Far East Film Festival 17: il cinema popolare asiatico da domani a Udine

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Si apre giovedì con un concerto del maestro giapponese Joe Hisaishi la kermesse, che attrae cinefili da tutta Europa, diretta da Sabrina Baracetti

È ormai ai nastri di partenza la 17esima edizione del Far East Film Festival (Feff) di Udine, l’appuntamento che riunisce tutti gli appassionati di cinema popolare asiatico non solo di casa nostra, ma che catalizza l’attenzione anche dei cinefili europei. La serata inaugurale è prevista per venerdì 24 aprile, ma quest’anno eccezionalmente sarà preceduta da un concerto di gala alle 20.30 di domani, presso il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, che è la location principale del Feff.

 

 

HISASHI JOE

Il protagonista  non può che essere una star asiatica. Si tratta del musicista giapponese Joe Hisaishi (nella foto), che in patria è un’autentica celebrità. Compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista e persino scrittore, Hisaishi ha firmato le colonne sonore di vari blockbuster di Hayao Miyazaki (incluso il capolavoro La città incantata, 2001) e di Takeshi Kitano. È la prima volta che tiene un concerto in Italia, e ad affiancarlo, sotto la sua guida, ci sarà la Rtv Slovenia Symphony Orchestra. C’è grandissima attesa anche per la sua performance al pianoforte.

DRAGON-BLADE-NEW-POSTER

I veri fanatici del cinema asiatico attendono con trepidazione la serata inaugurale di venerdì. A calcare il Red Carpet del Feff 17 ci sarà niente meno che la star hongkonghese Jackie Chan, artista poliedrico noto non solo agli appassionati di Asia e dintorni per produzioni hollywoodiane quali Kung Fu Panda (2008), Rush Hour (1998) e Il giro del mondo in 80 giorni (2004) Ai primordi della sua carriera – la prima pellicola è del 1962 – è stato anche stunt man e tuttora non vuole controfigure nelle scene più pericolose dei suoi film. Attore e regista, Chan è un uomo da record. Ha recitato in oltre cento film e a Hong Kong è osannato come una divinità. La sua figura è entrata in videogame, cartoni animati ed esiste persino una linea di automobili che reca il suo nome. A Udine Jackie Chan sarà ospite della serata di apertura per presentare Dragon Blade (nella foto, la locandina), un kolossal storico d’azione realizzato da Daniel Lee, ambientato nelle regioni occidentali dell’impero cinese, dove durante la dinastia Han avviene l’incontro con i Romani. Nel cast, ci sono anche Adrien Brody e John Cusack.

Fino a sabato 2 maggio, il Festival udinese, diretto da Sabrina Baracetti, porterà anche quest’anno in Italia una selezione delle pellicole più interessanti degli ultimi mesi in Estremo Oriente. Venticinque première europee, quattordici italiane, tredici internazionali e sei nell’ambito di un festival internazionale: un ottimo risultato per gli organizzatori del Far East Film Festival. Giappone, Cina e Corea del sud hanno il maggior numero di pellicole in programma, ma sarà rappresentato anche il cinema di Paesi le cui pellicole raramente giungono in Italia, come la Cambogia, le Filippine, l’Indonesia o il Vietnam.

miyazakiVedere questi film, sempre in lingua originale sottotitolati in inglese o con la traduzione in cuffia, rappresenta un’opportunità unica per immergersi in altri mondi e scoprire altre culture. In fondo, da sempre il cinema diverte, racconta la gente, stupisce. E il cinema asiatico popolare è emozione pura. Quest’anno, per i patiti di arti marziali ci sarà una sezione speciale dedicata a Hong Kong, dove figura anche The Young Master (1980) diretto da Jackie Chan e The Way of the Dragon (1972) del grande Bruce Lee. Da segnalare il documentario The Kingdom of Dreams and Madness (nella foto, la locandina) del giapponese Mami Sunada, che racconta il mitico Studio Ghibli di Hayao Miyazaki visto dal suo interno. Il regista, infatti, ha avuto accesso per un anno a questo luogo magico che è come un santuario per i fan del regista e artista giapponese, per svelare come si lavora alla produzione di un capolavoro d’animazione.

 

Maria Tatsos

Foto: Courtesy of Far East Film Festival

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Maria Tatsos
Giornalista professionista, è laureata in Scienze Politiche e diplomata in Lingua e Cultura Giapponese presso l'IsiAO di Milano. Attualmente lavora come freelance per vari periodici femminili, collabora con il Museo Popoli e Culture del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) e con il Centro di Cultura Italia-Asia. Tiene corsi di scrittura autobiografica ed è autrice di alcuni libri, che spaziano dai diritti dei consumatori alle religioni asiatiche. È autrice del romanzo storico "La ragazza del Mar Nero" sulla tragedia dei greci del Ponto (2016) e di "Mai più schiavi" (2018), un saggio su Biram Dah Abeid e sulla schiavitù in Mauritania, entrambi editi da Paoline. Nel tempo libero coltiva fiori e colleziona storie di giardini, giardinieri e cacciatori di piante che racconta nel corso "Giardini e dintorni".

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