Economia circolare: dalla Commissione europea una consultazione pubblica

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Timmermans: «Chiediamo ai cittadini di tutta Europa di darci spunti per formulare politiche che stimolino lo sviluppo di un’economia verde competitiva»

«Lo sviluppo economico dell’Europa deve avvenire all’insegna della sostenibilità. Non vi sono alternative: dobbiamo utilizzare le risorse in maniera più intelligente, progettare i prodotti in modo da poterli riutilizzare e riciclare, e fissare obiettivi ambiziosi per ridurre e riciclare i rifiuti». A parlare è il primo vicepresidente Frans Timmermans in occasione dell’apertura della consultazione pubblica online lanciata dalla Commissione europea, per mettere a punto una nuova strategia che porti l’Ue verso un’economia circolare. Un pacchetto di regole era stato già elaborato e successivamente ritirato a dicembre 2014, poco dopo l’insediamento della Commissione Juncker. In seguito alle critiche di molti ambientalisti ma anche di diversi Stati membri, l’esecutivo Ue aveva assicurato che avrebbe messo a punto un pacchetto migliore.

Ora Bruxelles sta lavorando ad un nuovo piano di azione, visto che la questione è quanto mai urgente e riguarda non soltanto l’ambiente e le buone pratiche da mettere in atto per salvaguardarlo, ma anche l’economia e lo sviluppo dell’Europa. In sostanza, non stiamo parlando soltanto di gestione dei rifiuti, del loro riuso e riciclo, ma dell’intera vita dei prodotti, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, fino alla loro distribuzione. All’interno del concetto di economia circolare non rientra infatti soltanto la riduzione dei rifiuti, ma anche il risparmio delle risorse (soprattutto di quelle destinate all’esaurimento) e il riutilizzo dei materiali e dell’energia.

Frans TimmermansVista in un’ottica più ampia, l’elaborazione di una strategia per la transizione dell’Unione europea verso un’economia circolare, punta non solo a proteggere l’ambiente, ma anche a promuovere la competitività, a favorire crescita e occupazione e a produrre prodotti più duraturi, più economici e, naturalmente, più “sostenibili” a livello ambientale.

È evidente che si tratta di un progetto ambizioso, ma anche necessario, poiché, come spiega  la Commissione in una nota: «le risorse, in particolare le materie prime essenziali, sono concentrate al di fuori dell’Unione europea, l’industria e la società europee dipendono dalle importazioni e sono sempre più vulnerabili all’aumento dei prezzi, alla volatilità dei mercati e alla situazione politica dei paesi fornitori. Al tempo stesso in tutto il mondo le risorse naturali vengono spesso utilizzate in maniera non sostenibile, il che provoca ulteriori pressioni sulle materie prime, degrada l’ambiente e mette a repentaglio gli ecosistemi. Questa tendenza rischia di accentuarsi con l’evoluzione della popolazione mondiale e dei modelli di crescita economica». Per elaborare una nuova strategia la Commissione ha dunque ritenuto opportuno chiedere anche il contributo di cittadini, imprese, autorità pubbliche e di tutti i soggetti interessati, tramite una consultazione pubblica, che rimarrà online fino al 20 agosto.

«Oggi – ha dichiarato Timmermans – chiediamo ai cittadini di tutta Europa di darci spunti su come formulare politiche che stimolino lo sviluppo di un’economia verde competitiva in Europa e tutelino l’ambiente per le generazioni future». Il vicepresidente Jyrki Katainen ha inoltre spiegato: «La transizione verso un’economia circolare più sostenibile può creare opportunità per tutti e offrire all’Europa un nuovo vantaggio competitivo. Vogliamo presentare un piano d’azione globale che incentivi sia i consumatori sia le imprese ad utilizzare le risorse in modo più efficiente. Per questo abbiamo bisogno del contributo di quanti operano nei diversi punti della catena del valore».

Valentina Ferraro
Foto © 2015 European Commision

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Valentina Ferraro
Laureata in letteratura contemporanea, ha lavorato per diversi anni come editor per una casa editrice romana, per poi avvicinarsi alla sua più grande passione: la scrittura, intesa come mezzo di comunicazione a 360 gradi. Ha iniziato scrivendo di cinema e cultura per diverse testate sia online che cartacee (fra queste, “Il quotidiano della Sera” e il settimanale “Il Punto”). Dopo il primo viaggio a Bruxelles, nel 2014, ha scoperto un forte interesse per l’Unione europea, iniziando così ad approfondire le tematiche relative all’Ue. La spiccata curiosità per l’universo della “comunicazione 2.0” l’ha portata a mettersi alla prova anche come blogger. Di recente la scrittura ha incontrato un’altra sua grande passione: l’enogastronomia.

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