Germania: ministero Difesa, valutiamo arruolamento cittadini Ue

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Per far fronte alla carenza di personale le Forze armate tedesche potrebbe aprire al reclutamento di uomini e donne di altri Stati membri dell’Unione europea

Per far fronte alla carenza di personale specializzato, la Bundeswher, ossia le Forze armate della Germania, potrebbe aprire all’arruolamento di cittadini di altri Stati membri dell’Unione europea. Lo ha dichiarato il generale Eberhard Zorn, l’ispettore generale della Bundeswher, ossia il capo di Stato maggiore della Difesa tedesco. L’arruolamento di cittadini dell’Ue nella Bundeswehr «per incarichi speciali è una possibilità che stiamo valutando», ha affermato Zorn, secondo quanto riferito oggi dal settimanale tedesco “Die Zeit“. L’ispettore generale della Bundeswehr ha, in particolare, dichiarato: «Parliamo di medici e di specialisti delle tecnologie dell’informazione». Secondo Zorn, in tempi di carenza di personale specializzato – In Germania non c’è più la leva obbligatoria e – la Bundeswehr «deve guardare in tutte le direzioni». Dopo la riunificazione, le Forze armate tedesche si sono gradualmente ridimensionate, passando da 486mila unità nel 1990 a 168mila nel 2015. Attualmente i militari tedeschi sono 182mila. L’obiettivo – rende noto la Bbc – è raggiungere 203mila unità entro sette anni. Il delegato alla Difesa in parlamento, Hans Peter Bartels, ha ricordato che il reclutamento all’estero di altri cittadini della Ue è «un modo normale», dal momento che nell’esercito ci sono già molti soldati con la doppia cittadinanza e di origine straniera. D’altra parte «la Bundeswehr non sarebbe un’eccezione, visto che da tempo abbiamo già cittadini europei che lavorano nella polizia tedesca», ha sottolineato sempre ai giornali del Funke Mediengruppe.

I piani del ministero della Difesa tedesco per l’arruolamento di cittadini degli Stati membri dell’Ue «sono più concreti di quanto sembrino», come sostiene oggi anche il settimanale tedesco “Der Spiegel“, che afferma di aver visionato un documento riservato del dicastero. Il ministro della Difesa, Ursula von der Leyen (nell’ultima foto in fondo, ndr), intende aprire l’arruolamento nella Bundeswehr, le Forze armate della Germania, «soprattutto a italiani, polacchi e romeni». Tra i giovani di questi Paesi, si legge nel documento del ministero della Difesa tedesco, vi è «un potenziale quantitativo» per la Bundeswehr. Secondo i calcoli del dicastero, oggi in Germania vivono «circa 255 mila polacchi, 185 mila italiani e 155 mila romeni tra i 18 e i 40 anni di età». In totale, i tre gruppi compongono «circa la metà dei cittadini dell’Ue risiedenti in Germania». Per il ministero della Difesa tedesco, «se almeno il 10% di questo insieme dimostrasse interesse per la Bundeswehr, potrebbero derivarne più di 50 mila domande di arruolamento». È, infatti, la carenza di personale militare ad aver portato von der Leyen a proporre nel Libro bianco per la difesa del 2016 l’apertura dell’arruolamento nella Bundeswehr agli stranieri. I piani per tradurre questo progetto in realtà concreta sono stati conclusi ad agosto scorso. Questo implicherebbe una modifica della legge tedesca che indica che un soldato che opera nella Bundeswehr deve essere di nazionalità tedesca.

Sempre secondo quanto appreso da “Der Spiegel”, i cittadini dell’Ue potrebbero essere arruolati in ogni reparto delle forze armate tedesche. Sarebbero, dunque, smentite le precedenti dichiarazioni rese oggi dal generale Zorn. Ad ogni modo, il ministero della Difesa tedesco intende limitare l’arruolamento degli stranieri con cittadinanza dell’Ue «ai giovani che anno vissuto in Germania per diversi anni e parlano un tedesco fluente, presentano un certificato di buona condotta della polizia e dichiarare la loro fedeltà allo Stato tedesco». Von der Leyen vuole, infatti, evitare che si parli di un esercito di mercenari e non intimorire quei Paesi europei che potrebbero vedere i propri giovani emigrare in Germania per arruolarsi, attratti da salari più elevati e migliori condizioni di impiego nelle Forze armate, con gravi conseguenze per le loro esigenze in materia di difesa. Il governo tedesco avrebbe già sondato i partner europei sulla questione. Repubblica Ceca, Svezia, Belgio e Danimarca non sarebbero contrari a questa idea, mentre la Francia avrebbe mostrato notevole prudenza. Polonia, Bulgaria, Romania, Slovenia e anche Grecia hanno palesato dubbi, nel timore che i loro soldati possano subire il fascino della Germania e soprattutto del suo salario più vantaggioso.

Tale esito è temuto in particolare dai Paesi dell’Europa orientale. In Polonia, il ministro degli Esteri Jacek Czaputowicz ha affermato che «il servizio militare è strettamente legato alla nazionalità, ovunque è questa la regola, perché nelle Forze armate ci si aspetta lealtà». Il governo polacco attende dunque chiarimenti da parte della Germania in sede europea. Per Czaputowicz, infatti, modificare i criteri di arruolamento nella Bundeswehr senza consultare l’Ue «non sarebbe un comportamento appropriato». Preoccupazioni simili a quelle della Polonia sono state manifestate dalla Bulgaria. In particolare, il governo di Sofia ha comunicato alla Germania che le proprie Forze armate mancano del 20% degli effettivi richiesti. Se le Forze armate tedesche aprissero l’arruolamento ai cittadini europei, offrendo «salari significativamente migliori, le conseguenze per la Bulgaria sarebbero catastrofiche». Allo stesso modo, conclude “Der Spiegel“, la Grecia teme che i propri giovani possano emigrare in Germania per arruolarsi.

 

Claudia Lechner

Foto © Der Spiegel, YouTube, Bundeswehr, Die Welt

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