesità o dall’insorgere di malattie quali il diabete.

Questo anche in vista del fatto che, come hanno evidenziato gli eurodeputati nell’obiezione al provvedimento «a tutt’oggi, la cattiva alimentazione rappresenta in assoluto la causa principale di malattia e morte a livello mondiale, ancor più del fumo, dell’alcool e dell’inattività fisica considerati insieme».

Valentina Ferraro
Foto © European Union and Creative Commons

Articolo precedenteIl Commissario Dosi il super poliziotto che inventò l’Interpol (2)
Articolo successivoFondi nel biotech per una agricoltura 2.0 senza Ogm
Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui