Europa: dopo l’appoggio, la Lagarde ci affossa. Ma poi (forse) recupera

0
1098

Coronavirus, come funziona l’iniziativa di risposta Bce e Ue da 120 e 25 miliardi. Ieri la Von der Leyen: «siamo tutti italiani, useremo massima flessibilità»

Ieri le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dette anche in italiano, ci avevano fatto sentire la vicinanza dei Paesi dell’Unione europea. Oggi le parole della presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde, in conferenza stampa, hanno avuto l’effetto opposto. La Bce, per bocca di colei che ha preso il posto di Mario Draghi da fine 2019 «non è qui per “ridurre gli spread”», ovvero tenere sotto controllo il rendimento dei titoli di Stato. Esattamente l’opposto del messaggio del «Whatever it takes» («Qualunque cosa serva») del suo predecessore italiano.

La reazione dei mercati è stata una impennata proprio del differenziale con i titoli tedeschi fino a 266 punti base. Poco dopo la Lagarde, in un’intervista alla Cnbc, ha corretto il tiro, dichiarando che gli strumenti della Bce sono «disponibili per l’Italia. Sono pienamente impegnata per evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile per l’Eurozona. Spread elevati a causa del coronavirus danneggiano la trasmissione della politica monetaria» e «useremo la flessibilità prevista dal programma di acquisti titoli, anche all’interno degli acquisti di titoli pubblici», ma oramai la frittata era fatta.

Un messaggio che pare comunque suggerire che la Bce potrà dirigere i 120 miliardi di maggiori acquisti nel Qe (quantitative easing, locuzione inglese per alleggerimento quantitativo) decisi per il 2020 in maniera mirata verso eventuali situazioni di crisi: «il pacchetto approvato oggi può essere usato con flessibilità per evitare squilibri nel mercato obbligazionario, e siamo pronti a usare la necessaria forza e determinazione».

Le economie europee hanno bisogno di maggiore flessibilità e liquidità. Pertanto l’ateggiamento congiunto di Bce segue ciò che la Commissione europea ha preannunciato ieri, ovvero che si avvarrà della piena flessibilità del Patto di stabilità e di crescita e farà sì che gli aiuti di Stato possano essere concessi più facilmente alle imprese in difficoltà. Parole della presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, in un video messaggio sul suo profilo ufficiale Twitter in merito alla risposta europea all’emergenza Coronavirus.

«Cara Italia, cari italiani, in questo momento così difficile vorrei dire a tutti voi che lottate contro il virus che non siete soli. Il vostro sforzo e il vostro esempio sono preziosi per tutti i cittadini europei. In Europa stiamo seguendo con preoccupazione, ma anche con profondo rispetto e ammirazione, quello che state facendo. L’Italia è parte dell’Europa e l’Europa soffre con l’Italia. In questo momento, in Europa siamo tutti italiani», ha pronunciato la presidente dell’esecutivo Ue in italiano. «La Commissione europea farà tutto il possibile per sostenervi. La crisi colpisce duramente il settore sanitario, che è sotto pressione con un numero crescente di persone da curare, e ha un impatto su molti settori economici. Dobbiamo agire rapidamente, agire insieme e portare aiuto», ha aggiunto.

https://www.facebook.com/Eurocomunicazione/videos/210559086949203/

E allora, in che cosa consiste e come funzionerà la “Corona Response Investment Initiative” da 25 miliardi di euro che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato a Bruxelles, al termine del Consiglio europeo d’emergenza svoltosi in videoconferenza sull’epidemia del Covid-19? In pratica, si tratta di uno strumento di liquidità finanziato attraverso il recupero di fondi europei assegnati agli Stati membri e non spesi entro la scadenza. La Commissione, invece di esigerne la restituzione, riassegnerà questi soldi a quegli stessi Stati membri che non li hanno utilizzati.

«Al fine di indirizzare rapidamente i 25 miliardi di euro di investimenti pubblici europei per far fronte alle conseguenze della crisi del Coronavirus, la Commissione proporrà di rinunciare quest’anno al suo obbligo di chiedere il rimborso di co-finanziamenti per i Fondi strutturali e di investimento europei che non sono stati spesi, e che sono attualmente detenuti dagli Stati membri» si legge in una nota pubblicata dalla Commissione. «Gli Stati membri» – viene precisato – «saranno tenuti a utilizzare tali importi per il co-finanziamento nazionale che normalmente avrebbero dovuto fornire per ricevere le successive tranche della loro dotazione complessiva di Fondi strutturali».

Questo libererà una parte dagli stanziamenti che quegli Stati avrebbero dovuto altrimenti prevedere in bilancio per i co-finanziamenti successivi, e permetterà di destinarli alla compensazione delle conseguenze economiche della crisi del coronavirus. I programmi operativi nazionali dei Fondi strutturali sarebbero quindi adattati, ove necessario, per incanalare i finanziamenti verso settori come «le misure per il lavoro a breve termine, il settore sanitario, misure per il mercato del lavoro e settori particolarmente colpiti nelle attuali circostanze», precisa la nota della Commissione.

La proposta (una modifica del regolamento Ue sulle disposizioni comuni per i Fondi strutturali) non è ancora stata presentata formalmente, ma lo sarà entro la fine di questa settimana, assicurano all’esecutivo comunitario, e dovrà essere approvata dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo. Il meccanismo partirà dallo sblocco di una prima “tranche” di 7,5 miliardi di euro. «Alla luce dei tassi medi di co-finanziamento nei diversi Stati membri, i 7,5 miliardi di euro iniziali saranno in grado di innescare la mobilizzazione e l’utilizzo di circa 17,5 – 18 miliardi di euro di finanziamenti strutturali in tutta l’Ue», calcola l’esecutivo comunitario.

 

Fiasha Van Dijk

Foto © Money, Kurier

Articolo precedenteTutta Italia zona rossa. Chiusi negozi, bar, ristoranti
Articolo successivoCoronavirus, si allarga a macchia d’olio in Europa e America
Fiasha Van Dijk
Fondamentalmente apolide, proveniente solo "per caso" dai Paesi Bassi, figlia di immigrati di due continenti diversi da quello in cui vivo, spero di portare i resoconti dei pregi delle politiche dell'integrazione, della salute e della medicina dal resto d'Europa...

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui